Skip to main content

Un nuovo, imponente data breach riaccende in Nord America i riflettori sulla cyber security del settore finanziario. Capital One, una banca con sede in Virginia, ha annunciato l’hackeraggio dei dati personali di circa cento milioni di clienti negli Usa e di sei in Canada. Ad essere violati sono stati nomi, indirizzi, numeri di telefono e ‘social security’ (simili al nostro codice fiscale) nei sistemi della compagnia popolare per i servizi di emissione di carte di credito.

CHE COSA È SUCCESSO

Le indagini sull’accaduto condotte dagli esperti della società e dal Fbi, ha reso noto il dipartimento di Giustizia Usa, hanno portato all’arresto di Paige Thompson, 33 anni, di Seattle, con l’accusa di frode informatica. Capital One ha spiegato di aver identificato l’hackeraggio – andato a segno sfruttando una vulnerabilità nell’infrastruttura della società – lo scorso 19 luglio e ha stimato un danno compreso tra 100 milioni e 150 milioni di dollari nel 2019 collegato alla notifica ai clienti, al monitoraggio del credito e al supporto legale. Non ci sarebbe stato accesso ai numeri di carta di credito, ma la compromissione di 140mila social security number e di 80mila conti correnti collegati alle carte rende l’attacco di una gravità molto alta.

SETTORE FINANZIARIO NEL MIRINO

Dopo la maxi violazione ai danni di Equifax, quella subita da Capital One è probabilmente uno dei data breach più importanti verificatesi finora negli Usa nel settore finanziario, contro il quale i cyber attacchi sono in costante aumento e, secondo il World Economic Forum, rappresentano ormai la prima preoccupazione per i manager.
Nel 2017 dall’agenzia di controllo dei crediti con sede ad Atlanta, una delle tre più grandi negli Stati Uniti, subì un attacco hacker che espose le informazioni personali di 143 milioni di cittadini statunitensi, quasi la metà dell’intera popolazione.
Una violazione che, a distanza di tempo, ha generato anche conseguente inizialmente non previste ma che secondo gli esperti saranno sempre più da considerare.
Dopo l’hackeraggio subito, la conseguente sanzione di 690 milioni di dollari comminata alla compagnia e gli ingenti investimenti necessari per mettersi in sicurezza (stimati in circa 400 milioni di dollari nel 2019 e nel 2020, andando a diminuire solo nel 2021), la società di rating Moody’s ha tagliato l’outlook di Equifax da stabile a negativo. Un caso che farà scuola, perché, spiegano gli esperti, si tratta della prima volta che un cyber attacco – che ha inciso sulla reputazione dell’azienda oltre che sui suoi conti – diventa un fattore chiave per valutare prospettive di lungo periodo.

IL MODELLO DI NEW YORK

In questo senso, uno dei modelli di riferimento negli Stati Uniti è oggi rappresentato dallo Stato di New York, sede delle principali attività di borsa del Paese, che prima e meglio d’altri si è attrezzato per affrontare la sfida cyber.
Già da marzo 2017 nello stato sono entrate in vigore le prime norme di sicurezza informatica statali degli Usa relative a società di servizi bancari e finanziari. Il regolamento segue le best practice di settore – come le linee guida emanate dalla Securities and Exchange Commission e dalla Financial Industry Regulatory Authority (Finra) – e contiene 23 sezioni che richiedono misure come la crittografia dei dati di tutte le informazioni non pubbliche, la nomina di un Ciso, formazione in materia di sicurezza per i dipendenti, autenticazione a più fattori rafforzata e la presentazione annuale, da parte di un alto funzionario, di una certificazione che afferma che la società è in conformità con i requisiti delle norme.
Ma questi macro-effetti finanziari si coniugano alle singole violazioni a danno della privacy degli utenti. E anche qui la Grande Mela rappresenta un benchmark oltreoceano.
D’ora in poi, è notizia di questi giorni le aziende negli Stati Uniti saranno ora tenute a informare i newyorchesi il più rapidamente possibile quando le loro informazioni vengono compromesse in un incidente di sicurezza, in base a una legge che il governatore Andrew Cuomo ha firmato nei giorni scorsi.
La legge sulla protezione dei dati a misura di consumatore aggiorna le attuali norme della Grande Mela per coprire i dati biometrici e obbliga le imprese ad avvisare i consumatori quando il loro indirizzo e-mail, combinato con le password corrispondenti o domande e risposte di sicurezza, viene compromesso. A giugno, il legislatore statale aveva approvato lo Stop Hacks and Improve Electronic Data Security Act (o Shield Act).
La norma, che entrerà in vigore nel marzo 2020, riporta CyberScoop, impone alle aziende di informare le persone “nel tempo più opportuno possibile e senza ritardi irragionevoli”, un periodo di tempo che generalmente significa 30 giorni ha dichiarato il senatore Kevin Thomas, che ha reintrodotto lo Shield Act dopo che non era riuscito a passare nel 2017.
Se l’incidente colpisce più di 500 residenti a New York, l’azienda interessata è tenuta a fornire una dichiarazione scritta al procuratore generale dello Stato. Un altro atto legislativo richiede inoltre che le agenzie di monitoraggio del credito al consumo offrano servizi di prevenzione del furto di identità ai clienti resi vulnerabili a causa di una violazione di tale società, una chiara reazione alla violazione dei dati Equifax del 2017 che ha colpito oltre 147 milioni di persone.
Lo Shield Act espande anche i requisiti di notifica a qualsiasi persona o entità in possesso di informazioni private sui residenti dello stato di New York, indipendentemente dalla loro posizione. La legge esistente a New York e in altri stati si applica in genere solo alle organizzazioni che operano all’interno dei confini statali. In tal senso, lo Shield prende in prestito alcuni aspetti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea, il Gdpr, una legge fondamentale sulla privacy che impone alle imprese di notificare alle autorità di regolamentazione dell’Ue un incidente di sicurezza entro 72 ore, indipendentemente dal luogo in cui hanno sede.

Banche Usa sotto (cyber) attacco. E per la privacy New York si ispira all’Ue

Un nuovo, imponente data breach riaccende in Nord America i riflettori sulla cyber security del settore finanziario. Capital One, una banca con sede in Virginia, ha annunciato l'hackeraggio dei dati personali di circa cento milioni di clienti negli Usa e di sei in Canada. Ad essere violati sono stati nomi, indirizzi, numeri di telefono e 'social security' (simili al nostro…

Armi a Riad. Il Senato Usa è con Trump

Ci volevano 67 voti per superare il veto di Donald Trump al blocco delle vendite militari all'Arabia Saudita approvato lo scorso mese dal Congresso. E invece le tre votazioni al Senato americano hanno visto raggiungere al massimo quota 46, con una buona dose di astenuti e un relativo ricompattamento dei repubblicani sulla linea del presidente. Restano le critiche al ricorso…

Di cosa ha bisogno l'Italia meridionale. Il commento del prof. Pirro

Lo scrivo con rammarico ma anche con franchezza, ma l’ultimo incontro di lunedì a Palazzo Chigi del presidente Conte con le parti sociali dedicato al Mezzogiorno è parso assolutamente deludente, in primo luogo per le analisi - quasi inesistenti da parte di tutti i partecipanti, sindacalisti compresi - e poi per le proposte fra le quali in particolare mi è…

Geopolitica e sicurezza in un mondo che cambia. Il report Ndcf

A Roma, pochi lo sanno, ci sono le sedi centrali o gli uffici di rappresentanza di una sessantina di organizzazioni internazionali, non – come molti pensano – quasi esclusivamente delle tre grandi organizzazioni agro-alimentari delle Nazioni Unite e di poche agenzie Onu e dell’Unione europea. Ciò rende la capitale (che ospita già due o tre ambasciate di ciascuno dei maggiori…

Sanità, il monito alla politica di Filomena Gallo (Ass. Luca Coscioni)

Si può parlare di democrazia in sanità? E come garantire a tutti le migliori cure, in un’economia sanitaria che, per sua natura, è costretta a fare i conti con la scarsità di risorse? E come spiegare, infine, a un paziente, che la terapia per una determinata patologia sarebbe disponibile, ma il Servizio sanitario nazionale non può somministrarla? E come muoversi,…

La lezione dimenticata di Hirschman

Albert Otto Hirschman è un economista tedesco che nel 1970 introdusse un’innovazione teorica importante per capire il comportamento degli agenti economici. Fino a quel momento, i modelli economici partivano dal presupposto che di fronte ai segnali di mercato gli agenti avrebbero potuto fornire solo risposte binarie: accettare o rifiutare. Una scelta radicale, talvolta costosa… e soprattutto irrealistica, osservò Hirschman. Perché…

L'Italia non può restare neutrale su Iran e Cina. Parla Pelanda

Una presenza dell'Italia per pattugliare lo stretto di Hormuz in raccordo con gli Stati Uniti sarebbe "nell'interesse nazionale della Penisola", che sui principali dossier di politica estera, innanzitutto Cina e Iran, "non può restare neutrale e barcamenarsi". A crederlo è Carlo Pelanda, professore di Geopolitica economica all'Università degli Studi Guglielmo Marconi, che in una conversazione con Formiche.net sposa l'appello di…

Un carabiniere e le due facce dell'Italia. Il commento di Vespa

Un morto, due “Italie”. Guai a fare graduatorie, eppure la morte del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega sta avendo un’eco maggiore rispetto ad altri lutti con un agente o un militare come vittima. C’è l’Italia che sta inondando di fiori ogni caserma dell’Arma e quella apparsa con le sembianze dell’insegnante Eliana Frontini il cui commento su Facebook cominciava con…

Chi è Huang Qi, il primo cyber dissidente cinese condannato da Pechino

Trattare di argomenti sensibili tra cui i diritti umani è ancora un rischio in Cina, dove un tribunale ha condannato a 12 anni di carcere Huang Qi, il primo "cyber-dissidente" del Paese. L'uomo è finito nel mirino delle autorità a causa del noto sito web che ha fondato e che negli anni ha fatto luce su episodi di corruzione e…

Perché l'avvelenamento di Navalny è un problema per Putin

La dottoressa Anastasia Vasilyeva, che ha personalmente curato Alexander Navalny in passato, ha dichiarato ieri sera che il leader delle opposizioni russe potrebbe essere stato avvelenato. Sarebbe questo il motivo — non una forte orticaria allergica come detto dalla Interfax — che avrebbe costretto i celerini di un centro di detenzione speciale di Mosca a trasferirlo ieri mattina alla Gorodskaya Klinicheskaya Bol'nitsa (per quanto noto i poliziotti…

×

Iscriviti alla newsletter