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Ci sembra impossibile, ma sembriamo rassegnati, il disumano trionfante. Altresì ci sembra impossibile, ma sembriamo incapaci di “volontà attiva”, il rientrare nella “normalità” del progetto umano. Tutti noi, l’umanità, esistiamo (non viviamo) sospesi tra il (presunto) inevitabile di noi e un divenire che vorremmo ma che non percorriamo.

Ieri ponevo il tema dell’Amore come il tema strategico della nostra condizione umana; è un tema che accoglie in sé le complessità di ogni vita, che ci permette di aprire il nostro sguardo, la nostra ragione e il nostro cuore alla realtà di ciò che siamo, ri-attivando quelle “volontà positive” tanto necessarie alla nostra realizzazione-in-comune. E’ su questo punto, in particolare, che l’Amore agisce; la competizione fine a sé stessa, infatti, insiste sulla realizzazione autoreferenziale di ciascuno ed è una realizzazione senza Amore, a-morale, che non ri-crea, anzi fa degenerare, il progetto umano. Competere senza maturare un senso della complessità di noi, di ogni altro DI noi e della realtà è correre senza meta.

La sfida non è tra ottimisti e pessimisti o tra innovatori e conservatori ma è tra realisti e presunti tali. Infatti, abbiamo infinite schiere di analisti che cercano di spiegarci il disumano (si chiami Daesh, terrorismo, “non cultura” tecnocratica o quant’altro) ma pochissimi, soprattutto tra gli intellettuali, che riescano a “fare sintesi”, a guardare dentro la realtà per guardare oltre; solo “facendo sintesi”, infatti, è possibile fare un passo in avanti, vivendo nel mondo e comprendendone le logiche, senza, necessariamente, diventarne schiavi.

L’Amore, parola che ci sembra impossibile e irreale, è invece la nostra unica possibilità. Nell’Amore c’è tutto: conoscenza, comprensione, mediazione, riconciliazione, riappropriazione, perdono, liberazione, realizzazione. L’Amore è rivoluzionario e potente al punto da essere la “realtà nascosta” che sconvolge, in positivo, le nostre certezze; ri-accogliamolo in noi, ne va della nostra salvezza come umanità, nella consapevolezza che, in questo tempo globalizzato, o ci salviamo tutti insieme o non si salva nessuno.

The Global Eye – In complexity

Giudizio storico

Università degli Studi “Link Campus University”

Il realismo di ciò che ci sembra impossibile

Ci sembra impossibile, ma sembriamo rassegnati, il disumano trionfante. Altresì ci sembra impossibile, ma sembriamo incapaci di "volontà attiva", il rientrare nella "normalità" del progetto umano. Tutti noi, l'umanità, esistiamo (non viviamo) sospesi tra il (presunto) inevitabile di noi e un divenire che vorremmo ma che non percorriamo. Ieri ponevo il tema dell'Amore come il tema strategico della nostra condizione…

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libia

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