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L’Italia è quel Paese dove i corpi estranei vengono espulsi dal sistema prima di essere normalizzati, racconta a Formiche.net Nicola Porro, vicedirettore del Giornale e dal prossimo 2 settembre di nuovo in prima serata con Quarta Repubblica su Rete 4. È accaduto a Berlusconi nel 1994 e oggi al leader della Lega, osserva il giornalista di fede liberale, autore tra gli altri de “La disuguaglianza fa bene” (La Nave di Teseo).

Il Pd per la quarta volta al governo in sei anni nonostante la crisi nelle urne. Solo colpa della nostra Carta?

Non so se sia solo colpa della Costituzione, ma in Italia come in tanti altri paesi c’è un sistema di potere in cui i corpi estranei o vengono inglobati o rigettati. È successo nel 1994 con Berlusconi fino a quando non si è normalizzato: oggi è pienamente normalizzato, ma non ha alcun peso elettorale. E la stessa cosa sta avvenendo con la Lega. Il tema che vedo è che l’Italia è un Paese in cui non si sono mai fatte le rivoluzioni, men che mai quelle politiche.

Nasce l’esecutivo delle tasse, vista la finanziaria lacrime e sangue: ci aspetta una patrimoniale?

Penso proprio di sì, perché il nuovo governo potrà ottenere maggiore flessibilità dall’Europa, la stessa che sembrava impossibile fino a poche settimane fa. Ma non sarà sufficiente: il tema fondamentale è che questo esecutivo ha un fortissimo baricentro ideologico a sinistra. Quindi le tasse ritorneranno ad essere belle, come ai tempi di Padoa Schioppa.

Quante responsabilità ha Salvini nell’evoluzione di questa crisi?

Su questo aspetto sono molto pragmatico. Se non otterrà le elezioni avrà sbagliato, se le otterrà avrà vinto. Tutto è assimilabile ad una battaglia in campo: non si può mai sapere chi vince fin quando non si firma l’armistizio o la pace. E se la pace verrà siglata con un governo diverso rispetto a quello a cui partecipava Salvini, allora vuol dire che avrà sbagliato e non vi saranno molti dubbi.

In caso di urne invece che destra-centro vedremo?

Intanto avremmo una straordinaria novità: sarebbe la prima volta che una legislatura finisce così presto e poi si attuerebbe quell’idea costituzionale che andava dal democristiano Mortati al liberale Einaudi per cui il Quirinale, oltre ad essere garante della tenuta parlamentare, lo era anche dell’adesione del Parlamento alle diverse o mutate convinzioni del corpo elettorale. Venne previsto espressamente nei lavori della Costituente. Infine si sventerebbe il vero incubo, ovvero una riforma proporzionale del sistema elettorale.

Tenere insieme flat tax, quota 100 e reddito di cittadinanza: è stato questo il corto circuito?

Non è questo che ha fatto cadere il governo, ma è stato questo un corto circuito perché non si può tenere assieme la riduzione delle tasse come la flat tax e l’aumento delle spese.

Da notaio a nodo: come è cambiata la figura di Conte in queste ultime settimane?

Conte continua ad essere un volto presentabile di un’alleanza impresentabile. Anche l’accordo tra M5s e Lega era impresentabile, altrettanto lo sarà quella tra M5s e Pd.

Forza Italia ha esaurito definitivamente la spinta propulsiva?

Non riesce a trovare una successione a Berlusconi e questo è il suo vero nodo. Qualcuno dice che sia questo il suo difetto genetico, dal momento che FI non può esistere senza il suo fondatore. Obiettivamente però è un problema la mancata alternativa di leadership liberale che sia incarnata da qualcun’altro. Intendiamoci, non è una critica alla sua classe dirigente ma all’evoluzione di un partito che in 20 anni non ha saputo creare figure alternative. Oggi non ne vedo.

Che ne pensa del manifesto politico di Urbano Cairo?

Sinceramente non l’ho letto.

twitter@FDepalo

Conte? Volto presentabile di alleanza impresentabile. Parla Porro che su Salvini dice...

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