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Dei 26.000 decessi in Europa del 2015, il 15% è stato imputabile ai ‘bisonti’ della strada. I veicoli commerciali leggeri al di sotto delle 3,5 tonnellate, risultano ancora più pericolosi, con una percentuale vicina quasi al 2% in più rispetto a quelli più pesanti. Negli ultimi 10 anni il maggior calo nei decessi Ue si è verificato proprio in Italia (-78%), Spagna (-60%) e Grecia (-59%). Gli incidenti che vedono coinvolti veicoli merci seppur diminuiti sono più frequentemente mortali. Questo è ancor di più vero per i mezzi pesanti.

Lo rivelano alcuni dati del rapporto sulla sicurezza stradale Dekra 2018, presentato a Roma alla presenza di autorità istituzionali e politiche, tra cui, il presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati Alessandro Morelli, il segretario della Commissione Trasporti del Senato, Antonella Faggi, Vincenza Bruno Bossio, membro della Commissione Trasporti della Camera, il direttore centrale del ministero dell’Interno delle specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, la presidente della Milano Serravalle Milano Tangenziale, Maura Carta, il direttore Operation dell’Anas, Roberto Mastrangelo. Il rapporto, che quest’anno focalizza sulla Sicurezza Stradale del Trasporto merci, evidenzia come il 55% dei decessi si verifica sulle strade statali il (25% aree urbane, 19% autostrade). Come sempre l’homo smartphone è un primate pericoloso ed è la distrazione, come per tutti gli altri veicoli, a giocare un ruolo fondamentale nell’incidentalità.

Prima causa di incidenti mortali, è la scrittura di messaggi con il cellulare, seguito dalle conversazioni al telefono ma anche mangiare e fumare alla guida. Paolo Uggè, vice presidente di Fai/Conftrasporto, esorta il governo ad avviare la liberalizzazione delle revisioni dei mezzi pesanti, come già avviene per le auto, per ridurre i tempi eccessivi di attesa e dare più efficienza al sistema senza gravare di costi ulteriori allo Stato. Si arriva a sei mesi di attesa per prenotare la revisione, è un tempo davvero eccessivo che deve essere ridotto drasticamente a pochi giorni. Secondo l’executive vice president di Dekra, Toni Purcaro, occorre uniformare a livello internazionale le verifiche periodiche sui veicoli e adeguare la normativa presente imponendo l’obbligo del dell’assistente elettronico alla svolta che deve far parte dell’equipaggiamento prescritto dalla legge per tutti i veicoli commerciali, come il dispositivo di assistenza alla frenata d’emergenza e il sistema di avviso di mantenimento della corsia.

Franco Fenoglio, Presidente di Unrae Truck, ha introdotto il problema ed è rappresentato dall’età dei mezzi circolanti in Italia, la cui vecchiaia è doppia di quella che si registra in Europa, per cui senza un intervento deciso dello Stato, serviranno vent’anni per arrivare ad avere tutti i camion euro 6, cosa che dovrebbe già essere oggi. Su questo tema, tiene a ricordare Purcaro di Dekra, è d’obbligo ricordare un dato tecnico determinante: “Un mezzo moderno offre una serie di dotazioni di sicurezza che riducono del 34% gli incidenti rispetto ai mezzi vecchi che ne sono sprovvisti”. Tantissimi, sono stati i punti evidenziati, dalla concorrenza sleale dei vettori stranieri, alla necessità di un grande piano di investimenti pubblici per la manutenzione ed il rinnovo della rete stradale ed autostradale italiana, ai problemi di sicurezza sul lavoro degli autisti, ai costi minimi per la sicurezza stradale, ai controlli sulle strade già realizzati in modo efficiente dalla Polizia Stradale.

Revisione dei mezzi pesanti e sicurezza stradale. Report Dekra

Di Riccardo Monaco

Dei 26.000 decessi in Europa del 2015, il 15% è stato imputabile ai 'bisonti' della strada. I veicoli commerciali leggeri al di sotto delle 3,5 tonnellate, risultano ancora più pericolosi, con una percentuale vicina quasi al 2% in più rispetto a quelli più pesanti. Negli ultimi 10 anni il maggior calo nei decessi Ue si è verificato proprio in Italia…

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