Skip to main content

La vicenda della nave Aquarius di questi giorni ha riacceso una feroce discussione sui temi della migrazione, dell’accoglienza e della sicurezza. Come riportato in diversi articoli, nazionali e internazionali, l’Italia ha detto no alla possibilità per la nave di attraccare in uno dei nostri porti. Matteo Salvini, ora ministro dell’interno, ha colto l’occasione ghiotta di rilanciare la sua retorica anti-immigranti e anti-Europa. Un gioco sulla pelle di centinaia di innocenti, tra cui un centinaio di minori e numerose donne incinte. Occorre fare alcune riflessioni, cercando di essere obiettivi e seri.

Dal punto di vista politico, Salvini ha capitalizzato consenso. Specie nelle fasce della popolazione che vivono una percezione, falsa, per cui l’Italia è soggetta a un’invasione. Come dimostrano i dati, che nella retorica populista non hanno ahimé valore, gli arrivi dal mare in Italia sono diminuiti. Nel 2018, rispetto al 2017, del 34%. Il numero complessivo, infatti, si aggira attorno alle 120.000 persone. 2,4 per mille abitanti. Basta leggere il report di ISMU e la nota di UNHCR per avere un’idea chiara delle proporzioni e dei numeri reali del fenomeno.

Per assurdo, poi, la risposta del neo premier spagnolo, il socialista Pedro Sanchez, sembra aver dato a Salvini un ulteriore aggancio per dire che “alzare la voce, paga“. Siamo in un circolo vizioso, pericoloso. Dove la propaganda senza tregua, mista a furbizia politica e spregiudicatezza, rischia di rafforzare una tendenza caratterizzata dall’esclusione, dalla rabbia, dal rancore e dall’odio verso il diverso. In tutto questo, il M5S, prima forza per % nel governo, sembra una comparsa, schiacciato tra le sue incoerenze e debolezze.

Questo è lo stato delle cose. Questa una mia personalissima interpretazione della situazione attuale: Salvini, purtroppo, ne esce rafforzato nella sua posizione politica. E la reazione degli stati europei gioca a suo favore. L’annuncio da parte della Corsica, per esempio, di voler accogliere la nave, è stato subito bloccato dal governo francese, che ha sottolineato come il porto più sicuro sia quello spagnolo. La geografia, considerando la distanza, sembra contare poco.

Anche in questo caso, paesi che vorrebbero insegnare ad altri come essere “veri europei”, che parlano spesso di solidarietà e di responsabilità, dimostrano di pensare esclusivamente a se stessi. E queste incoerenze naturalmente vanno a sostenere la retorica di Lega e M5S, per cui l’Italia, abbandonata a se stessa, deve fronteggiare da sola un fenomeno epocale come quello delle migrazioni. Dimenticando che stessa sorte è capitata a Malta, Grecia e Spagna, che sono paesi di frontiera. E che la Germania ha quasi il quadruplo dei richiedenti asilo dell’Italia.

Insomma, Salvini ha gioco facile con la sua retorica, perché molti dei Paesi dell’UE si sono comportanti e si comportano in modo incoerente e forse altrettanto spregiudicato. Sembra una gara a chi è più nazionalista dell’altro. E così, la retorica dell’invasione, dell’abbandono e la criminalizzazione dei migranti, tanto che la fattispecie del “clandestino” l’ha creata la Lega Nord, ha fatto breccia nella società italiana. Il partito di Salvini è stato premiato con un risultato inaspettato, che sembra continuare a crescere. Il tutto a danno di Forza Italia, del M5S e forse anche della sinistra. Questa sensazione, infatti, bisogna stare attenti, non è solo una cosa diffusa nell’elettorato di destra. Anche tra le fasce di popolazione che guardano a sinistra l’angoscia c’è e anche un certo sentimento di chiusura e prudenza.

La questione delle migrazioni  è cosa seria e complessa. Non si deve credere che sia un qualche cosa che interessi esclusivamente una parte politica o un certo elettorato. C’è il rischio, concreto, che la paura e l’angoscia per il futuro generino fenomeni di intolleranza diffusa. E sarebbe un film già visto.

Quello che dovrebbero fare, allora, le forze di sinistra, è di elaborare una propria proposta. Che abbia un suo linguaggio, che si inserisca nel perimetro dei valori che la caratterizzano. Bisogna tematizzare concetti fino ad oggi abbandonati sul campo alle destre: migrazioni, integrazione e sicurezza. Limitarsi a reazioni opposte, che cadono sotto l’etichetta del “buonismo”, è deleterio, anzi suicida.

Ho letto molte cose in questi giorni. Ascoltato molte persone, elettrici ed elettori di sinistra. Ma anche militanti politicamente attivi. Ho capito quanto anche tra di loro ci siano dubbi, paure e una richiesta di risposte chiare. La retorica xenofoba leghista individua nell’immigrato il nemico.  Una forza di sinistra, invece, dovrebbe lavorare per dire che l’immigrato non è un nemico. Sono le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale le cose da combattere.

Senza una battaglia in questo senso, ci sarà sempre una guerra tra poveri. Una guerra alimentata dalle élite che fingono di combattere altre élite e che sulla pelle di tutti questi diperati, autoctoni o meno, fa la propria propaganda. Affinché tutto resti come è. Dopotutto, la proposta in ambito economico della Flat-Tax va in questa direzione. Un premio a chi ha già molto, affinché abbia molto di più, un bel niente a chi vive con poco e probabilmente avrà ancora meno. E la rabbia si cristallizza. Ma sarà indirizzata nella direzione sbagliata.

Un invito, quindi, a smettere di giocare in difesa e a reagire alle uscite di questo o di quel leader populista di destra. E di spingere affinché l’Unione Europa diventi veramente un’Unione politica basata sulla reciprocità, oltre che sulla solidarietà. In questo, sono i leader socialdemocratici i soli che possono imprimere un cambio di rotta. E c’è da stare attenti, però, a chi anche nel mondo socialdemocratico, tende a cedere alle sirene di “nuove” terze-vie. Per esempio, i novelli macronisti, gente sempre pronta a cercarsi un leader a cui aggrapparsi, e mai disposta a fare un ragionamento politico serio e coraggioso.

Bisogna poi affermare, con forza, e senza paure, che i diritti sono accompagnati anche dai doveri. Che le regole valgono per tutti. Una cosa che l’elettorato di sinistra chiede tanto quanto gli altri. Serve un percoso serio di integrazione che riconosca, appunto, la reciprocità del processo: apprendere reciprocamente, accoglienza e rispetto. Se questo dato non è riconosciuto, le ricette della sinistra saranno sempre viste come “buoniste” e considerate inadeguate.

In conclusione, rinnovo un invito fatto già diverse volte, qua e altrove. Solo togliendo questi temi alla propaganda di destra, le forze progressiste potranno sperare di ritornare a un forte consenso. Ma dovranno fare lo sforzo di elaborare proposte convincenti, che non ignorino le richieste e paure delle persone. Migrazione, sicurezza e integrazione sono i temi su cui la sinistra in Italia deve lavorare di più. Con l’orizzonte sempre chiaro di uno sforzo contro le disuguaglianze e le ingiustizie sociali ed economiche. E di prospettive! Che interessano sempre e comunque gli ultimi. E di cui certamente la Lega non ha interesse ad occuparsene, e il M5S se anche avesse l’interesse, non ne ha le capacità.

Migrazioni, sicurezza e integrazione. Tre parole da togliere alla propaganda politica

La vicenda della nave Aquarius di questi giorni ha riacceso una feroce discussione sui temi della migrazione, dell'accoglienza e della sicurezza. Come riportato in diversi articoli, nazionali e internazionali, l'Italia ha detto no alla possibilità per la nave di attraccare in uno dei nostri porti. Matteo Salvini, ora ministro dell'interno, ha colto l'occasione ghiotta di rilanciare la sua retorica anti-immigranti e…

pompeo

Trump-Kim, perché la colomba Pompeo ha prevalso sul falco Bolton. Parla Scott Seaman (Eurasia Group)

Il summit fra Kim Jong-un e Donald Trump a Singapore entrerà nella storia. Questo è fuor di dubbio, e non c’è esperto al mondo che si senta di dire il contrario. Lasciati da parte i facili entusiasmi, uno sguardo più attento alla sostanza dell’incontro lascia però più dubbi che certezze. La strada per la denuclearizzazione è ancora lunga, e il…

governo

Caro Salvini, ora basta con la propaganda. La versione di Gennaro Migliore

Più che fare la faccia dura sull'Aquarius, il ministro dell'Interno Matteo Salvini dovrebbe prendersela con i suoi migliori amici in campo europeo, i vari Orban che hanno bocciato la proposta avanzata dal precedente governo italiano sul ricollocamento. Parola di Gennaro Migliore, deputato in quota Pd e già sottosegretario di Stato alla Giustizia con i governi Renzi e Gentiloni, a cui…

Salvini, Salvini pd

Tutti contro Salvini ma la Ue media. Ecco i numeri (veri) su arrivi e morti

Mentre dall’Onu vengono diffusi gli ultimi numeri sugli arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo e interessanti dettagli sui barconi fermati dalla Guardia costiera libica, la vicenda della nave Aquarius e la decisione del governo di non accoglierla nei porti italiani sta facendo emergere con più chiarezza le posizioni politiche di alcuni Paesi e della stessa Unione europea: parole violente da…

di maio salvini

Il magnetismo di Salvini mette M5S all'angolo. E il Pd?

"Vittoria!" ha esclamato Matteo Salvini ieri su twitter. Ovviamente si riferiva alla decisione del premier spagnolo Sánchez di accogliere la nave Aquarius. Ho molti dubbi che la vicenda si sia conclusa con una vittoria per il Paese e per le relazioni con i partner europei. Salvini ha giocato di tattica sulla pelle dei migranti, a urne aperte, per meri scopi…

polizia

Arriva Salvini e la Polizia introduce la pistola elettrica (come negli Usa)

Si avvicina una svolta per le forze dell’ordine: l’uso della pistola elettrica, il taser, per evitare corpo a corpo pericolosi e nello stesso tempo per neutralizzare un soggetto senza rischiare di ucciderlo. L’annuncio dell’ormai prossimo utilizzo è del capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, dopo aver fatto visita nell’ospedale San Martino di Genova ai due agenti feriti domenica 10 giugno…

conte

Ecco come gli italiani giudicano i primi giorni del governo Conte. Ricerca Swg

Il governo del cambiamento, a una settimana dalla fiducia e malgrado gli osservatori internazionali e politici non si lascino sfuggire ogni piccola mossa, viene premiato dall'opinione pubblica. I contraenti del contratto di governo, Movimento 5 Stelle e Lega, non hanno infatti perso il supporto della propria base e il 45% dell'elettorato pensa che, malgrado difficoltà oggettive e inesperienza, l'esecutivo riuscirà…

urso

Salvini faccia sull'industria come sui migranti. Il taccuino economico secondo Adolfo Urso

I come industria, impresa, innovazione e infrastrutture. Quattro paroline magiche decisamente troppo defilate nel cosiddetto contratto di governo, pietra angolare dell'esecutivo legastellato. Un tempo, quando l'economia globale girava meglio, quasi quasi ci si poteva permettere di indugiare su questo o quell'investimento. Ma oggi no, oggi delle quattro I non se ne può fare davvero a meno. Soprattutto per chi, come…

digitale

I numeri che danno ragione alle Banche Popolari

Nelle ultime considerazioni finali, lette dal governatore della Banca d’Italia, un passaggio ha riguardato la redditività degli istituti italiani che pur tornando in numerosi casi ad essere positiva nel 2017 (come evidenziato dall'andamento del Roe riportato in appendice alla Relazione della Banca d’Italia) continua comunque ad essere ancora troppo bassa rispetto a quanto fatto segnare da altri sistemi bancari europei…

tria conte

Meno debito e più flessibilità (per gli investimenti). Così Tria convince il governo

Il primo incontro della falange economica del governo pentaleghista partorisce quello che in fin dei conti ci si aspettava. Taglio progressivo del debito pubblico e un "nuovo atteggiamento" verso l'Europa. Tradotto, più flessibilità sul deficit. Questa mattina il premier Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi per tre ore i ministri dell'Economia, Giovanni Tria (nella foto con il premier), degli Affari…

×

Iscriviti alla newsletter