Skip to main content

Domani, a Vladivostok, il presidente, Vladimir Putin incontrerà il satrapo nordcoreano Kim Jong-un in un faccia a faccia che segna l’ingresso definitivo di Mosca nel dossier in un momento in cui il progetto di denuclearizzazione pensato da Donald Trump (attraverso meeting diretti col dittatore di Pyongyang) s’è arenato per il fiasco dell’ultimo vertice vietnamita di febbraio.

I russi hanno cercato già lo scorso anno, dopo il summit Kim/Trump di Singapore, di inserirsi nel sistema negoziale: volevano un incontro con Kim in risposta a quello col presidente americano, ma i tempi non erano maturi evidentemente. Ora le circostanze a contorno sono cambiate, e il meeting tra Putin e Kim ha la benedizione piena anche – o meglio dire: soprattutto – di Pechino che è il consistente gancio che tiene appigliata la Corea del Nord alla Comunità internazionale da cui altrimenti sarebbe completamente isolata.

Putin ha una proposta interessante per Kim e per la Cina: accettare lo status quo, ossia la realtà di una Corea nucleare, da inserire all’interno di un qualche contesto di controllo degli armamenti. È la linea di chi ritiene la completa denuclearizzazione come irrealistica, e non è detto che sia troppo diversa da quella pensata – ma mai completamente palesata – dalla presidenza americana (i nordcoreani giocano spesso su questa posizione della Casa Bianca più lasca rispetto al resto dell’amministrazione).

Sarebbe questo l’obiettivo dietro al rilancio dei cosiddetti colloqui a sei, sistema negoziale scattato nel 2003 e bloccato nel 2009, in cui Cina, Giappone, Russia, Corea del Sud e Stati Uniti cercavano di negoziare con Pyongyang un accordo sul nucleare. Ravvivare il processo è il piano di Putin, ma tenendo conto che a quei tempi i sei avevano davanti una realtà diversa: in dieci anni la Corea del Nord è progredita con il programma nucleare e ha raggiunto un alto livello tecnologico – e forse operativo. Contesto difficile da ignorare.

Secondo quanto riferito alla stampa dal consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov, la Russia avrebbe già informato Washington e Pechino della proposta da avanzare a Kim. Se il russo riuscisse a incassare una reazione positiva, sarebbe già un successo politico-diplomatico per Mosca che poi dovrebbe comunque gestire la risposta americana e quella di Seul e Tokyo. Con i primi che hanno speso molto per avviare il processo negoziale e potrebbero anche accettare compromessi per arrivare a un accordo, i secondi che invece hanno sempre sostenuto la necessità di tenere al massimo la pressione su Pyongyang (la massima pressione è la strategia con cui tra l’altro gli Stati Uniti hanno continuato a gestire il dossier).

 

kim

Putin porterà a Kim l'accettazione del nucleare

Domani, a Vladivostok, il presidente, Vladimir Putin incontrerà il satrapo nordcoreano Kim Jong-un in un faccia a faccia che segna l'ingresso definitivo di Mosca nel dossier in un momento in cui il progetto di denuclearizzazione pensato da Donald Trump (attraverso meeting diretti col dittatore di Pyongyang) s'è arenato per il fiasco dell'ultimo vertice vietnamita di febbraio. I russi hanno cercato già lo…

new ira

Le paure dell'Irlanda tra Brexit e terrorismo. L'analisi di Belfer

Il settarismo, l'estremismo, il terrorismo. Nonostante la spaventosa ondata di omicidi nello Sri Lanka, è sorprendente che così tanti discorsi europei sulla violenza religiosa tendono a considerare tali attività - e le ideologie di odio ad esse associate - come appartenenti ad altri Paesi: Medio Oriente, Asia, Africa. Tuttavia, esse rimangono una caratteristica del panorama politico europeo. Certamente, la potenza…

Brexit may referendum regno unito

Londra disobbedisce a Washington e dice sì al 5G di Huawei (con limiti)

Nonostante gli innumerevoli warning provenienti da Washington, il governo britannico consentirà al colosso cinese Huawei l'implementazione della rete 5G nel Regno Unito. A deciderlo - scrive il Telegraph - sarebbe stato il Consiglio di sicurezza nazionale presieduto dalla premier Theresa May, che avrebbe dato un 'via libera' (criticato anche da alcuni membri dell'esecutivo) affinché l'azienda di Shenzhen abbia un accesso…

nato putin mosca

La Russia punta sulla missilistica. Le armi di Putin alla conferenza di Mosca

“Il vecchio colore della Guerra fredda è tornato”. Parola di Nikolaj Patrushev, il segretario del Consiglio russo di sicurezza che ha aperto questa mattina l'annuale Conferenza internazionale sulla sicurezza in scena a Mosca (Mcis), preceduto dal video messaggio inaugurale di Vladimir Putin. Di fronte al gotha della Difesa nazionale e a numerosi rappresentanti di altri Paesi, tra cui 35 ministri, il…

libia palermo

La Libia chiede all'Italia una sponda per la Conferenza Onu

Sia Conte sia il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi incontreranno a Roma Ghassan Salamé rappresentante speciale della Nazioni Unite per la crisi libica che dalle pagine del Corriere della Sera ha esplicitamente chiesto all'Italia di "chiedere la tregua" per rimettere in piedi l'iniziativa politica che è "l'unica possibile per evitare la catastrofe". Salamé vorrebbe cercare la sponda (anche) dell'Italia per riorganizzare la Conferenza Onu –da…

Cyber security, l'industria italiana sottovaluta il pericolo

Il Regno Unito farà un passo avanti nella protezione delle imprese dai rischi informatici con una procedura automatizzata grazie alla quale qualsiasi segnale di un attacco cyber sarà condiviso in pochi secondi con i livelli locali e le aziende coinvolte. Ma un'attività simile, che sta prendendo corpo anche in Italia attraverso il Nucleo per la Sicurezza Cibernetica del Dis (e, sul fronte del cyber crime, del…

Ecco il Salva-Roma della pace. Risolverà i problemi di Roma?

Il compromesso ad essere onesti c'è. Resta da capire se poi quanto uscito a notte fonda dal Consiglio dei ministri più velenoso dell'era gialloverde risolverà effettivamente i problemi di bilancio romani. Il cosiddetto Salva-Roma (qui l'articolo di ieri con tutti i dettagli sul provvedimento) entrato a Palazzo Chigi non è lo stesso uscito dopo la mezzanotte. E il motivo è…

ilva di maio istat

Tutti gli effetti (negativi) dello stallo sull'Ilva di Taranto

La visita di oggi a Taranto di una delegazione governativa del Movimento 5 Stelle guidata dal ministro Di Maio ha per oggetto il rilancio del Contratto istituzionale di sviluppo, a suo tempo deliberato e avviato dai precedenti governi, e poi seguito nelle sue prime fasi attuative dall’ex ministro Claudio De Vincenti. Nell’imminenza di questa visita alcune associazioni ambientaliste, deplorando l’aggiudicazione definitiva…

Pena di morte per i gay. Il Brunei non ci ripensa

Il sultano del Brunei risponde al Parlamento Europeo, che aveva votato una Risoluzione proprio qualche giorno prima contro l'introduzione della pena di morte per le persone omosessuali e per gli adulteri, difendendo queste scelte. Una risposta assurda e criminale. L'Unione Europea ha "sospeso i negoziati per un accordo di partenariato e di cooperazione con il Brunei", come spiegato nella risoluzione…

Nel 2018 il cyber crime è costato 3 miliardi di dollari alle aziende americane

Nel 2018 il crimine informatico è costato alle aziende americane circa 3 miliardi di dollari. Un danno economico ingentissimo, che si è coniugato alla ricezione di oltre 351mila denunce nel corso dell’anno passato (+50mila unità rispetto al 2017), delle quali più di 20mila provenienti da imprese che hanno lamentato la compromissione della loro posta elettronica. MAIL TARGET PREFERENZIALE La nuova…

×

Iscriviti alla newsletter