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“Stiamo vedendo un’attività subacquea russa in prossimità di cavi sottomarini come non credo abbiamo mai visto prima”, ha detto il comandante delle forze sottomarine della Nato al Washington Post: “La Russia — aggiunge — si sta chiaramente interessando alle infrastrutture sottomarine delle nazioni Nato”.  L’apparente attenzione dei russi sui cavi che forniscono connessioni Internet e altre comunicazioni verso il Nord America e l’Europa, potrebbe dare al Cremlino il potere di tagliare o attingere a linee dati vitali, hanno detto vari funzionari. L’attività dei sottomarini russi è negli ultimi tre anni aumentata fino a livelli mai visti dopo la Guerra Fredda; l’alleanza ha già risposto: a inizio novembre, alla riunione dei ministri della Difesa dei paesi membri, sotto la regia dell’americano James Mattis, è stato deciso di alzare il livello di allerta e monitoraggio nei confronti di queste attività di Mosca che potrebbero intaccare sistemi di comunicazione e trasmissioni dati fondamentali per i paesi occidentali. L’Alleanza Atlantica ha deciso di attivare sistemi di monitoraggio costante che coinvolgono sia il cyber warfare, considerato le scenario di confronto futuro con Mosca, sia osservazioni dirette attraverso unità navali e aerei specializzati nell’intercettazione dei sommergibili come i P-8 Poseidon (una specie di revival delle cacce sottomarini durante la Guerra Fredda).

Questi cavi di fibra ottica — posizionati da società private seguendo sostanzialmente l’asse del primo primo filo telegrafico del 1858 — sono percorsi da ogni singolo bit che passa per la rete di comunicazione internet globale — come ha spiegato via Medium il World Economic Foru il 99 per cento del traffico internet globale passa attraverso queste poche centinaia cavi. Si tratta di una spina dorsale delle comunicazioni WorlWide poco evidente, ma di cui giornalmente tutti facciamo uso, sia nella consultazione internet che nella comunicazione via Messenger o Whatsapp per esempio. Se si pensa che stime come quella di Cisco prevedono un aumento di oltre il ventisei per cento della richiesta di trasferimento dati via internet entro il 2020, è ancora più evidente quanto queste infrastrutture siano una questione strategica (militare, civile, economica).

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Da Londra per esempio, è stato alzato l’avvertimento tramite il capo delle forze armate inglesi, l’Air chief marshal Stuart Peach: con queste attività la Russia potrebbe mettere in pericolo i cavi che costituiscono la spina dorsale della moderna economia globale, dice l’ufficiale britannico, perché in effetti le comunicazioni che trasportano queste infrastrutture facilitano trilioni di dollari di scambi finanziari quotidiani. “Riuscite a immaginare uno scenario in cui tali cavi sono tagliati o interrotti? Riuscite a immaginare come avrebbe conseguenze catastrofiche sulla nostra economia e su altri modi di vivere?” ha detto Peach durante l’annuale intervento al Royal United Services Institute di Whitehall. I cavi sono relativamente delicati, spesso vengono danneggiati dalle àncore o dai morsi degli squali (che attaccano attratti dai campi magnetici), ma le lesioni avvengono quasi sempre sotto costa, dove gli interventi hanno costi limitati: diverso sarebbe un danno nei tratti in cui le linee passano nelle profondità oceaniche.

Le diramazioni della colonna centrale Atlantica di questo sistema di connessioni scendono anche nel Mediterraneo ovviamente — un cavo di ultima generazione è stato inaugurato a settembre, posato da una joint venture tra Microsoft e Facebook, collega Stati Uniti e Spagna (parte da Bilbao e arriva a Virginia Beach), si chiama “Marea”,e le sue diramazioni scavallano la penisola iberica per entrare nel Mare Stretto e passare dati alla velocità di 160 Terabit al secondo (ossia: 71 milioni di video in alta definizione al secondo). Uno snodo nevralgico da cui passano tutte le comunicazioni da e per Medio Oriente e Nord Africa si trova già nelle acque italiane davanti alla punta occidentale della Sicilia, da dove poi si collega a Marsiglia.

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Telecom Sparkle, del gruppo Telecom Italia, è socia nel consorzio che sta lavorando al SEA-ME-WE 5, arteria da 20mila chilometri (24 Terabit per secondo di capacità di trasporto), che unirà la Francia a Singapore, passando per Catania. Da ricordare che la regione siciliana è anche strategica perché ospita l’hub Nato di Sigonella, da dove, secondo i dati dei transponder lasciati pubblici, anche in questi giorni sono decollati aerei in missioni di osservazione su tratti sensibili. Il Mediterraneo è un bacino strategico in cui si sono già verificati sabotaggi ai cavi sottomarini: per esempio, nel marzo 2013 le autorità egiziane arrestarono tre uomini sospettati di aver tagliato al largo di Alessandria il cavo Sea-Me-We 4, che collega il Nord Europa al Sud-Est asiatico passando per il Mediterraneo. Gli ufficiali Nato annunciano da tempo che l’ammodernamento della flotta russa sta passando anche attraverso lo sviluppo di unità in grado di muoversi sul pavimento marino e manipolare questo cavi o usarli per raccogliere informazioni.

La Nato si concentra sull’attenzione russa per i cavi sottomarini

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