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L’imprevedibilità continua ad essere la caratteristica di riferimento della presidenza di Donald Trump, specialmente quando la Casa Bianca è intenta a lavorare sulle delicate questioni dei rapporti internazionali. Giunge in queste ore la notizia, confermata da fonti vicine all’amministrazione, di un provvedimento di espulsione dagli Stati Uniti per 60 diplomatici russi, come conseguenza dell’attacco con l’agente nervino che ha causato la morte della ex spia del KGB Segey Skripal.

Solo pochi giorni fa, il presidente degli Stati Uniti aveva attirato su di sé le critiche di numerosi osservatori internazionali e dei suoi più stetti collaboratori per aver deciso di chiamare Vladimir Putin e di congratularsi con leader russo per la schiacciante vittoria elettorale.
Quell’evento era stato letto come un imperdonabile messaggio di debolezza in una partita aperta sul fronte europeo che vedeva impegnati partner importanti degli Statui Uniti prendere una posizione ferma e intransigente nei confronti di Mosca. Si era anche pensato che Trump non avrebbe seguito le indicazioni del National Security Council e dei suoi collaboratori di lavorare a un provvedimento esemplare – come solo un’espulsione di personale diplomatico straniero può essere – per lanciare un segnale verso gli alleati europei e verso il Cremlino.

Ebbene, il presidente degli Stati Uniti ha spiazzato ancora una volta tutti. Il Washington Post riporta la notizia secondo cui i funzionari russi dislocati nelle sedi di New York e Washington dovranno lasciare quanto prima il Paese ed il provvedimento della Casa Bianca prevedrebbe anche la chiusura della sede consolare di Seattle. Dei diplomatici espulsi 12 sarebbero stati nella rappresentanza presso le Nazioni Unite e 48 a Washington DC.

In questo modo, il presidente segue una linea abbastanza complessa e imprevedibile sulla sua politica internazionale. Proprio nella telefonata con Putin, Trump aveva ribadito la necessità di vedere Mosca come un partner per tanti scenari delicati in giro per il mondo, tra cui la Siria e la Corea del Nord. Il provvedimento di oggi certamente non aiuterà la distensione tra i due Paesi.

A dare una interpretazione differente anche un tweet con cui il presidente affermava solo pochi giorni fa di non voler isolare la Russia. Sarebbe stato un errore gravissimo, queste le parole usate. Chissà in che modo Putin prenderà la decisione sulle espulsioni.

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