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Diversi media americani concordano nel dire che il presidente Donald Trump starebbe per indicare Heather Nauert, attuale portavoce del dipartimento di Stato, come ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu (la nomina dovrà poi essere approvata dal Senato). Prenderà il posto di Nikki Haley, che qualche mese fa ha annunciato la decisione personale di lasciare il seggio alle Nazioni Unite, nonostante fosse ancora considerata una star dell’amministrazione Trump.

La decisione sarà definitivamente annunciata da Trump con un tweet questa mattina, ma sembra piuttosto ufficiale, confermata da fonti interne alla Casa Bianca prima dalla Bloomberg, poi Reuters e infine Fox News, dove, prima di ricoprire incarichi governativi, la portavoce ha lavorato come anchor (era una delle conduttrici di “Fox and Friends”, il programma più amato da Trump). Nauert scavalcherebbe così l’ex vice del consigliere per la Sicurezza nazionale, Dina Powell, e la figlia prediletta del presidente, Ivanka: nomi inizialmente dichiarati come papabili per l’incarico.

Secondo quanto scritto dalla Bloomberg, Nauert – che si è incontrata con Trump per parlare dell’offerta a fine ottobre e avrebbe accettato soltanto un mese dopo, dunque pochi giorni fa – sarebbe una scelta “non ortodossa”, data la poca esperienza che ha con incarichi governativi, e con la politica estera soprattutto.

Preoccupazioni simili avevano riguardato anche Haley, ex governatrice della Carolina del Sud che Trump aveva nominato all’inizio del suo mandato tra i nasi storti degli esperti di affari internazionali di amministrazione e Casa Bianca. E invece Haley si è rivelata un’ottima ambasciatrice, in grado di superare in risalto l’ex segretario di Stato, Rex Tillerson, e forte nel far valere le posizioni America First trumpiane in un consesso non amatissimo dal presidente, perché distillato purissimo del multilateralismo globalista (l’opposto della visione del mondo di Trump).

Haley, nonostante non avesse esperienza di consessi internazionali, ha coperto il ruolo assumendo un atteggiamento particolarmente forte contro la Russia, con attacchi feroci al Cremlino durante le riunioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per le aggressioni in Ucraina e il sostegno a Bashar al-Assad in Siria; ha preso posizioni sul dossier cinese e quello nordcoreano; ha cercato fino all’ultimo di lasciare il segno sul conflitto israelo-palestinese (un ruolo non facile: mantenere il sostegno americano verso Israele mentre le Nazioni Uniti stanno prendendo spesso posizioni contro).

Se il Senato confermerà la nomina di Nauert, “una novizia di politica estera si ritroverà al vertice della diplomazia americana”, fa notare anche il Washington Post, che sottolinea il momento delicatissimo, in cui l’amministrazione Trump ha ingaggiato un nuovo confronto con l’Iran (che ha firmato anche con i membri del Consiglio di Sicurezza l’accordo sul nucleare nel 2015), sta combattendo uno scontro globale con la Cina, e pressa gli alleati per assumersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza.

Nauert ha iniziato a emergere all’interno del dipartimento di Stato da quando Trump ha nominato Mike Pompeo alla guida di Foggy Bottom – prima, con Tillerson, aveva avuto problemi. Sotto Pompeo, le cui visioni di politica estera si allineano più con quelle di Trump che con quelle di Tillerson, Nauert è diventata parte della cerchia ristretta che si incontrava regolarmente col segretario per pianificazioni e che lo accompagnava costantemente all’estero; anche per questo è stata nominata a marzo sottosegretario di stato per la diplomazia pubblica e gli affari pubblici (un lavoro lasciato da Steve Goldstein, licenziato insieme a Tillerson).

Nauert sarebbe un’altra ex dipendente di Fox News ad assumere ruoli apicali all’interno dell’amministrazione Trump: come lei, anche il consigliere per la Sicurezza nazionale, John Bolton, o Bill Shine, consulente per le comunicazioni.

 

Nauert

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