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Le ambizioni di Vladimir Putin arrivano all’Artico. Il presidente russo ha presentato ieri un ambizioso piano per consolidare il controllo su questa regione altamente strategica, ma finora dimenticata. L’obiettivo di Mosca è rafforzare le comunicazioni tra il Pacifico e l’Atlantico attraverso la Rotta Marittima del Nord.

A San Pietroburgo il presidente Putin ha incontrato i rappresentanti dei governi di Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia, per spiegare il progetto con il quale spera di aumentare velocemente il trasporto marittimo attraverso le vie dell’Artico. Tutto grazie alla costruzione di porti e infrastrutture e un aumento della flotta di navi rompighiaccio. Attualmente i russi hanno a disposizione quattro di queste navi, ma nel 2035 potrebbero averne 13, di cui 9 con capacità nucleare.

Non è un sogno o semplicemente un desiderio: per Putin si tratta di “un compito realista, concreto e ben calcolato, da Yokohama (Giappone) a Rotterdam (Olanda) ci vogliono 32 giorni di navigazione nell’Oceano Indiano. Sull’Artico basterebbero 20 giorni, ha spiegato il presidente russo. È un risparmio colossale di combustibile e di tempo. Potrebbe essere interessante non solo per la Cina, anche per il Giappone e la Corea del Sud, incluso per l’Indonesia”.

Putin ha sottolineato che la Russia è l’unico Paese con navi rompighiaccio con capacità nucleare, e che lui ha l’intenzione di aumentare ulteriormente questa flotta. Alcune proiezioni indicano che il flusso di prodotti attraverso la via dell’Artico potrebbe aumentare da 20 milioni di tonnellate registrate nel 2018 a 80 milioni di tonnellate nel 2025.

Nel piano della Russia per conquistare l’Artico ci sono nuove esplorazioni sui giacimenti di idrocarburi e la modernizzazione dei porti già esistenti. Il leader del Cremlino ha confermato che amplierà la via Murmansk nella penisola di Kola e Petropavlovsk-Kamchatsky nella penisola di Kamchatka). Ha invitato agli investitori a partecipare nella ricostruzione.

“L’Artico è una zona con molte prospettiva per la collaborazioni internazionale – ha aggiunto Putin – e questa collaborazione dovrà avvicinarci, non dividerci”.

Russia, Stati Uniti, Canada, Danimarca e Norvegia sostengono di avere giurisdizione su diverse parti dell’Artico, ora che molte cape di ghiaccio del suolo si stanno sciogliendo, permettendo nuove rotte di navigazione ed esplorazione.

Il primo ministro della Norvegia, Erna Solberg, è intervenuta durante l’evento per ricordare la necessità di rispettare il diritto internazionale: “A volte sento dire che l’Artico è un tema di sensibilità politica. Noi non lo vediamo così. Sappiamo che l’Artico è una regione di pace e di stabilità”.

L'ambizioso piano di Putin per conquistare l’Artico

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