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Mentre nel dibattito pubblico, alimentato dalle esternazioni dei partiti politici, il tema delle elezioni europee si fa sempre più presente, negli italiani cambia l’approccio verso l’istituzione nata alla fine del conflitto mondiale per mettere fine ai conflitti tra gli Stati del continente europeo. A farsi largo, in controtendenza con gli ultimi anni, è sì un sentimento di critica verso l’Ue, ma che non spinge verso il suo abbandono né verso la volontà di lasciare la moneta unica a favore del vecchio conio, ma che vira invece verso una richiesta di rinnovamento radicale nella sua gestione. A rivelarlo è un report speciale realizzato dall’istituto Swg proprio sull’Europa, in cui gli italiani si sono pronunciati su moneta unica, sordità dell’Ue verso i cittadini e le priorità che Bruxelles dovrebbe mettere al centro della sua agenda.

NESSUNA USCITA DALL’EURO (O DALL’EUROPA)

L’ondata sovranista critica nei confronti dell’Unione europea non termina di avanzare. In Italia, infatti, partiti euroscettici come Lega e Movimento 5 Stelle continuano ad avere un gradimento che sfiora il 60% dei consensi, eppure i cittadini intervistati da Swg hanno manifestato di non voler abbandonare l’Unione europea. Solo il 22% degli intervistati, infatti, si è pronunciato a favore dell’uscita, percentuale in calo rispetto alle rilevazioni del 2017 e del 2013, entrambe al 30%. Allo stesso modo, solo il 21% degli intervistati si è detto favorevole all’uscita dall’euro, percentuale in notevole calo rispetto a 2017 e 2013, che raggiungevano il 33%.

L’EUROPA CI ASCOLTA?

Tuttavia, registra l’istituto di sondaggi, gli italiani pensano che l’Europa sia poco o per niente attenta ai bisogni dei cittadini (76%), mentre solo il 15% percepisce una maggiore attenzione verso le istanze dei cittadini. Non stupisce, dunque, che una percentuale simile di cittadini si sia pronunciata a favore di un cambiamento nel modo di gestire l’Ue. Il 77% degli intervistati, infatti, pensa che ci sia molto (37%) o abbastanza (40%) da cambiare nella gestione dell’Ue, e così specularmente solo il 12% pensa che ci sia poco o niente da modificare.

LAVORO, GIOVANI, INCLUSIONE

Ma se si registra la delusione dei cittadini nei confronti dell’Ue, i temi su cui i cittadini si sono sentiti più abbandonati sono l’occupazione (69%), garantire un futuro ai giovani, combattere l’esclusione sociale e incentivare la crescita economica equilibrata (63%). L’Europa ha fallito poi anche nella volontà di migliorare la qualità dell’ambiente (59%) e nel promuovere lo sviluppo sostenibile (50%). Le priorità su cui si dovrebbe concentrare l’Europa sono allora le politiche che favoriscano la piena occupazione e che incentivino la crescita economica equilibrata, garantire un futuro ai giovani e promuovere lo sviluppo sostenibile.

70 anni, Sicurezza

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