Skip to main content

Per difendere Eni e Total dalle provocazioni di Erdogan Italia e Francia mandano le fregate nel blocco 7 della ZEE. Lo ha detto il ministro della Difesa greco Nikos Panagiotopoulos. Al momento ci sono già gli incrociatori turchi che accompagnano la perforatrice turca Yavuz, impegnata in attività illegali in blocchi che sono stati assegnati tramite regolare banco a players primari come ExxonMobile, Eni e Total. Ma la Turchia, dopo la zampata in Siria, ne medita un’altra per il prezioso idrocarburo.

QUI CIPRO

Secondo il ministro ellenico le mosse turche sono “allarmanti e motivo di preoccupazione, poiché l’area più ampia del Mediterraneo orientale è ora una regione di instabilità costante”. Tutte le moderne sfide alla sicurezza ricevono letteralmente una risposta in questo settore. “Quindi, non dobbiamo rimanere ignoranti, dobbiamo guardare, reagire agli sviluppi e, naturalmente, mantenere alta l’attenzione delle nostre forze armate. La Grecia è presente nel Mediterraneo orientale. L’Europa è presente nel Mediterraneo orientale. Ieri mattina ero a Parigi, in un incontro molto utile con la mia controparte francese, e ne abbiamo discusso”.

NO WAR

Il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, ha però detto ieri di non essere preoccupato ma “se qualcuno si presenta con navi da guerra, non trivellerò pozzi”, aggiungendo di non voler certo “iniziare una guerra per i giacimenti”. Anche il ministro greco ha sottolineato di non volere una presenza militare nella zona, ma la tensione resta altissima a Cipro dove il Presidente Anasiasiades in persona da settimane ha elevato lo stato di allarme delle forze armate, anche dopo un consulto con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.

Atene ha chiesto sanzioni contro Ankara, rea di “questo tipo di comportamento provocatorio e offensivo” ha aggiunto Panagiotopulos, per cui a questo punto sarà utile capire quando la Turchia attraverserà la cosiddetta “linea rossa”.

La scorsa settimana Cipro, membro dell’Ue, ha accusato ufficialmente la Turchia di aver sfidato il blocco inviando un’altra nave da perforazione per operare nelle sue acque in quella che ha definito una “grave escalation”. Secondo le parole di Prodromos Prodromou, speaker del governo di Nicosia, la Turchia ha inviato la nave da perforazione Yavuz all’interno del blocco 7 della sua zona economica esclusiva, zona concessa in licenza a Eni e al totale della Francia in un accordo firmato il mese scorso. Secondo il governo di Cipro l’area in cui opera la nave turca è chiaramente definita dal diritto internazionale come acque territoriali cipriote.

SCENARI

La situazione resta caratterizzata da una altisisma tensione, come dimostrano le parole che giungono da Ankara: fa sapere che non “arretrerà” nella sua ricerca del gas naturale nelle acque del Mediterraneo orientale, nonostante una controversia con l’Unione Europea e con Cipro. Lo ha confermato il ministro dell’Energia Fatih Donmez, condotta che è stata anche al centro di una precisa risposta da parte del segretario di Stato americano Mike Pompeo, che l’ha definita “illegale”.

Ma Donmez non se ne è curato e ha raddoppiato: “Abbiamo già perforato due pozzi nelle acque ad est e ad ovest dell’isola di Cipro, e Yavuz perforerà il nostro terzo pozzo. Tali attività proseguiranno con determinazione”, ha detto in occasione del Summit energetico di Antalya.

twitter@FDepalo

 

Gas a Cipro, Italia e Francia (finalmente) reagiscono. Fregate nell'Egeo

Per difendere Eni e Total dalle provocazioni di Erdogan Italia e Francia mandano le fregate nel blocco 7 della ZEE. Lo ha detto il ministro della Difesa greco Nikos Panagiotopoulos. Al momento ci sono già gli incrociatori turchi che accompagnano la perforatrice turca Yavuz, impegnata in attività illegali in blocchi che sono stati assegnati tramite regolare banco a players primari…

Il vero nemico del Green new deal? Il deficit. Ecco perché

Si fa spresto a dire Green new deal. Il premier Giuseppe Conte è ben deciso a portare avanti la rivoluzione verde, forte del sostegno ricevuto dall'Europa nei giorni scorsi, quando da Bruxelles è arrivata una sponda importante alle richieste del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, affinché gli investimenti green vengano sganciati dal debito pubblico. E proprio qui sta il problema. Senza…

Dazi, è (prima) intesa fra Usa e Cina. Ma Huawei resta nel mirino

Nei colloqui tra Stati Uniti e Cina c’è una “fase 1” verso un accordo sul commercio che possa accontentare entrambi e trovare uno spazio di arresto per il macro-confronto tra potenze. Un segnale positivo che arriva dopo 13 round negoziali in piedi da oltre 18 mesi. La Cina s‘è detta soddisfatta per l'esito dei negoziati che si sono svolti a Washington, ci sono…

L’insopportabile indignazione di un’Europa assente

Se l’Europa fosse un soggetto capace di esprimere una propria politica estera e di sicurezza oggi la Turchia non starebbe bombardando il nord della Siria. Nessuno si sarebbe nemmeno permesso di valutare questa opzione. Perché la questione del futuro assetto dell’area interessa anche (non solo, certo) l’Europa. Per stabilizzare un’area ad alto rischio di conflitti, per le emergenze umanitarie che…

Sanzioni contro Erdogan. Washington prova a uscire dal pantano turco in Siria

Nella serata di venerdì il segretario al Tesoro statunitense, Steve Mnuchin, ha annunciato che l'amministrazione Trump avrebbe dato al suo dipartimento "nuove importanti autorità sanzionatorie" che potrebbero colpire "qualsiasi persona associata al governo della Turchia", ergo pure il presidente (al Congresso stanno già lavorando a un quadro legislativo). Gli Stati Uniti stanno cercando di contenere gli effetti potenzialmente devastanti prodotti dall’avvio…

Viaggio a Beirut, tra gli sguardi impauriti dei profughi siriani. Il racconto di Cristiano

Partire alla volta di Beirut vuol dire sempre fare i conti con diverse agende. Il Libano infatti è ormai parte integrante di quell’inestricabile conflitto siriano che a Beirut ha gli occhi e gli assilli dei profughi siriani. Sono dei fantasmi, non si vedono, non si sa dove vivano, né come  vivano. Ma sono tantissimi, ovunque, nascosti nei garage, nei retrobottega,…

"Galassia islamica" per combattere pregiudizi e terrorismo. Parla Menichelli

Una bussola per orientarsi nella galassia islamica e per andare incontro con più consapevolezza, ma anche serenità al futuro. Un libro che per la sua chiarezza, la sua esaustività e il suo tono pacato, ma fermo, rappresenta una lettura obbligata per chi vuole decifrare in modo corretto il mondo in cui viviamo. Non potrebbe essere definito altrimenti Galassia Islamica. Le…

Un rating dei rischi. Il nesso fra sicurezza e crescita nella ricetta di Cantournet

L'imprevedibilità dei rischi, cresciuta di pari passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie e con il delinearsi della cosiddetta minaccia ibrida, non è preoccupazione esclusiva dei servizi di intelligence, ma è in cima ai pensieri delle aziende. L'ultimo Global risk report 2019 spiega tuttavia come a fronte di timori diffusi siano ancora troppi i pericoli che i manager riconoscono essere…

Perché Joker è l’eroe che ci meritiamo. L'analisi di Fontana

Pensavamo che Thomas Wayne fosse un ricco filantropo e benefattore, vittima di un tragico omicidio. E invece apprendiamo che era un avido e perverso macchinatore, interessato solo al potere. Ci eravamo illusi di conoscere le origini di Bruce Wayne, orfano di genitori e invece scopriamo che forse era già orfano prima che i suoi genitori morissero e aveva pure un…

Intelligenza artificiale, perché big tech e imprese italiane devono allearsi

Uno dei principali vantaggi comparati delle aziende italiane nell’attuale fase storica è la disponibilità di tecnologie incredibilmente performanti a prezzi per la prima volta abbordabili o addirittura gratuiti (vista la diffusione di prodotti open source). Naturalmente, non è così per tutte le soluzioni high tech. Pensiamo ai servizi offerti dai super-computer, che hanno costi sia Capex sia Opex estremamente elevati.…

×

Iscriviti alla newsletter