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Le foto di Chiara Ferragni al memoriale di Gandhi, al Qutub Minar e al Gurudwara Bangla Sahib; il video di Narendra Modi su un jet Tejas; l’accordo per lavorare insieme all’Unione europea sulla catena produttiva dei semiconduttori; l’incontro ministeriale per fare il punto sull’alleanza strategica con gli Stati Uniti; l’annuncio della costruzione di una seconda portaerei; le dichiarazioni del ministro dell’Energia — “L’India ha bisogno di energia elettrica disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per la sua crescita economica” — che accompagnano la decisione di aumentare drasticamente la potenza termica prodotta (anche attraverso il potenziamento dell’industria estrattiva del carbone). Sono tutti elementi che nelle ultime due settimane hanno caratterizzato il dibattito attorno a New Delhi in un senso chiaro: l’India è una potenza. Perché si muove da potenza, pensa da potenza, cerca di farsi percepire in quanto potenza.

Soft, sharp, hard power

Quello che abbiamo visto è la dimostrazione di come il Subcontinente possa attivare le migliori leve narrative sia nel campo del soft power (il tour di Ferragni chiude una serie di iniziative simili impostate attorno al G20 ospitato quest’anno), hard power (il Fejas è un caccia di produzione indigena che fa parte del grande progetto di Modi “Make in India” con cui raggiungere autonomia strategica anche attraverso la produzione militare), gli accordi con Ue e Usa sono esempi di sharp power (perché sono decisioni affilatissime che toccano dimensioni tanto commerciali quanto politiche, in mezzo a un confronto tra potenze che tra gli aspetti principali ha la securitizzazione delle catene produttive e approvvigionamento secondo l’ormai mantra del de-risking).

India on the rise

L’influenza economica, militare, diplomatica e culturale dell’India è in ascesa. Mentre rafforza i legami con gli Stati Uniti e con l’Unione europea per migliorare la posizione globale, il Paese più popoloso del mondo segue comunque un orientamento della politica estera diretto verso l’indipendenza e il multi allineamento, conseguenze di pensarsi già parte (centrale) di un sistema multipolare. E anche se l’ordine mondiale multipolare che l’India persegue da oltre settant’anni potrebbe non essere ancora una realtà, oggi si trova certamente in una posizione unica. Unicità che viene percepita da dozzine di attori internazionali che vedono sempre più New Delhi come un riferimento (per esempio, molti tra quelli del Global South africano e asiatico).

Scenari

Aparna Pande, direttrice della Initiative on the Future of India and South Asia all’Hudson Institute, analizza la traiettoria che nei prossimi mesi seguirà la politica estera indiana secondo tre scenari. In primo luogo facendo leva sull’interesse globale, Nuova Delhi mira a massimizzare i benefici che sta avendo senza compromettere la propria posizione e a continuare dunque lungo questa strada. Tuttavia, un secondo scenario si presenta se protezionismo e sovranismo dovessero finire per scoraggiare le imprese, spingendole potenzialmente a spostarsi altrove nel Sud-Est asiatico. Infine, l’India potrebbe diventare cauta nei confronti dell’alleanza Cina-Russia, in quanto la vicinanza di Mosca a Pechino solleva preoccupazioni su potenziali cambiamenti nelle dinamiche strategiche durante futuri, eventuali conflitti sino-indiani. Da notare: il prossimo anno ci saranno le elezioni generali in India e tutto è da seguire con massima attenzione, vista l’importanza del soggetto.

Quest’analisi apre la newsletter Indo Pacific Salad, oggi dedicata alla “Potenza indiana”

Ferragni, portaerei, G21, Quad, semiconduttori. Un anno di super potenza indiana

L’influenza economica, militare, diplomatica e culturale dell’India è in ascesa. Mentre rafforza i legami con gli Stati Uniti e con l’Unione europea per migliorare la posizione globale, il Paese più popoloso del mondo segue un orientamento della politica estera diretto verso l’indipendenza e il multi allineamento. Il 2023 è stato l’anno della svolta indiana. New Delhi è ormai un gigante globale e il resto del mondo lo percepisce

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