Skip to main content

Il governo guidato da Giuseppe Conte cerca la quadra sul fronte della difesa. Le indiscrezioni sui tagli si alternano alle rassicurazioni, elementi tra cui il ministro della Difesa Elisabetta Trenta cerca di destreggiarsi tenendo insieme sensibilità spesso differenti. Presto, il tema dovrà essere affrontato punto per punto, tenendo conto delle ripercussioni economiche, occupazionali, operative e di credibilità internazionale di ogni singolo programma.

I SEGNALI PIÙ RECENTI

Mercoledì, il premier ha riunito a palazzo Chigi le grandi partecipate di Stato per la prima della Cabina di Regia per gli investimenti. Davanti ai rappresentanti del governo, Luigi Di Maio, che recentemente ha parlato di “spese militari inutili”, c’erano anche gli ad di Leonardo, Alessandro Profumo, e Fincantieri, Giuseppe Bono. Se il piano prevede “maggiori investimenti”, come annunciato dall’esecutivo, è difficile immaginare tagli consistenti, altrimenti il rischio sarebbe di chiudere stabilimenti, e non di investire di più. Ieri, il ministro Trenta è tornata sul tema F-35. Oltre i toni grillini con cui si è rivolta ai dem (rimbrottati per aver cercato di attribuire al governo nuovi acquisti di velivoli), ha mandato un segnale che è parso rassicurante. La valutazione tecnica sulla partecipazione italiana al Joint Strike Fighter sta avvenendo con “il grande senso di responsabilità verso l’indotto occupazionale e il comparto delle imprese italiane”.

FAR CONVERGERE LE FORZE

Proprio alla Trenta sembra spettare l’arduo compito di muoversi tra due forze divergenti. Da una parte, la pancia di un Movimento da sempre ideologicamente ostile a spese considerate “inutili”; dall’altra un comparto che chiede a gran voce investimenti e stabilità programmatica. Pochi giorni fa, partecipando all’avvicendamento tra il generale Carlo Magrassi e il subentrante Nicolò Falsaperna al vertice del segretariato generale della Difesa, il ministro ha detto che l’industria del settore “contribuisce al posizionamento economico, alla produttività e redditività, nonché alla percepita potenza dell’Italia come capacità di protezione degli interessi vitali e di influenza sugli attori internazionali”. Un tentativo di rassicurazione dopo messaggi che sembravano andare in controtendenza. In più, il ministro ha scelto di nominare proprio Magrassi quale suo consigliere per la politica industriale di “cooperazione e condivisione”, facendo intendere l’intenzione di far convergere le forze anche degli altri dicasteri, nonché di mantenere uno stretto rapporto con l’industria di settore.

I PROGRAMMI A RISCHIO

D’altra parte, sono emerse dalla stampa indiscrezioni che riguarderebbe tagli per mezzo miliardo di euro alla difesa e che andrebbero a colpire tre programmi. Primo, l’NH90, il maggior programma elicotteristico europeo, a cui Leonardo partecipa in un consorzio con Airbus e l’olandese Fokker, frutto dei requisiti operativi comunemente espressi in ambito Nato da Italia, Francia, Germania, Olanda, e Belgio. Secondo, il sistema per la difesa aerea Camm-Er (già al centro di un presunto strappo tra il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e Luigi Di Maio) necessario a garantire al Paese la copertura dalle minacce dal cielo dopo il 2021, quando i missili Apside non saranno più operativi. Terzo, infine, il cosiddetto “Pentagono italiano”, un progetto lanciato a inizio 2017 dall’allora ministro Roberta Pinotti per riunire a Centocelle (dove già si trova il segretariato generale della Difesa) i vertici di tutte le Forze armate. Per quest’ultimo non ci sarebbe effettivamente futuro, mentre per gli altri due la direzione del dicastero Difesa potrebbe essere quella di una rimodulazione degli acquisti.

LA LEGA FA QUADRATO INTORNO AL SETTORE

Non sembra aver dubbi sul valore del comparto la Lega, partito dalla più accentuata sensibilità militare e industriale. Mercoledì, a palazzo Madama, un vertice tutto leghista ha ribadito la necessità di guardarvi con attenzione. Presenti il sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi, la presidente della commissione Difesa del Senato Donatella Tesei, la vice presidente della commissione Difesa della Camera Marica Fantuz, e i due capi gruppo della Lega nelle suddette commissioni, Umberto Fusco e Roberto Paolo Ferrari. Nel settore, hanno spiegato, “ci sono opportunità da cogliere sia per le grandi aziende, sia per la piccola e media impresa e per l’indotto, a tutto vantaggio per le entrate dello Stato, gli investitori e le economie dei territori dove risiedono importanti realtà locali del tessuto industriale della difesa”. D’altra parte, bisogna riconoscere i “soddisfacenti risultati positivi conseguiti dal comparto, che fattura più di 14 miliardi di euro all’anno, pari allo 0,8% del nostro Pil”, con ricadute notevoli in termini di crescita. Insomma, ha detto Volpi, “un settore da sostenere con la massima forza”.

TENSIONE NEL GOVERNO?

Eppure, su alcuni temi la tensione tra le due forze di maggioranza è “notevole”, ci rivelano fonti qualificate del mondo della difesa. Secondo Stefano Vespa, attento osservatore del mondo istituzionale e della difesa, all’interno della compagine governativa si starebbe consumando un vero e proprio scontro all’interno della compagine governativa. Si tratta, ha scritto su queste colonne, “di una guerra tra chi cerca di emergere più dell’altro e di recuperare un miliardo qui o lì per la flat tax piuttosto che per il reddito di cittadinanza”. Attenzione, avverte Vespa, “non si sta giocando con i soldatini di piombo, ma si sta ragionando di geopolitica”.

NON SONO SPESE INUTILI

Quali saranno gli esiti di tutto questo nella Legge di bilancio non è dato sapere, ma intanto è palpabile la preoccupazione negli ambienti della difesa. Il timore è veder ridurre un budget già risicato (minimo, se confrontato con i competitor europei), ma soprattutto di ammettere la logica secondo cui si possano interrompere con leggerezza programmi già avviati, su cui sono già stati realizzati investimenti e assunti impegni in ambito internazionale. Se l’obiettivo fossero i “tagli alla spesa militare inutile, saremmo tutti favorevoli”, ha scritto il direttore di Airpress Flavia Giacobbe nell’ultimo editoriale. “Il problema è che non ci sono spese inutili, ci sono invece investimenti necessari e urgenti; non solo per sostenere le imprese, ma soprattutto per dare senso all’esistenza di Forze armate che non siano solo a supporto dei vigili urbani nelle città”. Con la riunione della Cabina di regia per gli investimenti sono arrivati segnali incoraggianti in tal senso. Il resto si capirà con la Legge di bilancio.

droni

Tagliare o investire? Il dilemma del governo sulla difesa

Il governo guidato da Giuseppe Conte cerca la quadra sul fronte della difesa. Le indiscrezioni sui tagli si alternano alle rassicurazioni, elementi tra cui il ministro della Difesa Elisabetta Trenta cerca di destreggiarsi tenendo insieme sensibilità spesso differenti. Presto, il tema dovrà essere affrontato punto per punto, tenendo conto delle ripercussioni economiche, occupazionali, operative e di credibilità internazionale di ogni…

israele

I timori di Israele per le mosse di Erdogan

Un allarme, nuovo e circostanziato in tre settori nevralgici, che potrebbe essere utile (se ancora in tempo) per prevedere effetti e conseguenze deleterie della politica euromediterranea di Ankara, fatta di strappi e fughe in avanti. Lo ha lanciato il premier di Israele Benjamin Netanyahu a margine dell'utimo vertice sul gas con Cipro e Grecia, ma i cui dettagli sono stati resi…

fake news, Facebook

Facebook, nuove interferenze (fermate) in vista delle midterm Usa

Quando manca meno di un mese dalle delicate elezioni di midterm negli Stati Uniti, Facebook annuncia di aver bloccato 559 pagine e 251 account, tutti usati per inondare gli utenti di contenuti politicamente orientati che violano le norme sullo spam. LA VICENDA A comunicare la nuova operazione di "pulizia" del colosso di Menlo Park è stato un suo portavoce che…

Il Five Eyes compatta l’Occidente contro la Cina

La Reuters ha informazioni dirette su un blocco di intelligence che si è creato contro la Cina: il Five Eyes, ossia l'alleanza tra Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, che sta condividendo in modo continuo informazioni classificate con "altri Paesi che la pensano allo stesso modo" su Pechino, dicono sette fonti che parlano discretamente da quattro diverse…

"Michelangelo-infinito", un viaggio meraviglioso nel non-finito

“Michelangelo-Infinito", diretto da Emanuele Imbucci e prodotto da Sky con Magnitudo Film, in collaborazione con i Musei Vaticani e Vatican Media, è un documentario sul genio cinquecentesco Michelangelo Buonarroti. Dai creatori e produttori di "Caravaggio-L'anima e il sangue" e di "Raffaello-Il principe delle arti”, il film prosegue il filone divulgativo sui principali artisti italiani del passato, tracciando un ritratto avvincente…

wuerl

Ecco perché il Papa ha accettato le dimissioni del cardinale Wuerl

"Riconosco nella tua richiesta il cuore del pastore che, allargando lo sguardo per riconoscere un bene maggiore che può giovare alla totalità del corpo, privilegia azioni che sostengano, stimolino e facciano crescere l'unità e la missione della Chiesa al di sopra di ogni tipo di sterile divisione seminata dal padre della menzogna, il quale, cercando di ferire il pastore, non vuole…

patriarca

L'Ucraina esiste. Il coraggio del patriarca Bartolomeo, i miti di Mosca

Il sinodo del patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha esaminato la relazione dei due esarchi inviati in Ucraina dal patriarca Bartolomeo - i vescovi di Pamfili e di Edmont - e poi ha confermato di voler procedere con la concessione dell’autocefalia alla Chiesa ortodossa dell’Ucraina, oggi dipendente dal patriarcato di Mosca. A Mosca hanno reagito parlando di rottura dell’unità ecumenica della…

fitch manovra francia

La differenza fra essere maggioranza ed essere totalità. La spiega Mattarella

"Bellissime parole". Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini commenta, lasciando palazzo Madama, il discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella che parlando a gruppi di studenti ricevuti al Quirinale ha ricordato che la Costituzione gli permette di svolgere la funzione di garante del buon funzionamento del sistema. E non solo. Al centro del discorso di Mattarella c'è molto altro. Enunciando tutti…

Se Minniti è l'ultima speranza...

Alcuni sindaci hanno lanciato un appello per una candidatura unitaria alla Segreteria del PD. Fanno il nome di Minniti, l'ex ministro degli interni. Allora, sento il bisogno di fare due considerazioni veloci e semplici. Spero anche chiare. Prima di tutto, la candidatura unitaria emerge di solito ogni volta che il gruppo di maggioranza uscente ha difficoltà a trovare un nome…

Rilanciare l'Unione europea partendo dai giovani. Il premio Iai

"Oggi in Europa le libertà democratiche sono a rischio di erosione e non possono più essere date per scontate. Per contrastare tale tendenza e fare sì che l’Unione Europea continui a svolgere un ruolo rilevante nel mondo, è necessario dunque sviluppare una strategia veramente comune. Coinvolgendo l’opinione pubblica e soprattutto i giovani nel processo di ripensamento dell’Europa attuale". Queste le…

×

Iscriviti alla newsletter