Se l’implosione pare aver fatto il suo corso a sinistra, alla destra spetta l’arduo compito dell’impulsione: aiutare la sinistra a rigenerarsi non più sull’antiberlusconismo, ma sull’essere qualcosa. Purché sia
Politica
Centro e sinistra, le illusioni di Castagnetti secondo Gargani
Lo storico esponente democristiano: “Dallo scorso 25 settembre il centro non c’è più, per cui invito tutti a non parlare di centrodestra. Ora c’è un governo di destra. Da trent’anni cerco di superare la diaspora della Democrazia Cristiana e credo che, paradossalmente, la vittoria della destra dovrebbe convincere tutti che c’è bisogno di una sinistra come c’è bisogno di un centro”
Perché non è una questione morale. Scrive Corbino
Quella italiana non è una questione morale. Non perché non ne esista una. Anzi. Ma perché essa è effetto, non causa della nostra presente condizione “politica”. Pretendiamo di vivere in democrazia, ma abbiamo smarrito l’importanza di mantenerne possibile la materiale praticabilità. Il commento di Alessandro Corbino, già professore ordinario di Diritto romano all’Università di Catania
Il bivio dei Popolari. Scrive Merlo
Molti, se non tutti, auspicano che questo processo di “ricomposizione” dell’area Popolare che parte dal basso riporti a ritrovarci sotto lo stesso tetto politico ed organizzativo. Ma, se ciò non capitasse, l’unico elemento che conta in questa fase è quello di ridare personalità e forza alla cultura e al progetto politico Popolare. L’alternativa già la conosciamo… Il commento di Giorgio Merlo
Le regionali e l'erosione del Pd. La strategia di Conte spiegata da Panarari
“La logica di questa operazione è chiara: Conte continua a condurre una linea strategica che ha l’obiettivo di mordere ai fianchi al Pd, sottraendogli l’elettorato di sinistra”, spiega il politologo e sociologo della comunicazione. E sulla manovra: “Inciampi dettati da tensioni interne al governo”
Dov’è la democrazia parlamentare? Il commento di Cangini
Vedremo con il nuovo anno se Giorgia Meloni vorrà fare tesoro del caos di questi giorni mettendo mano alle regole di approvazione della legge di Bilancio e più in generale riconoscendo al Parlamento la funzione costituzionale che le è propria. Il commento di Andrea Cangini
Vogliamo riprendere la parola. Fioroni detta la linea per i popolari
Non si tratta di operare scissioni a caso, sull’onda di un fuggi fuggi sotterraneo, spesso per una reazione a lungo trattenuta; bensì di recuperare autonomia di analisi e proposta, con spazi di agibilità politica e con l’impegno a rendere visibile il contributo del popolarismo nei termini consigliati o imposti dalle circostanze. È questa la necessità, anche a prescindere da come vada il congresso del Pd
Si riparta dall'ispirazione del popolarismo. La versione di Chiapello
Di che natura parla Castagnetti? Avendola liquidata illo tempore, non parrebbe di quella popolare. Il commento di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare
L'autonomia differenziata non può che essere ingiusta. Parola di Viesti
I sindacati in sciopero, il botta e risposta De Luca-Calderoli, la rivolta del Mezzogiorno e il silenzio al Nord, il pressing della Lega e il tentativo di smarcarsi di Giorgia Meloni. La proposta che divide l’Italia secondo il professore ordinario di Economia applicata all’Università di Bari
Come squarciare il velo sulla manovra di bilancio. L'opinione di Tivelli
Ben pochi si sono interrogati e si stanno interrogando sullo strumento in sé della legge di Bilancio, su come dovrebbe essere un rapporto più virtuoso tra governo e Parlamento e sul fatto se non sia il caso di pensare a un diverso modello di impostazione e governo della finanza pubblica. Il commento di Luigi Tivelli