Skip to main content

Quel diavolo di Alessandro Manzoni era un cattolico liberale e ne I Promessi Sposi mette a confronto la Lombardia allora governata dai cadetti dei Borboni di Spagna e la Repubblica Veneta. Nel diciassettesimo capitolo de I Promessi Sposi, Renzo, su cui spiccava un mandato di cattura per avere partecipato ai moti popolari, decide di traversare nottetempo l’Adda ed andare a vivere e lavorare dal cugino Bortolo nella Repubblica. Mentre nella Milano borbonica, inondata da “grida” (decreti) poco tempestive, lunghe e confuse (nonché tali da sovrapporsi l’una all’altra) tutto è in crisi e si fa la fame (poco dopo arriverà la peste), nella Repubblica l’industria della filatura della seta prospera. Quando arriva la peste, i vari signorotti, che si contendono il potere nel governo dei cadetti dei Borboni, perdono tempo e fanno scelte errate. Al di là dell’Adda, vengono isolati i primi casi, il contagio si frena e tanto Renzo quanto Bortolo ne restano immuni. La Serenissima nel suo territorio aveva emanato una disposizione molto favorevole; esenzione, per dieci anni, da ogni carico reale e personale per i forestieri venuti ad abitare nello Stato veneto. L’editto, che, come precisa il Manzoni, era arrivato da Venezia, costituì certamente un nuovo motivo di gratitudine degli sposi (una volta risolte le loro avventure), alla Repubblica e al suo Doge.

Mi sono venuti in mente i ricordi del liceo quando un amico medico, mi ha informato della vicenda di Fabio Franceschi. È un imprenditore veneto, titolare di Grafica Veneta, una casa editrice che, a Trebasaleghe in provincia di Padova, ha pubblicato tutti i volumi sul genietto Henry Potter. Ebbene, Franceschi è stato contattato una decina di giorni fa, dal presidente della Regione Luca Zaia, il governatore del Veneto, disperato per la mancanza di mascherine protettive, contro il Covid-19.

Non si reperivano, perché la produzione “cinese” era bloccata, perché alcuni intermediari hanno fatto i furbetti e perché, nell’Italia governata dai cadetti dei Borboni di Spagna, pare che nessuna ditta era in grado di produrle nelle quantità volute.

Franceschi si è messo al lavoro, ha recuperato una fornitura di Tnt (tessuto non tessuto) ed ha modificato alcuni macchinari, per produrre una ampia mascherina “veneta”. Ampia perché si estende da orecchio a orecchio, ampia perché copre largamente il viso. “Veneta” perché ha ben visibile il leone di San Marco.

Alla luce della normativa vigente, la mascherina potrà’ essere usata dai cittadini (e non dai sanitari) perché non ha ancora l’approvazione ministeriale per essere definita “mascherina chirurgica di 1° livello”. Quindi potrà essere usata come protezione individuale all’esterno degli ospedali, come autotutela e come tutela verso gli altri. Non come presidio sanitario ospedaliero.

Ma questo tipo di mascherina mancava e Franceschi (con la collaborazione attiva di Zaia) l’ha studiata e prodotta rapidamente. La produzione odierna è di circa 700mila pezzi al giorno, ma – a regime – potrà salire fino a 1,5 milioni di pezzi al giorno.

Non solo, ma Franceschi regalerà ai veneti 2 milioni di mascherine (in confezioni da 10 pezzi) che la Protezione Civile distribuirà all’esterno degli ospedali, dei supermercati e delle case di riposo. Utilizzo? Giornaliero. Si tratta – a detta di Zaia che la usa da giorni ” … di una mascherina ideale, perché non si inumidisce, non fa aloni, non lascia pelucchi…”.

Come nel romanzo per eccellenza della letteratura italiana, in Veneto si agisce: migliaia di tamponi; il focolaio iniziale (Vo’ Euganeo) bloccato fin dalla scoperta dei primi due infettati; i piani (A-B-C) per affrontare l’emergenza, ora le mascherine autoctone.

Mentre a Roma Capitale si sforna quasi un decreto al giorno e si fanno inchini ai cinesi (che qualcosa hanno a che fare con in Covid- 19 chiamato negli Usa the Chinese virus) in attesa di regalar loro il 5G, acronimo di 5th (Fifth) Generation. Grazie alla tecnologia appunto di quinta generazione è possibile avere prestazioni e velocità di gran lunga superiori rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced. Il 5G cambierà molte cose in tutto il mondo, in quanto internet sarà sempre di più alla portata di tutti, molto veloce, e abiliterà quindi tecnologie quali l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’internet delle cose, che senza una connessione rapida e diffusa non possono prendere piede. Come illustrato ad esempio da Milena Gabanelli sul Corriere della Sera, la Cina (con il consenso del governo) si è già posizionata per dominare il 5G nell’Italia giallorossa ed avere così tutti i nostri dati personali.

Non ci resta che sperare in un miracolo simile a quello a Trebaseleghe. Ed a quello in cui, attraversando di notte il bosco che lo porta all’Adda, sperava Renzo quando diceva a se stesso: “La c’è la Provvidenza”. Parola che nel diciassettesimo capitolo de I Promessi Sposi appare ben 22 volte.

Mascherine e non solo, Veneto ok senza cinesi. Lo spiega bene il prof. Pennisi

Quel diavolo di Alessandro Manzoni era un cattolico liberale e ne I Promessi Sposi mette a confronto la Lombardia allora governata dai cadetti dei Borboni di Spagna e la Repubblica Veneta. Nel diciassettesimo capitolo de I Promessi Sposi, Renzo, su cui spiccava un mandato di cattura per avere partecipato ai moti popolari, decide di traversare nottetempo l’Adda ed andare a…

Altro che MoU. Italia avanti tutta con la Cina anche su scienza e tecnologia

Fisica, geofisica e spazio; materiali avanzati; ambiente e energia; urbanizzazione sostenibile; nuove tecnologie per il patrimonio culturale; agricoltura; scienze della vita, salute e benessere; fabbrica intelligente. Sono i temi e i settori al centro del Piano d’Azione verso il 2025 sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Cina. Si tratta di un documento indirizzato a industrie, università ed enti…

Ursula ferma il Patto di Stabilità. L'Europa cambia faccia?

Per essere arrivata a una decisione del genere, a Bruxelles devono aver cominciato ad aver paura davvero. Il Patto di Stabilità, il pilastro su cui si regge l'intera architettura economica dell'Unione è saltato. Momentaneamente si intende, ma è comunque un segnale che qualcosa di forte e plateale andava fatto per evitare che il coronavirus scrivesse. E così, dopo i bazooka,…

In Russia ecco come si declina l’arte della disinformatia sul coronavirus

Come raccontare la situazione davanti alla crisi economica e sociale che l’emergenza sanitaria prodotta dal coronavirus sta creando è un aspetto determinante per i governi. Un elemento centrale per la tenuta interna e per il mantenimento — e/o la ricostruzione — di un’immagine internazionale. Per questo si parla spesso di info-war, ossia la guerra informativa fatta di messaggi diretti e…

La planata ipersonica degli Usa su Cina e Russia. Il test del Pentagono

Gli Stati Uniti accelerano nella corsa all’ipersonico. Nella notte hawaiana, il Pentagono ha testato con successo il veicolo a planata ipersonica che aveva commissionato all’industria Usa solo lo scorso agosto. L’obiettivo è recuperare in fretta il terreno perso rispetto a Cina e Russia, che già da diverso tempo hanno sviluppato sistemi simili, considerati un vero "game changer" nei futuri scenari…

Emergenza e fughe di notizie. Cosa (non) va nella comunicazione del governo

La voce, circolata nella serata di ieri, che sarebbero state poste ulteriori restrizioni agli orari dei supermercati nel corso delle ore successive, ha prodotto effetti sociali molto concreti nella data odierna: file molto più lunghe di fronte ai supermercati e il consueto effetto della mega-spesa antipanico hanno certificato la paura degli italiani di nuove misure da parte del governo. Misure…

Economia e salute. La sfida europea per superare l’emergenza. Analisi di da Empoli

Il crash test serve a mettere alla prova una macchina o un camion di fronte a scenari di impatto estremo, eventi sfavorevoli che si spera non accadano mai ma di fronte ai quali occorre che il veicolo sia pronto a difendere chi si trova al suo interno anche nel peggiore degli eventi. Di fronte a una pandemia globale, è dunque…

Il rapporto Italia-Cina sotto la lente dell’Europa. Cosa c’è dietro la propaganda?

Ora l’allarme non è più solo mediatico. In Europa, anche in politica, c’è chi vuole “vedere” le carte della Cina e capire se dietro la mastodontica campagna diplomatica e gli aiuti umanitari per affrontare l’emergenza del Covid-19 c’è altro. Dall’Italia alla Spagna, dalla Francia alla Germania e all’Europa dell’Est, le linee aeree sono ormai intasate di voli dall’ex Celeste Impero…

Strade sicure e lotta al coronavirus. Ecco perché l’Italia schiera i suoi militari

Inizierà in Campania e in Sicilia il contributo dei militari impegnati nell’operazione Strade sicure per gestire l’emergenza sanitaria. L’annuncio è arrivato ieri dopo l’intesa tra il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, che ha dato “piena disponibilità” a una soluzione che si aggiunge ai molteplici contributi delle Forze armate contro il Covid-19. L’OPERAZIONE L’operazione è…

Ecco cosa farà l'americana Eli Lilly per gli ospedali italiani

Nei giorni scorsi abbiamo più volte avuto dimostrazione dell'amicizia che lega Stati Uniti e Italia, dall'ospedale da campo messo a disposizione da Samaritan’s Purse, organizzazione umanitaria evangelica statunitense, agli aiuti per il policlinico Gemelli di Roma da parte dell’organizzazione no profit Us Charitable Trust sino ai tanti messaggi di vicinanza arrivati dagli Usa, fra cui quello del segretario di Stato, Mike…

×

Iscriviti alla newsletter