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Le regioni per protestare ci sono tutte. Troppa incertezza, troppa confusione, nemici giurati di chi fa impresa. Il documento per la nuova governance farmaceutica raccoglie un’altra voce critica dopo quella di Stefano da Empoli, presidente di I-Com, intervistato da Formiche.net. Stavolta è il turno di Serena Sileoni, vicedirettore generale dell’Istituto Bruno Leoni, che alle imprese e al libero mercato è sempre stato molto vicino. I buchi neri nelle 16 pagine redatte dallo staff del ministro della Salute, Giulia Grillo sono troppi per non esprimere perplessità.

Questione di sostanza, ma anche di forma. Tanto per cominciare “abbiamo di fronte un documento scarno, di puro indirizzo politico, non ci vedo dentro molta concretezza”, premette Sileoni. A onor del vero, sedici pagine per rivoluzionare una delle macchine più complesse in Europa, il sistema sanitario italiano, non sono molte.

Ma fosse questo il problema, la discussione si potrebbe tranquillamente chiudere qui. Invece no, c’è di più. “La cosa che più mi inquieta è che anche dal punto di vista del paziente c’è scarsa attenzione all’innovazione, anzi non ce ne è per nulla. Questo si ripercuote su chi fa ricerca farmacologica, chi fa ricerca e sviluppo che non sono certo le imprese che producono i generici”, chiarisce Sileoni.

La verità “è che nel documento si spinge sui generici, si spinge sui biosimilari ma questo sottostima il valore di tutela del paziente che viene dalle aziende farmaceutiche che fanno Ricerca e Sviluppo. Da questo punto di vista trovo giustificata la preoccupazione delle imprese”.

Non è finita qui. Volendo dare una panoramica, emerge un’altra contraddizione. “Penalizzare il pharma non è certo la migliore delle ricette per riorganizzare il sistema sanitario nazionale. Si tratta di un’operazione ardua, complessa, bisogna lavorare sulle assicurazioni, sui problemi demografici e non pensare di risolvere il tutto tagliando la spesa in farmaci o aggiornando il Prontuario. Questo vuol dire minimizzare il problema”.

Penalizzare il pharma non è la ricetta migliore per riorganizzare il Ssn. Parla Sileoni

Le regioni per protestare ci sono tutte. Troppa incertezza, troppa confusione, nemici giurati di chi fa impresa. Il documento per la nuova governance farmaceutica raccoglie un'altra voce critica dopo quella di Stefano da Empoli, presidente di I-Com, intervistato da Formiche.net. Stavolta è il turno di Serena Sileoni, vicedirettore generale dell'Istituto Bruno Leoni, che alle imprese e al libero mercato è sempre…

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