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È la prima volta di un premier italiano al salone dell’aerospazio di Parigi, il celebre air show di Le Bourget, la manifestazione più rilevante al mondo per il settore. Il segnale d’attenzione era atteso da tempo, richiesto a gran voce da un comparto alle prese con molteplici sfide, dalla Difesa europea alle manovre franco-tedesche, passando per un mercato internazionale in cui il supporto delle istituzioni di un Paese è diventato componente indispensabile per la competitività delle sue aziende.

UN’ATTENZIONE NECESSARIA

Un segnale, quello di Conte, che fa il paio con il messaggio arrivato qualche ora fa da Washington, dove Matteo Salvini ha sottolineato, tra i temi di collaborazione con gli Stati Uniti, la “tutela degli investimenti in ricerca e sviluppo” e in particolare “il mantenimento degli impegni presi nei programmi per la difesa”, a partire (si lascia intendere) dagli F-35, il cui dossier è proprio nelle mani di Conte. Da parte del premier un segnale di attenzione era comunque già arrivato venerdì scorso, quando aveva salutato con “grande soddisfazione” l’accordo siglato da Fincantieri e la francese Naval Group, descrivendolo come “una svolta epocale che dà vita a un campione industriale europeo per competere a livello globale nel campo della difesa”. Proprio la Difesa europea darà un tocco particolare all’edizione 2019 del salone parigino, con l’Italia chiamata a smarcarsi dalle mire franco-tedesche di leadership esclusiva del settore.

LA PARTITA DEL CACCIA EUROPEO

Lo dimostra la stessa apertura di Le Bourget, affidata al presidente Emmanuel Macron per il disvelamento del mock-up del caccia europeo del futuro, il progetto su cui Parigi e Berlino hanno deciso di procedere a braccetto, ammettendo dopo attente valutazioni la sola Madrid. Dal salone si attende la concessione dei contratti a Dassault e Safran per il design e la costruzione dei dimostratori tecnologici, nonché per il motore del velivolo. Il Regno Unito ha già fatto la contro-mossa, lavorando sul progetto nazionale Tempest e dimostrandosi ben accetto ad ammettere altri partecipanti. L’industria italiana segnala da tempo l’esigenza di aderirvi quanto prima, così da evitare il rischio di dover seguire le scelte altrui in una partita che ridefinirà l’industria aerospaziale europea. L’attenzione del premier per il comparto potrebbe aiutare a procedere anche in questa direzione.

IL PROGRAMMA DI CONTE

La visita di Conte inizierà dallo chalet di Leonardo, il campione nazionale guidato da Alessandro Profumo. Un incontro con i vertici di piazza Monte Grappa c’era stato lo scorso febbraio a Pomigliano d’Arco, quando con il vice premier Luigi Di Maio aveva annunciato lo sblocco di “oltre 1 miliardo di euro per l’industria aeronautica” nell’ambito della legge 808 del 1985. Più dei proclami, era piaciuta la “grande attenzione” promessa dal premier per il settore. Un comparto che oggi Giuseppe Conte ritroverà a Parigi, più organizzato che mai e pronto a presentare al presidente del Consiglio le proprie eccellenze e le tante richieste, tra cui quelle che riguardano un maggior supporto istituzionale all’export, magari proprio con una cabina di regia a palazzo Chigi.

IL DOSSIER SPAZIALE

Al salone di Le Bourget, dopo la visita a Leonardo e prima di un giro attraverso gli stand di altre aziende e cluster nazionali, il premier farà tappa allo spazio espositivo dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), dove incontrerà il neo presidente Giorgio Saccoccia. Anche per lo Spazio italiano è d’altronde aperta la partita nel Vecchio continente, con il match decisivo in programma il prossimo novembre, quando a Siviglia andrà in scena la prossima riunione ministeriale dell’Agenzia spaziale europea. A condurla per l’Italia sarà il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, delegato dal premier Conte secondo la nuova legge per la governance del settore. L’attenzione del presidente del Consiglio è comunque un elemento positivo, tenendo conto che la responsabilità complessiva è a lui attribuita e considerando i tanti interessi nazionali da tutelare di fronte ai competitor europei, a partire dei lanciatori, fino all’osservazione della Terra.

VERSO NUOVI SEGNALI

Dalla visita di Conte il comparto dell’aerospazio e della difesa si attende dunque nuovi segnali positivi. Otre al premier ci sarà il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, ma anche le missioni delle commissioni competenti di Camera e Senato. D’altra parte, i 7,2 miliardi di euro di finanziamenti sbloccati (lo scorso mercoledì) dal Mise di Di Maio per i programmi militari hanno bisogno di avere continuità. Sono tanti i progetti da portare avanti per garantire alle Forze armate le capacità richieste, necessarie ad assolvere ai rispettivi doveri. Tanti sono i programmi su cui l’industria ha investito e che rischiano di fermarsi co le intuibili conseguenze sul fronte occupazionale e di credibilità internazionale. Bene dunque la visita di Conte a Le Bourget, lo storico salone che vide la sua primissima edizione nel lontano 1908. Bene il giro tra gli stand delle aziende, con l’auspicio che si traduca però in effettivo supporto a un comparto strategico per il sistema-Paese.

Conte al salone dell’aerospazio a Parigi. Per far volare l’Italia

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