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Le prossime elezioni europee del 2024 rappresentano per Giorgia Meloni e la destra italiana il vero traguardo di un percorso lungo e difficile che porta alla definitiva legittimazione internazionale. “Da Fiuggi al bipolarismo europeo” era il lungimirante e profetico titolo di un convegno promosso nel 2002 dalla Fondazione Tatarella per ricordare la figura di Pinuccio che, nel 1994, portò, per la prima volta, la destra al governo dell’Italia.

Nel 2024, per uno strano gioco del destino, saranno trascorsi esattamente trent’anni da quando Pinuccio Tatarella, nonostante la vittoria democratica alle politiche del centrodestra, fu costretto a subire, proprio in Europa, una grave umiliazione.

Il ministro belga Elio Di Rupo, infatti, in occasione di un vertice europeo, si rifiutò platealmente di stringere la mano al vicepresidente del consiglio italiano Tatarella, perché fascista, negando agibilità politica alla destra italiana in Europa e chiedendo la sottoscrizione di un elenco di valori di libertà: Tatarella non solo li sottoscrisse, ma ne aggiunse altri, dimostrando la sua capacità di vedere lontano.

Fabrizio Tatarella

Proprio trent’anni dopo quella pagina offensiva contro la destra politica italiana, i Conservatori europei, guidati da Giorgia Meloni, una giovane italiana erede di quella storia politica e perfetta interprete della visione tatarelliana che vuole conservatori e popolari insieme ed alternativi, in un bipolarismo europeo, alla sinistra socialista, sono pronti a lanciare una nuova sfida.

Una sfida inimmaginabile in quel lontano 1994, quella di essere protagonisti di un nuovo assetto istituzionale dell’Europa del futuro.

Alla festa del decennale di Fratelli d’Italia, nella giornata conclusiva della tre giorni di Piazza del Popolo a Roma, è stato il ministro Adolfo Urso, con grande lucidità politica e con consapevole visione, a dichiarare l’obiettivo, aprendo, di fatto, la campagna elettorale per le prossime elezioni europee e rivendicando la necessità che i Conservatori europei arrivino al governo delle istituzioni europee alleati con il Partito popolare europeo.

Dal “modello Ursula” che vuole in Europa socialisti e popolari insieme, emarginando la destra, al “modello Metsola” con conservatori e popolari maggioritari rispetto ai socialisti, i quali potrebbero vedere nettamente ridotta la loro rappresentanza parlamentare al Parlamento europeo per via degli scandali del Qatargate, nel quale sono coinvolti diversi esponenti socialisti del PSE.

L’elezione a presidente del Pe di Metsola, deputata europea maltese, col voto significativo del gruppo dei Conservatori, grazie alla lungimiranza di Raffaele Fitto già presidente dell’ECR e attuale ministro delle Politiche comunitarie, ha rappresentato, quindi, solo il primo momento di un processo che in futuro vedrà conservatori (ECR) e popolari (PPE) governare le istituzioni europee che verranno rinnovate tra venti mesi.

Fratelli d’Italia nel 2024 deve puntare ad essere la delegazione parlamentare più numerosa in seno al Pe, per essere a Bruxelles non solo il primo partito europeo, ma il perno di una maggioranza parlamentare, frutto di nuova alleanza di centrodestra tra Ppe e Conservatori.

Non solo per durare, confermare e consolidare il governo di centrodestra in Italia, ma anche, per la prima volta in assoluto, per portare la destra italiana al governo dell’Europa, nel segno di Giorgia Meloni e nel ricordo di Pinuccio Tatarella.

Da Di Rupo alla destra di governo in Europa. Il commento di Tatarella

Fratelli d’Italia nel 2024 deve puntare ad essere la delegazione parlamentare più numerosa in seno al Pe, per essere a Bruxelles non solo il primo partito europeo, ma il perno di una maggioranza parlamentare, frutto di nuova alleanza di centrodestra tra Ppe e Conservatori

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