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Aria più distesa fra Italia e Francia? A quanto pare sembrerebbe di sì. Emmanuel Macron è intervenuto ieri alla seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo e non solo ha riferito sulla scelta di attaccare la Siria lo scorso fine settimana, ma ha anche mandato un messaggio al nostro Paese, replicando agli interventi degli Europarlamentari in aula, in particolare sui fatti di Bardonecchia. Le reazioni dei nostri politici non sono tardate: se Pd e inaspettatamente Movimento 5 Stelle aprono a una collaborazione con i francesi in chiave europea, Salvini chiude il dialogo. Ecco cosa hanno detto.

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE FRANCESE

“Tre Paesi sono intervenuti e vorrei essere sincero, onesto – questo è avvenuto per l’onore della comunità internazionale” ha detto Macron davanti all’aula del Europarlamento. “Sta riapparendo una forma europea di guerra civile” e “i nostri egoismi nazionali a volte ci sembrano più importanti di quello che ci unisce di fronte al resto del mondo”. Un allarme contro il rischio che in Europa prevalgano gli interessi dei singoli Paesi. “Io faccio parte di quella generazione che non ha conosciuto la guerra e che si permette il lusso di dimenticare quello che hanno vissuto i nostri predecessori”.

E quindi sul tema caldo dell’immigrazione ha sottolineato che tra i nostri Paesi vi è “un coordinamento perfetto, una perfetta intesa a gestire i flussi migratori. Mi felicito dell’esemplarità della relazione fra Italia e Francia, che continuerà”. “Vogliamo, insieme alla Germania e all’Italia, armonizzare le nostre regole e i nostri tempi sull’asilo e sull’immigrazione irregolare”, ha aggiunto rimarcando come in questo ultimo anno italiani e francesi abbiano saputo lavorare insieme, ma ribadendo la necessità di una politica di solidarietà europea alle frontiere per proteggere gli Stati e condividere gli oneri.

LE REAZIONI DEGLI EURODEPUTATI PD E M5S

“Abbiamo ascoltato con grande interesse l’intervento del Presidente francese Emmanuel Macron al Parlamento europeo. Apprezziamo lo slancio europeista e riformatore, soprattutto per quanto riguarda la riforma dell’eurozona, la lotta dumping sociale, la riforma della politica europea dell’immigrazione con il superamento del regolamento di Dublino, con una legislazione comune sull’asilo e anche con la proposta di una solidarietà europea nei confronti delle comunità che scelgono di accogliere e integrare i rifugiati, a patto di non mettere in discussione i ricollocamenti, così come sosteniamo gli sforzi per la creazione di una difesa comune europea”. Queste le parole del capodelegazione Patrizia Toia a nome degli eurodeputati Pd.

Quasi inaspettata invece la reazione del M5S che apre alla collaborazione con la Francia: “Sin dal nostro ingresso al Parlamento europeo abbiamo sempre lavorato in modo costruttivo con tutti. Allo stesso modo siamo pronti a collaborare con il Presidente Macron per fornire il nostro contributo a un’agenda veramente europea, in grado di rilanciare un’integrazione fiaccata da anni di egoismi e politiche fallimentari. Del suo discorso abbiamo apprezzato i riferimenti al maggior coinvolgimento dei cittadini nelle politiche dell’Unione, alla sovranità digitale europea e alla carbon tax per sostenere la transizione energetica verso le rinnovabili”. Così si legge nella nota della delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.

LA RISPOSTA DI TAJANI

“Condivido con il presidente Macron la necessità di un vero rinascimento europeo che parta dalla piena consapevolezza della nostra identità con al centro la libertà e la dignità della persona”. Queste le parole del presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, promotore dell’iniziativa in cui ha parlato il Presidente francese, ospite a Strasburgo insieme a capi di Stato e di governo europei, a dibattere sul futuro dell’Europa.

LA VOCE FUORI DAL CORO: SALVINI

Il leader della Lega anche ha voluto commentare l’intervento di Macron alla plenaria europea sottolineando il suo dissenso riguardo le parole da lui pronunciate.
“Il presidente francese Macron oggi a Strasburgo, dopo essersi detto orgoglioso dei missili lanciati contro la Siria, ha proposto di dare più soldi a chi accoglie immigrati” ha scritto Salvini su Twitter. “Sarebbe questa la ‘nuova Europa’ che piace tanto ai buonisti e ai radical-chic italiani? Non ho parole”.

LE ALTRE REAZIONI DEL MONDO POLITICO ITALIANO

“Un’Europa sovrana, della democrazia e delle opportunità per gli europei: è l’Europa proposta con forza e coraggio da Macron. È il progetto politico su cui dobbiamo impegnarci e che dobbiamo difendere e promuovere insieme al grande appuntamento del 2019, elezioni europee decisive per il futuro dell’Unione e per l’Europa che dobbiamo rifondare”. Così il sottosegretario alle Politiche europee Sandro Gozi.

L’eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu ha commentato invece con altri toni Macron: “Carrellata di luoghi comuni condita in salsa Bonapartista”.

“Per rilanciare l’Unione Europea servono delle coraggiose correzioni nelle politiche di bilancio e nella gestione del debito degli Stati nazionali. Urgono più investimenti e un più forte pilastro sociale. In altre parole una svolta radicale delle politiche economiche e di coesione. L’esatto contrario del fiscal compact”. Lo ha scritto in una nota l’europarlamentare di Liberi e Uguali Massimo Paolucci.

“Macron ha dimostrato di essere un leader nazionale con una visione positiva e di prospettiva dell’Europa, dell’Unione Europea. Come ha detto il Presidente francese, di fronte a ‘migrazioni, insicurezza planetaria, trasformazioni ambientali e sociali’ nell’interesse dei cittadini europei serve una sovranità europea, una rafforzata sovranità condivisa nell’Unione e non un ritorno alle sovranità nazionali del passato. Macron ha inoltre ribadito come l’Ue sia un modello di democrazia liberale, non autoritaria e su questa via bisogna proseguire, battendo le tentazioni autoritarie e nazionaliste”. Questo il commento, apparso su Facebook, di Benedetto Della Vedova, tra i promotori di +Europa con Emma Bonino.

“L’Europa, come ha sottolineato Macron a Strasburgo, rischia di dividersi a causa di nazionalismi interni agli Stati membri. L’auspicio è che non sia proprio l’Italia, Paese fondatore e primo ispiratore di quell’Europa unita immaginata per la prima volta a Ventotene, a lasciarsi impantanare in una posizione di secondo piano rispetto agli altri Stati alleati. Se questo accadesse, quelle forze politiche che si riempiono la bocca di slogan nazionalisti e antieuropei dovrebbero spiegare ai loro elettori che hanno consapevolmente scelto di rendere più debole il loro Paese nello scacchiere internazionale”, la chiosa di Laura Garavini, senatrice Pd eletta nella circoscrizione Estero-Europa.

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