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“In questi giorni c’è una volontà dei media di creare artificiosamente un percorso narrativo che cerca di mettere zizzania. Ieri è stato il caso (inventato di sana pianta) dei i senatori contro Di Maio. Una menzogna ‘megagalattica’”. È lapidario il senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia, a cui Formiche.net ha chiesto un commento sulle voci che vorrebbero una parte dei cosiddetti “scontenti” di M5S guardarsi attorno per passare ad altri gruppi parlamentari, come quello di Italia Viva o della Lega di Salvini. “Voci infondate e prive di ogni raziocinio”, ha concluso il senatore.

Eppure le voci che danno diversi parlamentari dei 5 Stelle in contatto con altre forze politiche sono diverse, a partire da Andrea Crippa il quale aveva ribadito questa mattina che “stiamo ragionando, ci sono almeno una ventina di parlamentari del M5S che stanno ‘dialogando’ con la Lega, in vista di un passaggio con noi” confermando quanto detto questa mattina da Matteo Salvini, in una intervista a Radio Radicale, in cui ha parlato di “alcune sorprese”, riferendo di un “disagio che sarà palesato con dei passaggi verso la Lega”. Lo scontento per l’alleanza con il Partito democratico tra le motivazioni degli eventuali transfughi, un tasto che il leghista Crippa aveva già premuto prima del voto di fiducia per il governo Conte 2.

Ma non solo il leghisti corteggiano gli scontenti dei 5 Stelle. Anche dalle parti della nuova forza – per ora solo parlamentare – di Matteo Renzi si guarda allo stesso bacino di presunti scontenti a cui mira la Lega in chiave di indebolimento del governo. “Con 5 senatori M5S i contatti sono in corso”, hanno detto fonti parlamentari all’AdnKronos, Sarebbero in corso interlocuzioni anche con altri gruppi, con una senatrice M5S a un passo dal Misto. Chi guida il fronte dei “rivoltosi” al Senato parla di numeri più contenuti.

“Voci prive di raziocinio”, ribadisce il senatore Puglia a Formiche.net, ma è indubbio che al Senato, più che alla Camera, la partita si giocherà tutta sui numeri che la maggioranza riuscirà a conservare per preservare la legislatura.

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