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C’era una volta lo spauracchio del piccolo comune che si vedeva chiuso l’unico ufficio postale del paese. Storia, anzi preistoria. Questa mattina i vertici del gruppo Poste italiane, il ceo Matteo Del Fante, il presidente Bianca Maria Farina, insieme al premier Giuseppe Conte e al ministro dell’Interno, Matteo Salvini hanno presentato un documento contenente dieci impegni per sostenere l’importanza della capillarità lungo tutto il territorio. Il gruppo pubblico dei recapiti si impegna innanzitutto a non chiudere alcun ufficio postale nei municipi con meno di 5 mila abitanti, a istituire un ufficio centrale a supporto dei piccoli comuni, con un numero verde per richiedere informazioni, a installare nuovi sportelli Atm e a garantire portalettere a domicilio e accordi con la rete dei tabaccai.

Ma la lista delle promesse non si ferma qui. Poste fornirà wi-fi gratuito negli uffici postali di tutti i 5.700 piccoli comuni attualmente non coperti e si impegna anche a dare un servizio di tesoreria per i piccoli comuni in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, a fare nuovi investimenti per rafforzare la sicurezza all’interno e all’esterno degli uffici postali, ad abbattere l’80% delle barriere architettoniche entro il 2020 negli uffici postali; ad avviare progetti immobiliari di solidarietà sociale e a rafforzare i servizi negli uffici postali dei comuni turistici.

Un impegno, ha sottolineato il numero uno di Poste, che “è nell’ambito del nostro piano industriale quinquennale. Quello promesso oggi è parte dell’investimento da 500 milioni l’anno”. Il manager ha parlato anche delle sfide che ha di fronte la società. Il futuro “ci riserva un’opportunità importante, nei prossimi 3-5 anni il volume dei pacchi che verranno consegnati, grazie alla grande crescita dell’e-commerce- raddoppierà e forse fra 5 anni triplicherà”. I pacchi fino a 5 chili “possono essere consegnati dai postini e stiamo investendo tantissimo per permettere loro di prendere questi flussi e portarli ai cittadini”, ha continuato Del Fante spiegando che con la consegna delle lettere “siamo a -70% rispetto a 15 anni fa pur con 2,5 miliardi di lettere l’anno, prima erano 15 miliardi. Con i pacchi possiamo tornare a dare servizi sul territorio”.

Anche lo stesso ministro dell’Interno e vicepremier, Salvini è intervenuto a proposito del rapporto tra governo centrale e piccole realtà locali. “Ci rivediamo qui l’anno prossimo. Io ci sarò ovviamente come ministro dell’Interno, mi impegno a non far danni. A volte per un ente pubblico. Un gesto rivoluzionario non è fare qualcosa di positivo ma niente di negativo”. Una scelta, quella di Poste, decisamente apprezzata anche da Conte. “La decisione di mantenere aperti gli uffici postali nelle aree disagiate del Paese risponde alla finalità di contribuire direttamente a ridurre le differenze territoriali”.

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