Skip to main content

È stato il dibattito più vivace e più aspro dei nove che hanno finora visto protagonisti gli aspiranti alla  nomination democratica alla Casa Bianca: l’entrata in scena di Mike Bloomberg e la riduzione del lotto dei candidati – i sei che possono farcela erano tutti sul palco di Las Vegas – hanno alzato i toni del confronto e acuito lo scontro. E Bloomberg, che ha fama di “pesce lesso”, ha cercato d’adeguarsi e di ribattere colpo su colpo.

Ormai fuori i comprimari, e non qualificati il miliardario Tom Steyer e la deputata delle Hawaii Tulsi Gabbard, si schierano sul palco, in ordine di sondaggi, Bernie Sanders, Joe Biden, Bloomberg, Elizabeth Warren, Pete Buttigieg e Amy Klobuchar. L’ultimo rilevamento Abc-Washington Post li dà rispettivamente al 32% delle preferenze a livello nazionale – più 8 rispetto a gennaio -, al 17% – meno 11 -, al 14%, all’11%, al 7% e al 6%.

Donald Trump cerca di rubare loro la scena con un mega-comizio in contemporanea a Phoenix, Arizona, prima d’installarsi a Las Vegas dove alloggia per tre notti al Trump International Hotel, con vista sulla Strip della Città delle Luci, e farà un comizio venerdì sera. Il presidente è qui come candidato alla nomination repubblicana, nell’ottica dei caucuses di sabato.

Bloomberg, per il suo censo, l’esperienza da sindaco di New York farcita di discriminazioni razziali e le accuse d’essere un imprenditore sessista, e Sanders, per l’età, la salute, le ricette socialiste, sono spesso costretti sulla difensiva, ma si mostrano reattivi.

La “strana coppia” formata dall’ex vice-presidente Biden, di solito poco incline all’aggressività, e dalla senatrice del Massachusetts Warren, che sa essere tagliente, cerca di uscire dalla fase d’appannamento delle rispettive campagne: i due costituiscono una sorta di squadra d’assalto contro Bloomberg, irritandolo spesso e mettendolo in difficoltà.

Ma il tono, fin dalle primissime battute, lo ha dato Sanders, denunciando quello che ha definito “l’oltraggioso” passato politico di Bloomberg, le cui ricette “vanno bene solo ai miliardari” e che “non è mai stato un democratico”, essendo stato eletto la prima volta sindaco di New York come repubblicano e avendo spesso testimoniato a Trump vicinanza e amicizia. E Biden, ancora prima dell’inizio del dibattito, ha ricordato che Bloomberg non ha mai sostenuto Obama.

Bloomberg ha promesso di pubblicare a breve la propria dichiarazione dei redditi – Trump non l’ha mai fatto – e ha contestato a Sanders di essere “un socialista ricco con tre case”. Il miliardario ha pure affermato di essere il solo con la statura per battere Trump – che lo prende in giro per la sua statura fisica: è piuttosto basso -, ma è stato fischiato dal pubblico quando ha detto che non intende togliere la clausola di riservatezza sulle molestie sessuali imposta ai suoi dipendenti. Klobuchar ne ha approfittato per sostenere che solo l’elezione di una donna porrà termine al sessismo.

Il dibattito è stato tutto infuocato: Sanders & C. vi hanno visto un’occasione per frenare sul nascere l’ascesa di Bloomberg nei sondaggi, impedendogli così di arrivare senza intralci al Super-Martedì del 3 marzo, quando ci saranno le primarie in 14 Stati, fra cui i due più popolosi, California e Texas: quel giorno, il nome di Bloomberg sarà sulle schede per la prima volta.

Sanders difendeva il suo primato, Biden e Warren cercavano di evitare di finire fuori gioco molto prima del previsto, Buttigieg e Klobuchar di confermare e consolidare la loro ascesa – finora non irresistibile – e d’imporsi all’attenzione di quanti ancora li conoscono poco. Sanders e Buttigieg si sono punzecchiati, contestandosi l’un l’altro i ricchi donatori della finanza di Wall Street e il ‘fanatismo’ ideologico.

La partita per la nomination democratica può restare aperta fino alla convenzione di Milwaukee. Sanders sostiene che la nomination dovrebbe andare a chi ci arriva con più delegati, anche senza averne la maggioranza assoluta; tutti gli altri si dicono invece favorevoli a una convention aperta.

(Usa2020)

#DemDebate, botte contro Bloomberg, contendenti nervosi, partito diviso

È stato il dibattito più vivace e più aspro dei nove che hanno finora visto protagonisti gli aspiranti alla  nomination democratica alla Casa Bianca: l’entrata in scena di Mike Bloomberg e la riduzione del lotto dei candidati – i sei che possono farcela erano tutti sul palco di Las Vegas – hanno alzato i toni del confronto e acuito lo scontro.…

Gas a Cipro. La strategia militare di Usa e Grecia fermerà Erdogan?

Non si ferma la tensione nel Mediterraneo orientale sul gas a Cipro e sulla geopolitica delle isole greche, in cui la Turchia vuole recitare un ruolo nonostante non abbia l'appoggio di leggi e trattati internazionali. Anche per stemperare la verve di Ankara, ieri si è svolta un'esercitazione congiunta tra Usa e Grecia con elicotteri Apache ai piedi del monte Olimpo:…

Renzi e l'elezione diretta del premier? Non funziona. Parola di Ignazi

Il governo rossogiallo è l’ultimo treno della legislatura, poi c’è il capolinea. Un vagone o due si possono anche cambiare lungo il tragitto, spiega a Formiche.net Piero Ignazi, professore di Scienza politica all’Università di Bologna e politologo di respiro internazionale, purché non spezzino l’asse portante della locomotiva: l’alleanza fra Pd e Cinque Stelle. Professore, da Bruno Vespa Matteo Renzi ha…

Meno burocrazia e più made in Italy. La ricetta di Bellanova per l'agricoltura

Avanti tutta sull'agricoltura, un settore tutt'altro che finito, anzi, vivo e vegeto e persino in grande crescita. Il ministro Teresa Bellanova, questa mattina è stata al centro di un confronto con alcuni giovani imprenditori agricoli, a conclusione del convegno romano Seminiamo il futuro, dedicato a un segmento della nostra economia che sta conoscendo una nuova età dell'oro (qui l'intervista al direttore…

Tra Washington e Pechino volano stracci (mediatici). Ecco perché

Prima il commercio. Poi il fronte digitale. Ora anche i media. Prosegue senza esclusione di colpi il braccio di ferro fra Stati Uniti e Cina. L’ultima puntata ha come protagonisti i giornali. O meglio, i presunti giornali, visto che non c’è fra le parti unanime consenso su cosa sia un giornale e cosa invece un’arma di propaganda. Per il Dipartimento…

Sostenibilità economica e ambientale. I numeri dell'industria del vetro

Cresce di oltre 8 punti percentuali la produzione di vetro nel triennio 2016-2018; aumenta del 6% il fatturato; migliorano gli investimenti in tecnologie e innovazione (33 milioni solo per l’ambiente e la sicurezza); importanti i risultati in economia circolare con un tasso di riciclo che supera il 76% dell’immesso al consumo; si riduce la produzione di rifiuti e di consumi…

Mediterraneo, l’alternativa alla pace è il caos. Il cardinale Bassetti promuove la cultura dell’incontro

Di Gualtiero Bassetti

Da quando ho conosciuto il “sindaco santo” di Firenze, Giorgio La Pira, il Mediterraneo ha iniziato a parlare al mio cuore. Si è fatto poi annuncio e proposta due anni fa, quando ho cominciato a sentire dentro di me l’incontenibile sofferenza del “Mare Nostrum”, ridotto a tomba di migliaia di fratelli. È così che mi sono ricordato delle parole pronunciate…

La tecnofinanza e i suoi luoghi oscuri. Dibattito sul libro di Guido Maria Brera

Una nuova aristocrazia governa il mondo: è l'economia hi tech, le corporation del digitale, i signori delle app. In una parola, la tecnofinanza. Per essere visionario, "La fine del tempo" (La Nave di Teseo, nelle librerie dal prossimo 20 febbraio), ultima fatica letteraria di Guido Maria Brera, lo è. Un viaggio nel tempo che cambia, dove all'economia tradizionale, tutta risparmio…

Come fare la nuova lotta (istituzionale) contro l'antisemitismo

L'antisemitismo diventa pericoloso, quando viene assunto come principio organizzativo della società, quando, come col nazismo e anche col comunismo, è diventato utile al sistema di pensiero che l'ha dominata, quando ha messo insieme una quantità di tessere del mosaico culturale e sociale utilizzabili per rendere solido e dare basi teoriche a un sistema, una strada politica vincente. Per questo l'antisemitismo…

Stabilità e sicurezza. La strada delle banche per la maturità digitale

Le banche sono ormai entrate nel flusso della rivoluzione digitale modificando l'esperienza dei clienti. Un plastico esempio è quello del bonifico. Una volta ritenuto uno strumento di pagamento scomodo e "distante", infatti il cliente doveva necessariamente doversi recare in filiale per la sua esecuzione (o in alcuni rari casi inviare un ordine via fax), è oggi a portata di App (e anche più sicuro…

×

Iscriviti alla newsletter