Dall’emergenza climatica ai paesi furbetti dei paradisi fiscali, dalla polemica sul fondo salva-Stati alla difficile questione del rispetto dello stato di diritto: le sfide che la nuova Commissione Ue dovrà affrontare sono tante. E in più ci sono le parecchie incognite che aleggiano sui temi sensibili, temi messi in discussione ogni giorno ma non necessariamente à la une nella stampa…
Esteri
Il cinguettio di Wong all'Italia: una risoluzione per la democrazia a Hong Kong
"Faccio appello al Parlamento italiano di agire per passare la risoluzione a sostegno delle aspirazioni democratiche di Hong Kong". Dopo il durissimo comunicato dell'ambasciata cinese a Roma che ha condannato la conferenza stampa di Joshua Wong al Senato con il Partito radicale e Fratelli d'Italia, l'attivista democratico ha fatto un appello al Parlamento italiano e ai suoi politici con un…
Lo spionaggio cinese in Europa, via Belgio. Ecco cosa ha scoperto l’agenzia Bloomberg
Il sito della Bloomberg ha un pezzo informato che racconta come il Belgio sia diventato una tana che le spie cinesi utilizzano da “porta” per l’Europa. “L'élite belga ha in genere un atteggiamento rilassato nei confronti della Cina”, e Pechino lo usa come sponda morbida per muoversi a proprio piacimento. Da Bruxelles raccolgono informazioni sull’Unione europea e sulla Nato, che hanno…
Per la Cina gli Usa soffrono di ansia sostitutiva. Quattro grafici spiegano perché
Su Twitter, il vicedirettore del dipartimento informazioni al ministero degli Esteri cinese, ieri ha scritto: “Gli Stati Uniti soffrono di ‘ansia sostitutiva’. Gli Stati Uniti stanno facendo tutto il possibile per indebolire e fermare lo sviluppo della Cina. Tuttavia, è stupido quanto Don Chisciotte contro i mulini a vento. Dati i tassi di crescita del Pil del 6% contro il…
Una ricetta (economica) contro il radicalismo? Il caso Tunisia
La transizione di un Paese da un sistema autoritario a uno democratico è un processo complesso, per sua natura caotico, contraddittorio e, soprattutto, niente affatto scontato. La Tunisia, che nel 2010 diede avvio alle cosiddette Primavere arabe, non fa eccezione a questa regola. Il Paese, nel corso degli ultimi nove anni, ha dovuto affrontare profondi cambiamenti e molte difficoltà. Il…
L'ultimatum di Atene dopo l'accordo tra Turchia e Libia sui confini marittimi
Sta provocando fortissime tensioni diplomatiche l'accordo siglato tra Erdogan e Al Serraj sulla Zee marittima tra Turchia e Libia che, di fatto, esclude dalle cartine geografiche la presenza dell'isola greca di Creta. Il governo di Atene ha annunciato che espellerà l'ambasciatore libico in Grecia se entro sette giorni non fornirà nel dettaglio il merito dell'accordo che ha sortito anche la…
Trump ci riprova con i talebani. La promessa del ritiro è più forte dei rischi
Donald Trump insiste e vorrebbe proprio risolvere la pratica afghana prima delle elezioni presidenziali in programma tra un anno per mantenere la promessa del ritiro. Insiste e continua a fidarsi dei talebani con i quali, a quanto pare, gli Stati Uniti hanno ripreso una trattativa dopo quella bruscamente interrotta all’inizio di settembre per l’ennesimo attentato nel quale morirono 11 persone…
Trump in Afghanistan e Macron con Stoltenberg. Si avvicina il vertice Nato
Si muovono le ultime pedine in vista del vertice che la prossima settimana riunirà a Londra i capi di Stato e di governo della Nato. Il presidente Donald Trump nel giorno del ringraziamento visita a sorpresa il contingente americano in Afghanistan e rilancia il negoziato di pace con i talebani. La mossa è valida in vista della corsa alle presidenziali del…
Scintille sul gas, cosa c'è dietro la corte di Ankara a Tripoli (che isola Atene)
Creta dimenticata dalle nuove cartine del Mediterraneo? Siglato un accordo di demarcazione della Zona economica esclusiva tra Turchia e Libia, “spaccando” così il contatto greco con le aree limitrofe di Cipro ed Egitto. È, questa di Erdogan, una mossa che può mettere a rischio i progetti che si stanno srotolando in quel fazzoletto di Mediterraneo orientale, come il gasdotto Eastmed…
Mahdi non regge i morti di Najaf e Nassirya. Il premier iracheno si dimette
Il premier iracheno Abdel Abdul Mahdi lascia. Non ha retto l’ultima l'ultima ondata di proteste che tra le varie cose ha colpito Najaf, città simbolo del culto sciita dove i manifestanti hanno lanciato molotov contro il consolato iraniano, incendiandolo. Mahdi paga un'azione di governo debole, che non protegge le fasce basse e intermedie della popolazione, che lascia i giovani senza…