Skip to main content

Un ruolo maggiore delle città nella gestione dei rifiuti e nell’economia circolare per raggiungere i nuovi obiettivi fissati dalle nuove direttive recepite lo scorso settembre nell’ordinamento nazionale. La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato grandi cambiamenti nei decenni passati con lo sviluppo della raccolta differenziata, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo di una gran quantità di rifiuti, anche se permangono ancora alcune difficoltà e si pongono nuove sfide. Per approfondire ed affrontare queste tematiche, da nord a sud del Paese, il Green City Network e il Conai, Consorzio nazionale imballaggi, hanno redatto dei “Rapporti sui rifiuti urbani e l’economia circolare”, prendendo in esame le tre aree geografiche del Paese: Nord, Centro, Sud.

Per quanto riguarda il Nord sono state prese in esame le sette Regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta) e alcune città a campione dei Capoluoghi di provincia. Nove città (Treviso, Pordenone, Mantova, Belluno, Trento, Biella, Verbania, Vicenza e Cremona) hanno superato il 75% di raccolta differenziata, con Treviso che arriva all’87%, mentre in sei città è inferiore al 50% con Genova ferma al 33%. I trend di crescita della raccolta differenziata avvicinano le Regioni del Nord agli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani fissati a livello europeo per il 2025, 2030 e 2035. La Liguria è l’unica regione che registra alcuni ritardi. Sul fronte del riciclo Veneto, Trentino e Lombardia hanno già raggiunto e superato l’obiettivo del 2025.

“I trend di crescita della raccolta differenziata dei rifiuti e le stime regionali sull’attuale tasso di riciclo dei rifiuti urbani e degli imballaggi – ha spiegato Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, presentando il rapporto – mostrano il Nord con una buona performance, superiore al dato nazionale. Nel modello di economia circolare occorrerà prestare maggiore attenzione alla prevenzione della produzione dei rifiuti, migliorando la durata, la riparabilità e il riutilizzo dei prodotti. Crescendo il riciclo, occorrerà aumentare anche lo sbocco di mercato della materie prime seconde”.

“Il Nord si conferma l’area del Paese con i risultati migliori anche per quanto riguarda recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio – ha aggiunto il presidente del Conai Luca Ruini – Stiamo parlando di un’area geografica avvantaggiata anche da un sistema di impianti più capillare rispetto a quello di molte aree del Mezzogiorno, che purtroppo ne sono prive. Il Settentrione, del resto, traina le ottime performance del Paese in economia circolare e riciclo degli imballaggi. L’Europa impone un tasso di riciclo pari al 65% entro il 2025 e lo scorso anno il sistema ha già raggiunto il 70%”.

Luci ed ombre, come si dice in questi casi, al Centro. Stabile la produzione dei rifiuti urbani, mentre cresce la raccolta differenziata nelle Marche, Emilia Romagna ed Umbria, che superano la media nazionale rispettivamente con il 69%, 67% e 63%, mentre Lazio e Toscana si attestano al di sotto della media nazionale (58%). Tra le città spicca Ferrara che arriva all’86%, seguita da Parma e Lucca all’81%. Il riciclo è in linea con quello nazionale: 45%. Solo le Marche, con il 56%, hanno raggiunto l’obiettivo previsto al 2025 (55%) con l’Emilia Romagna ormai vicina con il 54%. In ritardo il Lazio con il 34%. Per recuperare questi ritardi occorre migliorare la qualità della raccolta differenziata (e aumentarla a Roma ferma al 43%), riducendo gli scarti coinvolgendo i cittadini con una più capillare informazione. Inoltre serve una migliore dotazione impiantistica per il trattamento delle frazioni raccolte e alimentare il mercato delle materie prime seconde, utilizzando al meglio gli acquisti pubblici verdi.

Al Sud cinque Regioni hanno una raccolta differenziata inferiore alla media nazionale, si tratta di Puglia, Basilicata, Molise, Calabria e Campania. Solo Abruzzo e Sardegna la superano  con il 60% e il 67%. Tra le città spicca Oristano al 75%, seguita da Cagliari (74%), Avellino (72%); ultimo Crotone ferma all’8%. Per quanto riguarda il tasso di riciclo il Sud è sotto il 40%, contro il 45% della media nazionale. Nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo di riciclo al 2025 (55%); la Sardegna lo sfiora con il 54%. In ritardo sia sulla raccolta differenziata che sul riciclo la Sicilia, anche se negli ultimi anni ha fatto registrare incrementi sia nella prima che nel secondo: incrementi che fanno ben sperare per il futuro.

Nel corso del 2020 sono intervenute alcune novità per quanto riguarda lo sviluppo dell’economia circolare nelle città. Il recepimento delle direttive sulla gestione dei rifiuti e dei rifiuti di imballaggio forniscono importanti e innovativi riferimenti: per sviluppare iniziative di prevenzione e ridurre la produzione di rifiuti; per migliorare la qualità delle raccolta differenziate e il riciclo; per l’utilizzo dei materiali e dei prodotti ricavati dal riciclo; l’attuazione dell’Accordo tra Anci e Conai per migliorare la gestione dei rifiuti di imballaggio.

Ecco dove funziona (e dove no) la gestione circolare dei rifiuti in Italia

Un ruolo maggiore delle città nella gestione dei rifiuti e nell’economia circolare per raggiungere i nuovi obiettivi fissati dalle nuove direttive recepite lo scorso settembre nell’ordinamento nazionale. La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato grandi cambiamenti nei decenni passati con lo sviluppo della raccolta differenziata, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo di una…

Cosa mi lascia perplesso dell'enciclica di papa Francesco. Il commento di Vittorio Robiati Bendaud

Di Vittorio Robiati Bendaud

L’enciclica di papa Francesco sta facendo discutere, con almeno due tifoserie avversarie, tanto scontate quanto prevedibili, sia in seno al cattolicesimo che alle società occidentali. Si passa dal plauso entusiasta e dogmatico - che confesso risulta un po’ irritante - a critiche feroci, talora scomposte, spesso anche evidentemente eccessive e ingiuste (in primo luogo nei riguardi della Massoneria, la grande…

Caro Conte, governare non è galleggiare. Il corsivo di Arditti

“Nondimanco, perché il nostro libero arbitrio non sia spento, giudico potere esser vero, che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l’altra metà, o poco meno, a noi. Ed assomiglio quella ad fiume rovinoso, che quando ei si adira, allaga i piani, rovina gli arbori e gli edifici, lieva da questa…

I tre punti da chiarire per sgombrare il tavolo del dibattito sullo smart working

Nell’estate del 2019 uno dei punti maggiormente qualificanti dell’agenda di Governo in materia di pubblica amministrazione, incentrato sulla verifica dell'osservanza dell’orario di lavoro, era quello relativo alla messa in opera di “sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi” (art. 2, co. 1, l. 19 giugno 2019, n. 56): l’introduzione delle impronte digitali nell’accesso agli uffici, cavallo di…

Senatrice Segre, Le giunga il "Grazie Responsabile" dei nipoti delle sue compagne di banco

"Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta" (Purgatorio, canto I, vv.70 – 72) Venerdì 09 Ottobre 2020: una data che ricorderò, come si ricorda un compleanno o un anniversario di un amico. La senatrice a vita Liliana SEGRE ha concluso i trent’anni dedicati alla memoria della sua esperienza di deportata ad Auschwitz e lo…

Come evitare l’abisso del lockdown. Il commento di Cazzola

Sia che si tratti di una nuova ondata o del proseguo della Grande Epidemia (come la chiamano ormai i tecnici e, in coda a loro, i media), i dati del contagio da Covid-19 stanno sollevando parecchie preoccupazioni, tanto da indurre il governo a prorogare lo stato d’emergenza fino a tutto il prossimo mese di gennaio e ad imporre un giro…

M5S, Casaleggio e la gestione dei dati nelle istituzioni. Il punto di Balducci

I mezzi di comunicazione da qualche tempo hanno scoperto l’importanza dei dati nell’economia moderna sia dal punto di vista delle opportunità (i dati come fonte di ricchezza e di sviluppo), sia dal punto di vista dei rischi (la cybersecurity, il fatto che i privati si vedono spesso spossessati dei loro dati e del relativo valore). La querelle riportata dai mezzi…

L’Europa, il riformismo e la classe politica che serve al Paese. Parla Rosato

All’appello del senatore azzurro Gianfranco Rotondi hanno risposto in tanti. Perfino Giuseppe Conte, con una missiva. Perfino Silvio Berlusconi, con un messaggio. Il motivo forse è sintetizzato perfettamente da Ettore Rosato, deputato di Italia Viva: “Della Dc in Italia, in fondo, sono rimaste le radici”. In qua e in là, certo. Ma sicuramente non sono mai state estirpate. L’appuntamento di…

Come massimizzare l’impatto del Recovery Fund. L'analisi di Scandizzo

In grandi numeri, e tenendo conto di vari fattori di incertezza, secondo le stime contenute nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), il Recovery Fund (RF) dovrebbe fornire finanziamenti al governo italiano nel periodo 2021-2026 per circa 11 miliardi di euro all’anno di grant netti (tenendo conto del contributo italiano a questa parte del fondo) e…

La Nadef è arrivata tardi, incipriata e tinta di rosa. L'analisi di Pennisi

Settembre. Andiamo scriveva Gabriele D’Annunzio in una poesia della raccolta Alcyone che ai tempi in cui andavo al liceo, si imparava a memoria a scuola. Negli otto anni (o quasi) passati a Via Venti Settembre, questo non era tempo di migrare (come nella poesia dannunziana dedicata ai Pastori) ma tempo di politica di bilancio in quanto la Relazione Previsionale e…

×

Iscriviti alla newsletter