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Com’era facile prevedere, l’intenzione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di non applicare una norma del decreto sicurezza sui richiedenti asilo ha scatenato una polemica politica che ha motivazioni quasi esclusivamente elettoralistiche: “cartelli” di sindaci che si schierano su barricate opposte così come il Pd o Forza Italia dall’opposizione fanno valutazioni diverse. Matteo Renzi, infatti, nel confermare le critiche al decreto sottolinea che le leggi si rispettano in attesa di un eventuale intervento della Consulta mentre Maurizio Gasparri attacca i sindaci che sono “a favore degli stranieri”. Di ricorso alla Corte costituzionale parlano Orlando e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.

È significativo che Luigi Di Maio si sia incuneato nel dibattito pur con una frase che ha un destinatario preciso: “Nessun governo dirà mai a un sindaco di disobbedire a una legge dello Stato” ha detto ricordando ai parlamentari della maggioranza oggi “a disagio” che quella legge l’hanno votata. Il riferimento è al senatore grillino Matteo Mantero che ha definito il decreto sicurezza e immigrazione “incostituzionale e stupido”. Mantero è vicino al presidente della Camera, Roberto Fico, e per l’ennesima volta Di Maio deve fare l’equilibrista.

MENO RICHIESTE DI ASILO E PERMESSI

Il ministero dell’Interno e le organizzazioni internazionali hanno diffuso dati interessanti sull’immigrazione. Secondo il Viminale, nello scorso dicembre le domande di asilo sono state 2.753, il 27 per cento in meno di novembre quando furono 3.784, e i dinieghi a dicembre hanno toccato l’82 per cento rispetto all’80 di novembre e al 74 per cento di ottobre. La vecchia protezione umanitaria, oggi possibile sono in pochi casi, è stata limitata al 3 per cento.

CROLLO DEGLI ARRIVI IN ITALIA E IN EUROPA

Numeri molto significativi arrivano anche dall’agenzia europea Frontex secondo cui il numero di ingressi irregolari nei confini europei l’anno scorso è stato il più basso degli ultimi cinque anni: circa 150mila persone, pari al 92 per cento in meno del 2015 quando la crisi siriana toccò l’apice. Frontex sottolinea che il crollo più significativo ha riguardato la rotta centrale del Mediterraneo e cioè l’Italia con un calo dell’80 per cento: nel 2018 sono arrivati 23.370 migranti rispetto ai 119.369 del 2017, con un calo di partenze dell’87 per cento dalla Libia e del 50 per cento circa dall’Algeria.

Si conferma invece la rotta occidentale verso la Spagna che con circa 57mila arrivi via mare (soprattutto da Marocco, Guinea e Mali) ha raddoppiato le cifre del 2017. L’Unhcr, il commissariato Onu per i rifugiati, aggiunge oltre 6.800 arrivi via terra per cui i migranti giunti in Spagna sono stati oltre 64mila e in tutta Europa 121.755. La rotta del Mediterraneo orientale ha toccato i 56mila arrivi, in gran parte passati dai confini tra Turchia e Grecia, un numero analogo al 2017. Sono sempre pochi invece i passaggi irregolari nei Balcani occidentali dalla Serbia verso Ungheria e Croazia mentre è costante la pressione sulla rotta che interessa Albania, Montenegro e Bosnia.

Immigrazione, scontro sea watch, migranti accordo migrazione sbarchi decreto sicurezza

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