Skip to main content

Si parla pochissimo di Afghanistan. Non porta copie ai giornali (forse un po’ dopo l’11 settembre), non è nella mente degli italiani che hanno altri problemi e non pensano che la lotta al terrorismo si fa anche lì, molti purtroppo hanno dimenticato che in quella terra lontana sono morti 54 militari italiani. Eppure l’Italia è lì da 16 anni, all’inizio la scolarità femminile era quasi nulla e i bambini morivano di stenti mentre oggi, tra mille difficoltà, i passi in avanti sono enormi. Anche se non basta e l’intera missione “Resolute support” è al centro di valutazioni politico-strategiche.

Si chiama semplicemente “Afghanistan” la mostra fotografica allestita al Circolo ufficiali delle Forze armate a Roma fino al 7 gennaio, curata dal ministero della Difesa con le immagini di Leonardo Bellodi, fotografo non professionista ed ex dirigente Eni, realizzate tra il 2015 e il 2016. Vita, storie, paesaggi afghani e divise italiane.

Il ministro Roberta Pinotti, nella foto, all’inaugurazione l’ha definito “un Paese che è rimasto nel cuore dei nostri militari” e che per il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, ha fatto la storia militare d’Italia degli ultimi anni, “crocevia di traffici internazionali e del terrorismo”. All’inaugurazione c’era anche il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, un altro rimasto “folgorato” da quelle terre da quando nel 2010, come ministro per lo Sviluppo economico, avviò rapporti economici e industriali tra i due Paesi tornandoci più volte. Oggi il contingente conta su 900 unità che potrebbero essere ridotte quando ci sarà un accordo con altre nazioni che possano sostituirci, ma non si interromperà il nostro addestramento alle forze afghane. La mostra è un omaggio ai militari italiani, al loro impegno, alle loro vittime. L’Afghanistan va discusso, ma mai dimenticato.

Militari italiani in Afghanistan, la mostra-omaggio inaugurata da Graziano e Pinotti

Si parla pochissimo di Afghanistan. Non porta copie ai giornali (forse un po’ dopo l’11 settembre), non è nella mente degli italiani che hanno altri problemi e non pensano che la lotta al terrorismo si fa anche lì, molti purtroppo hanno dimenticato che in quella terra lontana sono morti 54 militari italiani. Eppure l’Italia è lì da 16 anni, all’inizio…

Sondaggi, il barometro dice centrodestra ma la partita è aperta

Di Aldo Puthod

La partita è aperta, ma al momento a perderla sembra essere solo il centrosinistra. I sondaggi parlano chiaro: il centrosinistra, trascinato dal calo del Pd, perde colpi, il centrodestra guida la classifica, anche grazie all’ennesima discesa in campo di Berlusconi. Anche sul piano della lotta per la supremazia tra i partiti, al Pd non va affatto meglio: l’obiettivo di essere…

palmieri

Il politicamente corretto ha già perso le prossime elezioni politiche

Per provare a capire come andranno le prossime elezioni politiche italiane, in programma nel 2018, è fondamentale guardare come sono andate le ultime negli Stati Uniti, dove Donald Trump ha sconfitto Hillary Clinton mettendo una pietra tombale sul politicamente corretto. Questo è stato possibile soprattutto grazie agli strumenti offerti da Internet e alla trasformazione della campagna elettorale online. Trump ha…

Nordenman

Perché i think tank Usa promuovono la dottrina Trump. Parola di Nordenman

Da Washington - Conversazione di Formiche.net con Magnus Nordenman (nella foto), direttore della Transatlantic Security Initiative presso il Brent Scowcroft Center on International Security dell’Atlantic Council di Washington DC. Nordenman, qual è la sua valutazione sulla National Security Strategy appena rilasciata dall’amministrazione Trump? Partirei con un’osservazione: è assai interessante notare come la National Security Strategy appena rilasciata dall’amministrazione Trump possa…

gerusalemme

L'Onu vota su Gerusalemme e gli Stati Uniti tengono il punto. Cosa farà l'Italia?

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite è chiamata a votare giovedì una risoluzione che condanna il riconoscimento da parte di Washington di Gerusalemme come capitale di Israele. Pronta la reazione degli Usa che con il loro ambasciatore, Nikki Haley, hanno minacciato di rappresaglia i Paesi che l'approveranno. "All'Onu ci viene sempre chiesto di fare di più e di dare di più",…

Congresso, DONALD TRUMP

Così il Congresso Usa è ad un passo dalla riforma fiscale

I lavori d’aula per l’approvazione della riforma fiscale voluta da Donald Trump procedono senza sosta nei due rami del Congresso. Nelle ultime ore non sono mancate le sorprese. Il Senato degli Stati Uniti ha approvato la soppressione di tre articoli della riforma fiscale voluta da Donald Trump ritenute in contrasto con le regole parlamentari. Il voto si è concluso con…

Law

Bernard Francis Law, morto il cardinale dello scandalo di Boston

È morto dopo lunga malattia, nelle prime ore della mattina, il cardinale Bernard Francis Law, arciprete emerito di Santa Maria Maggiore e arcivescovo emerito di Washington, la diocesi da lui retta per 19 anni. Aveva 86 anni. La notizia è stata confermata dalla Sala stampa vaticana. Il nome di Law è indelebilmente associato allo scandalo pedofilia che colpì Boston alla…

pence

Perché Mike Pence non è andato in Medio Oriente

Le operazioni di voto del Senato americano per la storica riforma fiscale tolgono d’impiccio il vicepresidente Usa Mike Pence. Il suo problematico viaggio in un Medio Oriente infiammato dalla decisione di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele non avrà infatti più luogo oggi, come annunciato, ma viene posposto a gennaio. La presenza di Pence è ora richiesta…

Formiche, cambiamento e continuità per i lettori

Anche le Formiche, nel loro piccolo, crescono e si organizzano. Questa mattina si è riunito il Consiglio di Amministrazione della società che edita questa testata ed ha ratificato il piano tecnico-organizzativo preparato dal Consigliere delegato. La scelta strategica è quella di lavorare per una maggiore e più efficace integrazione fra le nostre due testate, il mensile Formiche ed il quotidiano…

Le mille guerre intrecciate del Medio Oriente

Tante, diverse guerre si combattano intrecciate tra loro in Medio Oriente. Ognuna ha obiettivi tattici diversi, nel breve termine, dal controllo di una frazione di territorio al mutamento di un regime di governo, o di un governante; dall’imposizione di una ortodossia religiosa ovvero di una supremazia etnica sino al più classico mutamento di frontiere nazionali. Tali obiettivi sono quasi sempre…

×

Iscriviti alla newsletter