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Non c’è solo la matassa del candidato sindaco da sbrogliare all’ombra del Cupolone. Non c’è solo un accordo da trovare tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni che in questi mesi non sono riusciti a indicare un cavallo unico sul quale puntare. Magari Guido Bertolaso si ritirerà davvero dalla scena come molti paventano (lo auspicano in tanti in Forza Italia per evitare una disfatta e l’irrilevanza in Campidoglio), magari un altro candidato come Francesco Storace (e con lui Azione Nazionale dell’ex sindaco Gianni Alemanno) dalla convention di Orvieto in programma questo weekend per una nuova costituente della destra tenderà la mano alla leader di Fratelli d’Italia. Ma se anche questi nodi si sciogliessero, a Salvini qualche grattacapo nella capitale rimarrebbe. E sarebbe legato alla composizione delle liste, pardon della lista, se è vero che la sua neonata creatura Noi con Salvini non sembra in grado di camminare sulle proprie gambe tanto da doversi presentare nella Capitale in abbinata con il simbolo della Lega Nord.

CHE SUCCEDE A ROMA IN NOI CON SALVINI?

A Roma il movimento salviniano fondato per allargare il Carroccio nel Centro e Sud Italia ha già registrato alcune fibrillazioni. Già nell’autunno scorso, come spiegato dal Tempo, la transumanza verso Noi con Salvini di politici fuoriusciti da altri partiti ha creato alcune frizioni interne. Non è dunque un caso che il leader abbia piazzato alla guida del suo movimento nella Capitale nientemeno che il capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio, un pavese chiamato a gestire le beghe romane, con la dirigenza capitolina per lo più appannaggio di ex An come Barbara Saltamartini, Souad Sbai, Barbara Mannucci e Fabio Sabbatani Schiuma. A mettere il dito nella piaga ci ha pensato il mese scorso anche il Giornale sottolineando, tra i vari aspetti, anche le carenze più significative dal punto di vista organizzativo, come la mancanza di una sede ufficiale, di tesseramenti e congressi.
L’ultimo aggiornamento sulle turbolenze di Noi con Salvini a Roma è arrivato da Formiche.net, che ha dato conto dello strappo dell’ex consigliere capitolino Marco Pomarici, di quello municipale Luca Aubert e dell’ex minisindaco Massimiliano Lorenzotti usciti dal movimento salviniano e ritornati in Forza Italia con la benedizione di Maurizio Gasparri.

IL CAPITANO RILANCIA CON LA PIVETTI…

Salvini però, nel tentativo di superare l’impasse e le polemiche interne, ha pensato bene di rilanciare la palla in avanti con la candidatura di Irene Pivetti come capolista. L’ex presidente della Camera in quota leghista durante il primo Governo Berlusconi si era piazzata seconda alle primarie leghiste di qualche settimana fa, superata solo da Alfio Marchini. E così dopo diversi anni di lontananza dalla politica attiva, il ritorno al giornalismo e l’approdo in televisione, fino all’esperienza imprenditoriale con la guida della rete di imprese Only Italia (una piattaforma per favorire l’export delle Pmi) e la nascita della Fondazione per lo Sviluppo Italia Cina, ecco la Pivetti ha deciso di ricominciare proprio da dove aveva lasciato. Cioè dalla Lega.

… MA I CINESI NON PAIONO CONVINTI

Alla conferenza stampa di presentazione della sua candidatura, tenutasi ieri mattina a Montecitorio, hanno preso parte anche alcuni corrispondenti di giornali cinesi, a testimoniare la vicinanza tra la Pivetti e il gigante asiatico. Uno dei cronisti con gli occhi a mandorla, Marco Huang, ha fatto notare che la comunità cinese non sa se fidarsi della Lega, dato che “è da sempre contro gli immigrati”. Inoltre, gli stessi cinesi presenti alla conferenza stampa sono stati protagonisti di un siparietto durante l’iniziativa; alcuni di loro erano infatti convinti che fosse la Pivetti la candidata sindaco, ma una volta risolto l’equivoco (la diretta interessata gli ha spiegato che la candidata sindaco è la Meloni) non hanno nascosto una certa delusione (qui il resoconto dell’agenzia Dire).

NOI CON SALVINI E LEGA: LISTA UNICA

Non tutti ci hanno fatto caso, ma l’annuncio dato da Salvini in conferenza stampa è stato chiaro: Irene Pivetti sarà capolista della Lega alle comunali di Roma. Della Lega, non di Noi con Salvini (e nemmeno della Lega Nord, il Capitano è stato attento a non pronunciare la parola Nord). In realtà, sarà la capolista di un’unica lista che dovrebbe riportare entrambi i nomi e un simbolo pensato appositamente per questa tornata elettorale romana. Viene quindi scartata l’ipotesi di presentare il solo movimento Noi con Salvini, creato apposta per assicurare una propaggine al Carroccio nel Centro Italia e nel Mezzogiorno. Ma se Salvini ha ritenuto necessario fondare questo nuovo partito, dotandolo di un organigramma e di dirigenti locali per portare avanti le sue battaglie in tutta Italia, perché non lo presenta da solo alle elezioni amministrative di Roma ma ha bisogno del supporto della Lega Nord? Forse perché Noi con Salvini ha poco appeal elettorale, fatica a camminare sulle proprie gambe e senza l’ancora leghista rischierebbe il flope? Sono le domande che circolano tra i filo-Salvini della capitale. Una cosa comunque è certa: la Pivetti è stata annunciata in pompa magna come capolista della Lega, non di Noi con Salvini.

Lega, che succede a Roma fra Salvini e la lista Noi per Salvini?

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