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“Abbiamo ospitato 227 delegazioni e organizzato un viaggio memorabile per l’ex primo ministro italiano Mario Draghi a Kiev e ora stiamo aspettando il presidente Giorgia Meloni per rendere anche il suo viaggio eccezionalmente confortevole”.

Queste le parole di Oleksandr Kamyshin, presidente delle Ferrovie ucraine (in foto), intervistato in esclusiva da Fsnews a quasi un anno dall’invasione della Russia in Ucraina.

Kamyshin fin dalla prima mattina del conflitto ha scelto una squadra di sei manager capaci di conoscere benissimo la mappa delle ferrovie del Paese. Una decisione vincente che ha reso fondamentale le comunicazioni da terra e i passaggi di persone, armi e merci.

Una squadra già ricca di professionisti che da un anno lavorano incessantemente anche sotto il pericolo costante della guerra, i cosiddetti iron people (uomini di ferro), che hanno contribuito a rendere le Ferrovie la “spina dorsale dell’economia” dell’Ucraina.

“Durante la guerra sono morti 319 ferrovieri, 703 sono rimasti feriti e 123 hanno perso la casa. È un lavoro pericoloso di questi tempi”, ha detto il presidente a Fsnews. “Eppure, per quasi un anno, non ho ricevuto un solo rapporto su qualcuno che si è rifiutato di entrare nei turni. L’azienda è un luogo di professionisti dove la disciplina è rispettata come una virtù fondamentale. È per questo che hanno cominciato a chiamarci iron people. È così che combattiamo per il Paese”.

Kamyshin ha spiegato infatti che il blocco dei porti marittimi da parte della Russia, ha fatto sì che le Ferrovie nel Paese aumentassero i loro viaggi di tre volte per poter trasportare il grano in tutto il resto del mondo. Riuscendo ad incrementare le esportazioni del 71%, da marzo a dicembre 2022, mantenendo in piedi l’economia.

“Le Ferrovie sono il più grande datore di lavoro in Ucraina e abbiamo dimostrato di essere operativi ed efficaci fin dai primi giorni, garantendo il processo di evacuazione, ristabilendo le rotte merci e fornendo aiuti umanitari. La nostra disciplina ha fatto sì che gli iron people, come chiamiamo i ferrovieri in questi giorni, siano diventati un simbolo della resilienza civile”, ha detto a Fsnews durante l’intervista.

Grazie al trasporto ferroviario sono stati portati aiuti umanitari in ogni città, compresa Kharkiv, durante il pesante attacco. “Per ora, abbiamo calcolato che sono state inviate 325mila tonnellate di aiuti umanitari attraverso i treni merci e 11mila tonnellate su treni passeggeri”, ha specificato il presidente.

“Quest’inverno abbiamo trasformato 92 stazioni ferroviarie in fortezze invincibili dopo gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche. In caso di blackout o guasto al sistema di riscaldamento cittadino causato da attacchi missilistici, le persone possono andare nelle stazioni per riscaldarsi, ricaricare i dispositivi e collegarsi alla rete”, ha continuato.

Le difficoltà difatti certamente sono sotto gli occhi di tutti, con attacchi alle infrastrutture energetiche, ma il sistema regge con “backup e protocolli per affrontare gli incidenti. Nessuna linea ferroviaria è stata sospesa, anzi abbiamo aggiunto nuove rotte e destinazioni. Non ci fermeranno”, ha aggiunto Kamyshin.

Così accompagneremo Giorgia Meloni a Kiev (in treno). Kamyshin a Fsnews

Il numero uno delle Ferrovie in Ucraina, Oleksandr Kamyshin, racconta in un’intervista esclusiva a Fsnews come il trasporto ferroviario e i suoi lavoratori siano esempio di resilienza alla guerra a un anno dall’invasione russa. Aspettando il viaggio del premier Giorgia Meloni a Kiev

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