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Chi ha paura di Mario Draghi (tutti). Il commento di Giuliani

Che l’ex presidente della Bce costituisca la riserva strategica del Paese è evidente, come la drammatica consapevolezza che lor signori sarebbero disposti a chiamarlo solo sull’orlo della disperazione o oltre. Senza sovrapporre nomi e situazioni, ci siamo già passati con Mario Monti. Lasciare il lavoro sporco a quello bravo e poi riprendere come se nulla fosse. Un’illusione che forse lo stesso Draghi farebbe bene a togliere a tutti i partiti. Il commento di Fulvio Giuliani

Immigrazione, la diplomazia torni al centro. L’analisi di Pellicciari

Perché serve un’azione diplomatica forte anche quando si parla di immigrazione. L’analisi di Igor Pellicciari, professore di Storia delle Relazioni internazionali alla Luiss e all’Università di Urbino

Più collegialità o si cambia. L’ultimatum di Italia Viva a Conte

“Non c’è più fiducia tra maggioranza e premier. Ora serve collegialità, non un uomo solo al comando”. Arriva l’ultimatum di Ettore Rosato (Italia Viva) a Conte: “Nostre ministre pronte alle dimissioni”

La pandemia e la nostra libertà. Una riflessione di fine anno

Di Raffaello Morelli e Pietro Paganini

La pandemia sta facendo capire che la libertà non è affatto mancanza di regole, fisiche e mentali. La libertà sono le regole che consentono ad ogni individuo di esprimere al meglio le proprie caratteristiche fisiche e mentali. Essere liberi è organizzare la propria convivenza rispetto agli altri individui e ai fatti della vita. L’intervento di Raffaello Morelli e Pietro Paganini

Phisikk du role - La coda velenosa del 2020 e un pronostico su Draghi

Chi vuole davvero le elezioni, rischiando che i propri parlamentari cambino casacca pur di sostenere qualcosa che tenga lontane le urne? Perché è questo che sta serpeggiando nelle aule parlamentari, dopo il taglio degli scranni ratificato col voto popolare: la paura del non ritorno. La rubrica di Pino Pisicchio

Caro Mario, se l'offerta arriva, it's your choice ma... Firmato Pasquino

Draghi dovrebbe essere alla guida di un governo di quale tipo? Tecnico, di unità nazionale, di solidarietà, di grandissima coalizione, “inciucio”, di sospensione della politica, del presidente? Comunque vada sarebbe  subito esposto a due critiche, entrambe sbagliate, ma orientate a metterne in questione la legittimità. Il commento di Gianfranco Pasquino

Per avere Draghi la politica si compatti. Il Decreto Natale? Un pasticcio. Parla Anzaldi (Iv)

La credibilità e il gradimento di Mario Draghi. Gli sbagli di Conte e il Decreto Natale. L’analisi di Anzaldi. “Il premier è logorato dai continui errori in campo sanitario ed economico”. La verifica? “Serve chiarezza sulla gestione del Recovery Fund, oltre che sui Servizi Segreti”

L'opzione Draghi (purtroppo) non esiste. Parola di Cazzola

In questo Parlamento non si troverebbe mai una maggioranza che lo sostenga. E se anche la si trovasse sarebbe una coalizione striminzita sempre sull’orlo di una crisi. L’ex presidente della Bce ha le idee chiare, è autorevole anche sul piano internazionale, ha visione. Perché mandare allo sbaraglio una delle poche risorse che restano al Paese?

Gli errori del governo sulla Libia. Scrive Perego di Cremnago (FI)

Di Matteo Perego di Cremnago

“Abbiamo assistito, con la liberazione dei 18 pescatori, alla pagina più bassa della recente storia repubblicana”. L’intervento di Matteo Perego di Cremnago, deputato di Forza Italia e membro della commissione Difesa della Camera

Il Decreto Natale e la Costituzione maltrattata. I dubbi di Giacalone

Siamo di fronte a un decreto legge che entra in vigore il 19 dicembre e perde valore il 7 gennaio, sicché il Parlamento può comodamente andare in vacanza, tanto è inutile discuterlo. Se non per l’aspetto sanzioni. Ecco perché secondo Davide Giacalone

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