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Chi di trivelle ferisce di trivelle perisce. All’amministrazione americana non deve essere andato proprio giù il blitz di governo grillino con cui a gennaio sono state congelate le perforazioni nello Ionio per la ricerca di idrocarburi. Le compagnie proprietarie di piattaforme ma soprattutto titolari di concessioni fino a fine 2018 perfettamente in regola, tra cui la big oil statunitense Global Med, dovranno fermare l’attività di esplorazione ed estrazione per 18 mesi. Il tempo necessario al governo di mettere mano a un riassetto delle concessioni petrolifere. La questione delle trivellazioni, come raccontato nei giorni scorsi da Formiche.net, ha avuto il suo peso sul voto in Basilicata. E, a quanto pare, anche sull’agenda di Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico, da ieri in viaggio negli Stati Uniti.

Succede più o meno questo. Tra oggi e domani Di Maio avrebbe dovuto incontrare il segretario all’Energia americano, Rick Perry, per discutere di alcuni temi strettamente in comune ai due esponenti di governo, primo tra tutti l’energia. Ed energia, nella logica Usa, vuol dire sì rinnovabili ma soprattutto petrolio, visto che gli Stati Uniti sono il terzo produttore al mondo di greggio, con 2.861 milioni di barili annui. Alla Casa Bianca non hanno gradito l’altolà del governo gialloverde alle perforazioni nello Ionio, che ha coinvolto direttamente la compagnia del Colorado, Global Med, una delle maggiori big oil Usa attive in Ue. La quale, insieme alle altre società attive nella porzione di Mediterraneo ricca di oro nero, ha più volte minacciato di fare ricorso contro lo stop alle trivellazioni.

Il risultato prodotto dalla questione trivelle, come raccontato dalla Stampa, è che il previsto incontro tra Perry e Di Maio con ogni probabilità, non si terrà. Troppo distanti ancora le posizioni tra i due ministri riguardo allo sfruttamento nei giacimenti in fondo al mare, che per gli Stati Uniti rappresentano prima ancora che un’opportunità, un diritto acquisito grazie al rilascio di una regolare concessione, ora congelata. Certamente, come fa notare lo stesso quotidiano torinese, sul forfait di Perry devono anche aver inciso le recenti tensioni Italia-Usa sull’accordo con la Cina per l’apertura della Via della Seta e la vicenda 5G-Huawei.

Effetto trivelle su Di Maio. Nel tour a Washington salta l'incontro con Perry

Chi di trivelle ferisce di trivelle perisce. All'amministrazione americana non deve essere andato proprio giù il blitz di governo grillino con cui a gennaio sono state congelate le perforazioni nello Ionio per la ricerca di idrocarburi. Le compagnie proprietarie di piattaforme ma soprattutto titolari di concessioni fino a fine 2018 perfettamente in regola, tra cui la big oil statunitense Global…

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