Skip to main content

L’Algeria brancola nel buio. Ahmed Gaid Salah, capo di Stato maggiore delle forze algerine, è morto. A dare conferma l’emittente Ennahar. La presidenza algerina ha comunicato che il generale Said Chengriha, capo di Stato maggiore dell’esercito, sarà il successore di Salah con effetto immediato.

La scomparsa arriva in un momento di grande fibrillazione per il Paese. Le manifestazioni, anche dopo la caduta di Bouteflika, sono proseguite. Chi protesta vuole che l’élite, percepita come corrotta, si faccia da parte, e chiedono anche il ritiro dell’esercito dalla vita politica dell’Algeria.

La morte di Salah rischia di far piombare l’Algeria in una nuova incertezza politica. Da giorni le irregolarità evidenziate durante l’ultimo processo elettorale hanno provocato critiche sullo stato del sistema democratico e una richiesta di rivedere l’attuale sistema politico. L’Algeria è il Paese più grande del mondo arabo e in Africa con una grande quantità di risorse di gas.

Secondo Dalia Ghanem, esperta dell’Algeria al Carnegie Middle East Center di Beirut, “la morte di Salah porterà una riconfigurazione delle forze politiche”. “Questa è un’opportunità per il movimento popolare di esercitare pressioni sulla leadership civile per ulteriori concessioni come l’immediata liberazione dei prigionieri politici”, prosegue l’analista in un’intervista concessa al Pittsburgh Post Gazette.

Ora il presidente Abdelmadjid Tebboune dovrà affrontare la perdita di un grande alleato. “Ma con o senza questa morte – spiega Ghanem – il presidente algerino si trova in una situazione molto difficile […] Il suo primo grande problema è la sua mancanza di legittimità”.

Ma non sarà un problema solo per Tebboune. Anche l’Europa ha davanti a sé molte sfide.

Salah controllava non solo l’esercito algerino, ma anche la sicurezza nel Mediterraneo. Da aprile del 2019, quando cominciò la caduta di Bouteflika, Salah era il “regista” dei servizi segreti, un altro pilastro controllato dalle forze di sicurezza dall’indipendenza del 1962.

La stabilità dell’Algeria è fondamentale per l’Unione europea. L’incertezza che genera la morte di Salah apre un vuoto enorme su chi guiderà le forze armate dell’Algeria, che controllano la difesa del Paese e delle frontiere dall’immigrazione illegale e i fondamentalisti islamici che aumentano nel Sahel.

Le forze armate algerine gestiscono anche le casse di uno Stato sommerso dalla crisi economica e sociale provocata dal crollo dei prezzi del petrolio e il gas.

Algeria, perché la morte di Salah colpisce anche l’Europa

L’Algeria brancola nel buio. Ahmed Gaid Salah, capo di Stato maggiore delle forze algerine, è morto. A dare conferma l’emittente Ennahar. La presidenza algerina ha comunicato che il generale Said Chengriha, capo di Stato maggiore dell'esercito, sarà il successore di Salah con effetto immediato. La scomparsa arriva in un momento di grande fibrillazione per il Paese. Le manifestazioni, anche dopo…

Perché la Brexit sarà la svolta geopolitica dell'Europa. L'analisi di Valori

La Brexit, sancita da un voto di massa per i Tory di Boris Johnson, sarà la grande svolta geopolitica dell’Europa, obtorto collo, e dello stesso Regno Unito. La scelta di tenere il referendum, presa dal premier Cameron nel giugno 2016, già mostrava, in effetti, cosa sarebbe successo. Cameron pensava che il referendum avrebbe tacitato, con una sonora sconfitta, l’ala brexit…

Perché la Turchia dota le forze armate di droni autonomi. L'analisi di Mensi

Il sito BiometricUpdate.com nel numero dell’11 novembre riportava che la Turchia sta munendo le proprie Forze armate di droni a guida autonoma dotati di riconoscimento facciale. Si tratterebbe di trenta droni kamikaze Kargu (Autonomous tactical multi-rotor attack Uav) con riconoscimento facciale biometrico, forniti dalla Defense technologies engineering and trade Inc (Stm) importante società turca del settore dell’ingegneria e della difesa,…

Tutti contro il titolo di Repubblica. Ecco perché

Ieri mattina la Capitale si è svegliata con una notizia lacerante. Due giovanissime amiche nella notte tra sabato e domenica a Corso Francia sono rimaste vittime di un incidente stradale. La dinamica in una notte piovosa è ancora tutta da accertare. Ma i nomi delle ragazze erano ormai certi, riconosciute dai loro familiari poco dopo l’impatto. Avevano passato la serata…

Cina e 5G, prima la sicurezza nazionale poi la politica. Parla Alfieri (Pd)

Fosse una semplice scaramuccia politica ci sarebbe poco di cui discutere. Scegliere una linea chiara sulla sicurezza della rete 5G, confida però a Formiche.net il senatore del Pd Alessandro Alfieri, è una priorità che chiama in causa il posizionamento internazionale del Paese. Per questo, dice ai Cinque Stelle, “ci sono obblighi che prescindono dal patto di maggioranza”. Senatore Alfieri, per…

5G, il Pd si compatta a difesa del Copasir. E pensa a una via d'uscita

Non smette di far discutere il rapporto del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) sulla Cina e la rete 5G. Un’altra voce autorevole del governo, lato Pd, si è espressa a favore delle conclusioni del documento, che invita Palazzo Chigi a “prendere seriamente in considerazione” un bando di aziende cinesi ritenute filogovernative come Huawei dalla costruzione della rete…

Rivedere le concessioni sì, sgambetti alle imprese no. Parla Maffè

Non bastano le feste natalizie a placare un corpo a corpo ingaggiato quasi un anno e mezzo fa con la tragedia del Ponte Morandi. Atlantia, la holding delle infrastrutture della famiglia Benetton e il governo giallorosso, sono pronti ad alzare ancora il livello dello scontro.  Il tutto è nato con il decreto Milleproroghe approvato "salvo intese" dal Consiglio dei ministri…

Perché l’interventismo pubblico non ci salverà. Il commento di Chimenti

I fatti di cronaca relativi a gravi crisi industriali e finanziarie si susseguono a ritmo incalzante e l’impressione che se ne ricava è ormai di grave allarme sociale. Alitalia, Ilva e ora anche Banca Popolare di Bari. Ma i tavoli di crisi e le procedure di salvataggio, comunque denominate, sono ormai troppi. E le conseguenze sono molto gravi sia per…

Plastic e sugar tax? In Italia tanti sceriffi cattivi, ma nessun Robin Hood

Di Carlo Amenta

Tasse, tasse, tasse! Anche in questa legge di Bilancio sembra riecheggiare forte lo slogan di governo del Re fasullo d’Inghilterra, del Robin Hood di Disney, intenzionato a punire i sudditi irrispettosi di Nottingham. E l’Italia sembra sempre di più assomigliare alla Nottingham della Disney, con tanti sceriffi cattivi ma nessun Robin Hood a difendere cittadini e imprese dalle mani rapaci…

Vi spiego gli interessi italiani in Libano (con un occhio alla Libia). Parla Bertolini

“Un gesto di attenzione per un'area particolare in cui si incrociano interessi di tante potenze, in un Paese attraversato da istanze e proteste che potrebbero alterare un equilibrio già delicato”. È così che il generale Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo di vertice interforze (Coi), commenta a Formiche.net la visita in Libano del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.…

×

Iscriviti alla newsletter