Skip to main content

Sono giorni caldi per Annegret Kramp-Karrenbauer, ministro della Difesa di Germania, al centro del fuoco incrociato degli alleati di governo dell’Spd e dell’industria nazionale. Il pomo della discordia riguarda la sostituzione della flotta di Tornado della Luftwaffe, un’annosa questione per Berlino per cui potrebbe riprendere quota addirittura l’ipotesi l’F-35, escluso l’anno scorso da Ursula von der Leyen.

LA POLEMICA

Qualche giorno fa, a innescare le polemiche erano state le indiscrezione del Der Spiegel sulla richiesta che la ministra Akk avrebbe fatto al collega americano Mark Esper. Di fatto, le rivelazioni non facevano che confermare un piano già svelato a novembre scorso: un mix tra gli F/A-18 Super Hornet realizzati dall’americana Boeing e gli Eurofighter appositamente aggiornati. Si rendevano noti comunque i numeri: 45 velivoli Usa (comprensivi di quindici EA-18G Growler per mantenere le capacità di attacco elettronico) e 93 Eurofighter tramite un contratto ad Airbus.

IL MIX DELLA DISCORDIA

Un mix da mesi criticato dagli esperti come soluzione ben poco efficiente in termini di costo-efficacia, apparso in realtà da subito una scelta politica più che operativa, da rintracciare soprattutto in due esigenze. Primo, la necessità per la Germania di mantenere la capacità promessa alla Nato di caricare a bordo armamenti nucleari. Secondo, mettere una pezza all’esclusione, un anno fa, degli F-35 realizzati da Lockheed Martin. Esclusione dettata dalla volontà di preservare i rapporti con Parigi, consolidati proprio in quei mesi in vista del caccia del futuro, l’Fcas, punta di diamante del rinvigorito asse franco-tedesco. In tal senso, la scelta in favore degli F-35 nella gara per sostituire i Tornado non poteva andare giù ai francesi, che si sarebbero visti scavalcare dai tedeschi in termini di generazioni aeronautiche.

LA SOLUZIONE TEDESCA…

Da qui è uscito il mix tra Super Hornet ed Eurofighter, così da accontentare comunque gli americani senza scontentare troppo i francesi. Una soluzione che comunque ha lasciato qualche dubbio sul primo punto: la capacità di continuare a dispiegare gli armamenti nucleari B61. Inizialmente si pensava che potesse essere affidata a una versione aggiornata dell’Eurofighter, con tempistiche però che si preannunciavano particolarmente lunghe. Ora, la linea del ministero della Difesa è invece di affidarla agli F/A-18, che sarebbero stati scelti proprio per questo. Peccato che i velivoli americani non siano ancora certificati per il trasporto delle B61 e che, secondo gli esperti, l’adattamento a tale scopo potrebbe richiedere tempi più ampi dell’esigenza operativa: l’entrata in servizio nel 2025.

…E LE CRITICHE

In ogni caso, l’Akk tira dritta sul progetto messo in piedi da Ursula von der Leyen, vertice della Difesa tedesca prima di approdare a Bruxelles. La soluzione scontenta innanzitutto i militari di Germania, che da sempre ritengono gli F-35 come prima opzione per sostituire i Tornado. Già ad aprile 2019, era stato lo stesso ministero della Difesa tedesco a stimare in 9 miliardi di euro il costo dell’esclusione del velivolo. Lo scorso febbraio, è stato invece il think tank German society for foreign policy (Dgap) a rilanciare l’idea di “riconsiderare gli F-35 nel rimpiazzo dei Tornado”. Come se non bastasse, alle critiche di militari ed esperti si aggiungono quelle in senso contrario dell’industria tedesca. Secondo l’Handelsblatt, il colosso franco-tedesco Airbus avrebbe già fatto pervenire al ministero tutta la propria insoddisfazione per il mix, preferendo al suo posto una commessa per tutti Eurofighter.

L’INSODDISFAZIONE DELL’SPD

Eppure, l’idea di tornare a puntare sugli F-35 viene ora ripresentata dall’Spd. I socialisti, membri della coalizione di governo guidata da Angela Merkel, sono stati i primi a scagliarsi contro l’Akk per la lettera ad Esper. L’insoddisfazione, confermata ieri dal deputato Fritz Felgentreu al quotidiano Handelsblatt, riguarda soprattutto la mancata comunicazione in Parlamento del piano in questione. La Difesa ha già risposto che non si tratta di un ordine effettivo e che l’Spd era già stato ampiamente messo al corrente. Una risposta che non ha soddisfatto i socialisti, tornati all’attacco ieri nel dibattito presso la Commissione Difesa del Bundestag dove hanno contestato ogni punto del mix tra Super Hornet ed Eurofighter. L’unico accordo è sul passaggio parlamentare (obbligatorio per ogni commessa superiore ai 25 milioni di euro) che sarà separato per i due acquisti, dando priorità ai velivoli europei e rimandando alla prossima legislatura il voto sui caccia americani.

SE L’F-35 TORNA IN BALLO

Nell’intrigo, la grande novità dell’ultima ora è però che i socialisti sono tornati a proporre gli F-35 di Lockheed Martin. L’idea è di acquistarne “in pochi esemplari” al posto dei Super Hornet (così da mantenere capacità nucleare) e di operarli “insieme agli olandesi” in modo da abbattere i costi operativi. Sul secondo punto l’idea richiama la proposta “balzana” che aveva lanciato il generale Vincenzo Camporini anche su queste colonne, una proposta che potrebbe ora apparire meno strana: un acquisto italiano (con finanziamento tedesco) di F-35 da cedere poi alla Germania. In questo modo, Berlino risolverebbe l’annosa questione della sostituzione dei Tornado senza ledere l’intesa con Parigi, mentre l’Italia avrebbe invece più lavoro per Cameri, senza spendere nulla.

La Germania tra Eurofighter e Super Hornet. Ma se torna in ballo l’F-35?

Sono giorni caldi per Annegret Kramp-Karrenbauer, ministro della Difesa di Germania, al centro del fuoco incrociato degli alleati di governo dell’Spd e dell’industria nazionale. Il pomo della discordia riguarda la sostituzione della flotta di Tornado della Luftwaffe, un’annosa questione per Berlino per cui potrebbe riprendere quota addirittura l’ipotesi l'F-35, escluso l'anno scorso da Ursula von der Leyen. LA POLEMICA Qualche…

Plexiglass, mascherine e non solo. Le misure anti Covid-19 di Philip Morris

Iniziative a supporto degli oltre 2.000 dipendenti in Italia, sostegno alla filiera nazionale e alla società civile e una donazione del valore complessivo di 1 milione e 400 mila euro alla Protezione Civile. Sono le misure con cui Philip Morris, l’azienda attiva nella trasformazione del settore del tabacco verso un futuro senza fumo, ha deciso di far fronte all’emergenza Covid-19,…

Debiti in cambio di azioni, l'entrata soft dello Stato nell'economia. Parla Cipolletta

L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ha scatenato una crisi economica senza precedenti, in Italia e nel mondo. Questo è chiaro e noto a tutti. Forse però un po’ meno chiaro è la strada per uscirne. Una di queste la offre Assonime, l’associazione delle società per azioni, promotrice in questi giorni di una proposta con cui sostenere la ripresa del sistema…

Un piano segreto contro il virus? La lente degli 007 del Parlamento

Il Copasir ha acceso oggi due riflettori per quanto riguarda l’epidemia da coronavirus. Il primo riguarda le implicazioni connesse con la app Immuni. Il secondo, invece, il documento secretato presso il ministero della Salute. Il Comitato ha chiesto l’audizione dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Innovazione, Paola Pisano, ma anche del direttore del Dis, il generale Gennaro Vecchione, e…

Perché Cina e Russia hanno successo in Italia (e come fermarle). Parla Katulis (Cap)

I numeri sono importanti, ma non sono tutto. Il carico di materiale sanitario e tecnologico da 100 milioni di dollari stanziato dagli Stati Uniti per aiutare l'Italia nella crisi del coronavirus è una straordinaria operazione di soft power. "Non si tratta di un carico isolato", confida a Formiche.net Brian Katulis, senior fellow presso il Center for American Progress (Cap) di…

Nomine, Mes e Recovery fund. M5S sceglie la responsabilità. Parla Girotto

Nel Movimento 5 Stelle il dibattito interno c'è sempre stato, con o senza Alessandro Di Battista, e meno male. Ma M5S non ha la maggioranza assoluta in Parlamento, e questo rende necessario il compromesso, così come è successo per le nomine. Gianni Girotto, senatore al secondo mandato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Industria, spiega con una parola…

Conte non faccia il re tentenna. E sul governo istituzionale... Parla Gelmini (FI)

Forza Italia rimarrà stabilmente all'opposizione del governo guidato da Giuseppe Conte ma questo non vuol dire che rinuncerà a cercare un'intesa sui contenuti "per il bene del Paese". La presidente dei deputati azzurri ed ex ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, non ha dubbi: l'esecutivo giallorosso finora ha fatto poco e male nell'affrontare l'emergenza e nel programmare l'inizio della ripartenza. "Registriamo provvedimenti…

Italia al fianco di Ue e Usa. Così Di Maio smentisce Dibba e rassicura gli alleati

Lo scontro interno al Movimento 5 Stelle si combatte anche su temi di politica estera. Da una parte c’è Alessandro Di Battista, i cui mal di pancia verso la piega presa recentemente dalla creatura della premiata ditta Casaleggio si sono acuiti dopo la tornata di nomine. Dall’altra c’è Luigi Di Maio, che ieri si è lanciato in un mea culpa…

Dove vai se il perimetro cyber non ce l’hai? L’ipoteca sicurezza sulla Fase 2

La strada è ancora lunga. Doveva entrare nel vivo questo martedì il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica delineato dal decreto cyber (dl. 105/2019) lo scorso autunno. Il cordone di sicurezza, frutto di uno dei primi decreti del governo giallorosso a settembre, consiste in una serie di misure volte da una parte a richiedere la segnalazione di incidenti informatici agli operatori…

App Immuni, perché i dati personali sono materia di sicurezza nazionale. Parla Fiorini (Fi)

Di Benedetta Fiorini

L’attenzione del Copasir sull’applicazione "Immuni", scelta dal governo come strumento per monitorare il contagio da coronavirus, ha acceso, giustamente, i riflettori sul problema della sicurezza nazionale correlata ai nostri dati personali e alle tecnologie attraverso cui vengono veicolati. Un tema su cui la Commissione Europea si è espressa con una raccomandazione specifica l’8 aprile scorso in seguito alla scelta di…

×

Iscriviti alla newsletter