Skip to main content

Le comunicazioni diplomatiche dell’Unione europea sarebbero state prese di mira per diversi anni da hacker che avrebbero intercettato migliaia di messaggi che rivelavano valutazioni sull’operato dell’amministrazione Trump, i problemi con Cina e Russia ed il programma nucleare iraniano. Intrusioni che, secondo gli esperti, potrebbero essere collegate al governo cinese.

LE OFFENSIVE E IL MATERIALE SOTTRATTO

Le azioni, riporta il New York Times che ha ottenuto oltre 1.100 di questi documenti, sarebbero state scoperte dalla società di sicurezza informatica Area 1. Le violazioni sarebbero andate avanti per anni e avrebbero portato all’intercettazione di diversi cablogrammi. Tra i tanti, figurerebbe uno scambio di informazioni e opinioni sul meeting di luglio tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin, descritto come un vertice “di successo”. Un altro messaggio fornirebbe invece i dettagli di un incontro privato tra il presidente cinese Xi Jinping e funzionari europei che si è svolto all’inizio di quest’anno, già nel vivo di una guerra commerciale tra Washington e Pechino che non arresta a fermarsi. Tra le conversazioni catturate rientrano inoltre estesi rapporti di diplomatici europei sulle mosse della Russia per minare l’Ucraina, tra i quali un memorandum datato l’8 febbraio secondo cui la Crimea, che Mosca ha annesso quattro anni fa, è stata trasformata in una “zona calda dove potrebbero essere già state schierate testate nucleari”. Ma il materiale divulgato – che comprende report di conversazioni con leader in Arabia Saudita, Israele e altri Paesi – fornisce anche una panoramica dell’impegno dell’Ue a comprendere i disordini politici che stanno travolgendo i tre continenti.

L’OMBRA DELLA CINA

E dietro questi attacchi, secondo un esperto di cyber security sentito dal quotidiano statunitense, potrebbe esserci proprio la Cina, che vede sempre più spesso bandite o guardate con timore dai servizi servizi di intelligence occidentali le tecnologie di due suoi colossi come Huawei e Zte. “Dopo oltre un decennio di esperienza nel contrastare le cyber-operazioni cinesi… non c’è dubbio che questa campagna sia collegata al governo cinese”, ha detto, accusando Pechino delle violazioni e evidenziando la presunta compatibilità dei metodi utilizzati dagli hacker con quelli usati in passato da militari della Repubblica Popolare (sospettati di aver condotto anche il maxi attacco al gruppo alberghiero Marriott).

LA DICHIARAZIONE DI BRUXELLES

Nel frattempo il segretariato del Consiglio dell’Unione europea, pur “non commentando la notizia data dal Nyt né le questioni relative alla sicurezza operativa” dice di essere a conoscenza “delle notizie riguardanti una potenziale fuga di informazioni sensibili” e di stare “indagando attivamente”.

L’ANALISI DI GIUSTOZZI (ENISA)

“Ci troviamo di fronte a una classica operazione di spionaggio diplomatico”, ha spiegato a Cyber Affairs Corrado Giustozzi, esperto di sicurezza cibernetica presso l’agenzia europea di cyber security, l’Enisa, e al Cert-PA dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). “Si tratta”, rileva, “di una cosa tutt’altro che nuova. La corrispondenza diplomatica è la prima fonte di intelligence dei governi da sempre, ed è per questo che è nata la crittografia. Naturalmente”, prosegue l’esperto, “ora queste pratiche si sono adattate alle moderne modalità di comunicazione, quindi tutto avviene nel dominio cyber”. Quanto al caso specifico, “è ancora difficile fare attribuzioni o ricostruire la dinamica”, dice ancora Giustozzi, “ma l’attacco e gli obiettivi portano alla mente i diversi casi che nel recente passato hanno colpito reti diplomatiche di bassa classifica di Bruxelles, Parigi e anche Roma”.

Europa

Dettagli (e sospetti) sull'hackeraggio alle comunicazioni diplomatiche dell'Ue

Le comunicazioni diplomatiche dell'Unione europea sarebbero state prese di mira per diversi anni da hacker che avrebbero intercettato migliaia di messaggi che rivelavano valutazioni sull'operato dell'amministrazione Trump, i problemi con Cina e Russia ed il programma nucleare iraniano. Intrusioni che, secondo gli esperti, potrebbero essere collegate al governo cinese. LE OFFENSIVE E IL MATERIALE SOTTRATTO Le azioni, riporta il New…

rifiuti

Rifiuti riciclati, un'eccellenza tutta italiana che vale l'1% del Pil

Il riciclo dei rifiuti si conferma come una eccellenza italiana e anche nel 2017 presenta dati in crescita in tutti i settori, in quelli tradizionali come carta, vetro, plastica, legno, acciaio, ma anche per quanto riguarda oli minerali e vegetali, da costruzione e da demolizione: un'industria che vale ormai un punto percentuale del Pil nazionale. Lo rivela lo studio annuale…

La saggezza di Mattarella

Si avvicina alla conclusione del quarto anno il mandato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha contattato un giornalista straniero chiedendomi di tracciare un profilo di questo primo triennio, ed eccolo a voi. Eletto il 31 gennaio del 2015 al quarto scrutinio, Mattarella ha iniziato la presidenza con un profilo meno interventista del suo predecessore. In tanti avevano bollato…

giappone

F-35, i piani del Giappone per l'acquisto di altri 100 velivoli

Il Giappone punta tutto sull'F-35. Il caccia di quinta generazione sarà la punta di lancia della difesa nazionale di Tokyo, che sceglie la partnership con gli Stati Uniti per far fronte alle ambizioni cinesi e all'instabilità della regione dell'Estremo oriente. LE PREOCCUPAZIONI PER L'ASSERTIVITÀ CINESE Il ministero della Difesa giapponese ha presentato le sue nuove linee-guida, una sorta di riesame…

Così Salini e Fincantieri hanno vinto la gara per il ponte di Genova

Salini-Fincantieri-Italferr per il nuovo ponte Morandi di Genova. A meno di un mese dalla consegna delle buste con le offerte delle imprese in gara (qui l'articolo di Formiche.net con tutti i dettagli), arriva il nome della società incaricata di ricostruire il ponte genovese a quattro mesi dal crollo del 14 agosto, costato la vita a oltre 40 persone. Sarà dunque…

huawei frusone

Huawei, Russia e non solo. Tutti i dossier di sicurezza sul tavolo di Nato e Italia. Parla Frusone (M5S)

Dalle tensioni con la Russia alla situazione in Nordafrica che si ripercuote nello spazio euromediterraneo, passando per dossier tecnologici ma anche di sicurezza come quelli cyber che vedono protagonista il colosso cinese Huawei. Sono questi alcuni dei temi che Luca Frusone (M5S), a capo della delegazione italiana all'Assemblea parlamentare della Nato, ha toccato in una recente visita a Washington per…

crescita

Confindustria e Mediocredito Centrale firmano un accordo a supporto dello sviluppo innovativo delle imprese

Confindustria e Mediocredito Centrale hanno siglato oggi un accordo per rafforzare ulteriormente la collaborazione tesa a sostenere e favorire la crescita della competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno d’Italia. Tre i pilastri fondamentali: accompagnare le imprese nella definizione di programmi di sviluppo basati su R&I; renderli poi realizzabili costruendo un’architettura finanziaria di progetto che sappia comporre strumenti pubblici, misti…

cina

Huawei, ecco la controffensiva del Dragone contro Washington

Nel suo libro “Cina” Henry Kissinger descrive la predilezione dei cinesi per la tortuosità piuttosto che lo scontro frontale. Come nel weiki, un gioco da tavola con 180 pezzi per parte, anche in politica estera il governo cinese cerca sempre di imboccare la strada lunga per raggiungere con discrezione l’obiettivo. Nelle dichiarazioni del partito e nei comunicati delle cancellerie all’estero…

I gilets jaunes, l'idea romantica delle proteste e il ritorno alla politica. Quella vera

Chiunque ricordi le rivolte di piazza francesi del 1995 all’epoca del governo Juppé scatenate dalla riforma delle pensioni e dai blocchi salariali, potrà forse intravedere il filo rosso che arriva fino ai nostri giorni, epoca dei gilets jaunes. A metà degli anni Novanta, le proteste che si sono coagulate attorno al Plan Juppé mantennero un consenso tale (e del tutto…

Caro Di Maio, i sogni in politica hanno bisogno di realismo

Checché ne pensi Luigi Di Maio, che probabilmente con la storia non ha molta dimestichezza, il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia un “sogno” e voglia realizzarlo non è una novità in politica. I sogni, cioè gli ideali, e gli interessi, insieme e in diversa misura miscelati a seconda dei casi, sono stati da sempre il motore che ha…

×

Iscriviti alla newsletter