Skip to main content

“Sovranismo” è senza dubbio il termine che ha caratterizzato l’anno politico che va concludendosi. Partito da lontano ha trovato le sue articolazioni governative in Ungheria, Polonia, Austria e nel caso “speciale” dell’Italia in cui una forza territoriale è riuscita a trasformarsi in nazionale e un’altra, partita incarnando l’anima giacobina e movimentista, ha fatto da incubatrice a germogli sovranisti che la stanno innestando.

Il colpo di coda dell’anno del sovranismo sono stati i gilet gialli, movimento che ha messo e, nonostante l’arresto del leader Eric Drouet, continua a mettere a ferro e fuoco il centro di Parigi per far ascoltare la voce delle sue rivendicazioni economiche e sociali.

Formiche.net ha parlato di tutto questo con Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e intellettuale studioso del fenomeno.

Qual è lo stato di salute del sovranismo in Europa?

Innanzitutto bisogna partire da un concetto: non esiste l’internazionale dei nazionalismi e quindi non può esistere una categoria unica per tutti i sovranismi. Questo a meno che non si voglia considerare tutto dentro la logica del populismo che ha diverse espressioni. Lo stato di salute è determinato dalla realtà dei fatti, da quello che c’è. Adesso è in atto una sfida tra il vecchio sistema e il nuovo che, però, non ha ancora trovato una forma politica su cui costruire questo passaggio.

Quindi ora siamo in fase di stasi?

Tutto può cambiare a seconda dei fatti. Ad esempio inaspettatamente c’è stata la rivolta dei gilet gialli.

In Italia sono tante le forze politiche che si intitolano vicinanza ai gilet francesi. Ma lei ha capito che tipo di movimento è?

Io direi che i gilet gialli sono l’occasione che ha la Francia per uscire dallo stallo obbligato di un ‘900 che non finisce.

Può spiegarci meglio?

Certo. La stragrande maggioranza dei sondaggi dà in vantaggio Marine Le Pen ma sappiamo benissimo che ogni appuntamento elettorale di Marine Le Pen viene bloccato in nome de la Republique. Se esiste, invece, la variabile improvvisa dei gilet gialli, questa sarà l’occasione ghiotta per evitare la trappola della mobilitazione di tutti contro uno solo. Un po’ come è accaduto in Italia, dove nessuno potrà imputare di “novecentismo” né il M5S né tantomeno la Lega di Salvini.

Se le cose dovessero rimanere così come sono registrate dai sondaggi oggi, le prossime elezioni europee dovrebbero restituire un Parlamento europeo con una importante pattuglia sovranista. Che Parlamento sarà?

È una domanda difficile perché presuppone la conoscenza dei fatti che devono per forza seguire un ordine cronologico e una scadenza. Ripeto, le cose cambiano di giorno in giorno. Se saranno i sovranisti ad avere una robusta presenza parlamentare è ovvio che non saranno riconfermati i partiti di sistema. Ma tutto può accadere.

Anche che il sistema reagisca?

Il sistema ha i suoi modi per reagire. La rivoluzione non è mai un pranzo di gala. Ad esempio ora c’è questa operazione-simpatia su Mario Draghi che viaggia in economy, ci sono alcuni dettagli che stanno a spiegarci cosa sta accadendo. Però non credo sia il caso di fare previsioni. Anche perché sarà difficilissimo mettere d’accordo i vari sovranismi tra di loro. Non esiste un’internazionale degli internazionalismi.

Però qualcuno ci sta provando.

E chi? Sono tutti in disaccordo tra di loro.

Il progetto di “The Movement” esiste.

Ma figurarsi. È una cosa nelle mani ti Steve Bannon, è una stupidaggine che serve solo a tenere in vita quella terribile stagione dei neocon americani, trasferiti nel campo populista. Sinceramente non mi sembra che “The Movement” riesca a tracciare un percorso di identità o un radicamento culturale forte. È soltanto l’istituzionalizzazione del Bar Sport, non hanno un progetto politico, è chiaro solo che sono contro.

Eppure qualche passo in avanti lo sta facendo. Alla Certosa di Trisulti a Collepardo sta per aprire l’accademia dei sovranisti in Italia.

Guardi a prescindere da tutto io non credo che si possa immaginare un progetto globale. La qualità e lo spessore culturale dei vari gruppi sovranisti sono molto eterogenei. Pensi ai movimentucoli xenofobi in Olanda o altrove. Perché se devono paragonarsi a quello che fa Vladimir Putin, questi ha alle spalle un impero, una cultura millenaria che mette insieme la presenza della chiesa ortodossa e della cultura islamica, hanno le distese asiatiche, hanno una visione continentale. È ben difficile pensare che questi movimenti nati ai margini del rancore e della disfatta sociale possano avere questo respiro. Il caso italiano è a sé stante perché mette insieme un blocco sociale forte, attivo, produttivo qual è quello della Lega e dell’area Nord, con le esigenze e la necessità di riscatto di un’immensa provincia italiana che finalmente ha trovato voce e rappresentanza

Perché è speciale il caso italiano?

Perché per la prima volta ha dato rappresentanza alla cosiddetta “maggioranza silenziosa”. Guardi l’Italia ha un vantaggio perché gli errori dell’uno vengono corretti comunque dall’altro. L’improvvisazione del M5S viene corretta dalla capacità di governo seria e importante come quella esperita al nord dalla Lega. A loro volta l’istinto da Bar Sport dei leghisti viene corretto dalla presenza del M5S. L’attuale governo italiano riesce ad amalgamare il nord e il sud. Le esigenze di chi produce vanno incontro alle esigenze di solidarietà di chi è in una condizione di minorità. Il caso italiano è un caso specialissimo perché ha messo fuori la destra e la sinistra, tanto è vero che esiste una destra e una sinistra ma sono all’opposizione.

Lei dice che il caso italiano è speciale, ma non crede che dopo quest’ultima manovra il governo ne sia uscito depotenziato.

Macché, non credo ma non tanto per le qualità ma per le inefficienze altrui. Ricordiamoci che non hanno opposizione. Gli unici che fanno opposizione a questo governo sono i poteri veri, quindi il sistema dell’informazione, il sistema di interessi corporativi e bancari, le stesse istituzioni europee. Noi però dobbiamo considerare anche un altro dettaglio.

Quale?

Che c’è una costruzione dettata dalla realtà perché nel contesto geopolitico l’Italia si trova degli interlocutori persino più ingombranti della stessa Unione europea. Dagli Stati Uniti di Trump alla Russia di Putin alla Cina della Repubblica Popolare cinese.

Parlando di politica interna, in queste settimane si sono organizzate diverse realtà politiche che puntano al centro del sistema partitico. Crede che lì ci sia spazio?

Io non ci credo più alle collocazioni geografiche, destra, sinistra e centro ma ai due temi fondanti dell’istinto politico, il primo è l’istinto di sopravvivenza delle comunità e dei gruppi sociali. L’altro è la capacità di muoversi di questi stessi gruppi e di avere una dinamica politica. Adesso c’è la rivolta dell’uomo medio, del cittadino medio. Ora resta da vedere se il cittadino medio sarà capace di darsi un’avanguardia e di creare una strategia. Gli unici ad avvantaggiarsi sino ad ora sono quelli che hanno delle realtà statuali indirizzate verso le aggregazioni continentali e verso risorse, depositi ed energie. Sono solo interessi e strategie ed è sempre la lingua del più forte ad averla vinta.

Ma c’è qualche sovranista che ha vinto?

Si, Ciccio Kim, Kim Jong-un. Perché s’e fatto la sua bomba e nessuno gli va a giudicare il deficit.

Pietrangelo Buttafuoco, buttafuoco

Gilet gialli, Steve Bannon e governo gialloverde. I sovranisti spiegati da Buttafuoco

“Sovranismo” è senza dubbio il termine che ha caratterizzato l’anno politico che va concludendosi. Partito da lontano ha trovato le sue articolazioni governative in Ungheria, Polonia, Austria e nel caso “speciale” dell’Italia in cui una forza territoriale è riuscita a trasformarsi in nazionale e un’altra, partita incarnando l’anima giacobina e movimentista, ha fatto da incubatrice a germogli sovranisti che la…

Perché il bicchiere del reddito di cittadinanza è mezzo pieno. Parla De Masi

Il reddito di cittadinanza? Un successo. O quasi. Chi l'ha detto che la misura tanto cara al Movimento Cinque Stelle è uscita con le ossa rotte dal confronto Roma-Bruxelles e dal delicato triangolo Camera-Senato e ancora Camera? In molti vedono nell'attuale manovra qualcosa di molto lontano dal testo originario, che doveva essere una sorta di rivoluzione sociale (qui l'intervista a Michel…

sociale, assisi

La terza via che manca all'Italia. L'analisi di Magatti

Tra il 1989 e il 2008 ci siamo illusi che correndo dietro alla finanza e all’economia i problemi sociali del Paese si sarebbero risolti. Dopo il 2008 invece, quando le difficoltà non solo sono rimaste, ma si sono accentuate con lo scoppio della crisi economica, c’è stato un crollo delle aspettative e il malcontento, a fronte anche dell’inadeguatezza dell’approccio tecnoeconomico-finanziario,…

conte

Caro Conte, le belle parole non cambiano i fatti

Il presidente del Consiglio, all’indomani dell’approvazione della manovra da parte del Senato, ha dichiarato che i due partiti di maggioranza restano uniti, avendo entrambi interesse a portare avanti il sostegno al governo e sapendo che i cittadini non capirebbero una rottura. L’affermazione del premier, finalizzata a compattare il consenso all’esecutivo in Parlamento e nel Paese, contiene delle verità e delle…

chiesa nazionalista cattolici sinodo, chiesa cattolici ceresani monda

Cattolici in politica. La fine della diaspora e la sfida dell'unità

“Servono ancora i cattolici in politica?”. Uno sparuto gruppo di deputati della scorsa legislatura aveva posto questa domanda tranchant come sintesi dell’impegno contro i profili eutanasici della legge 219/17 sul “biotestamento”, dopo aver contato appena 37 pallini rossi allo scrutinio finale del 20 aprile 2017 sul tabellone dell’Aula di Montecitorio (cfr. Servono ancora i cattolici in politica? Testimonianze del dibattito…

popolare digitale,, popolari

Il credito popolare guarda con fiducia al futuro

Anche il 2018 per le Banche Popolari si chiude con risultati positivi che lasciano intravedere un 2019 impegnativo ma denso di prospettive. Risultati positivi sono stati raggiunti a partire dalla patrimonializzazione che è ampiamente superiore ai requisiti richiesti dalla Vigilanza, con un Cet 1 Ratio medio pari al 14,2 per cento. Al 30 giugno il cost/income medio era 63 per…

Merkel, Berlino

Grandi manovre Cdu. Chi punta su Merz come successore di Merkel

È iniziata la grande marcia di avvicinamento ad una stagione completamente nuova per la politica tedesca. L'anno zero del post merkelismo ha vissuto il suo primo momento topico con il cambio al vertice della Cdu: Annegret Kramp Karrembauer ha sconfitto di misura Friedrich Merz, che però ha molti sostenitori dalla sua parte, come il commissario europeo al bilancio Günther Oettinger.…

Il Pentagono colpisce l'IS in Siria, dove il ritiro trumpiano aumenta il caos

Il 25 dicembre il centro stampa dell'operazione Inherent Resolve ha rilasciato i dati sulle ultime attività settimanali, e non è stato un gran regalo per il presidente Donald Trump. Inherent Resolve, che per l'acronimo tecnico internazionale va sotto la sigla CJTF-OIR, è la missione contro lo Stato islamico lanciata quasi quattro anni fa da Washington, e il fatto che le operazioni continuino è…

Perché l'Italia ha bisogno di un ministero dell'Innovazione. Parla Ferrieri (Angi)

Ripristinare un ministero dell'Innovazione potrebbe essere uno dei passi fondamentali per dare coordinamento ed efficienza ad alcuni dei progetti messi in campo dall'esecutivo gialloverde su tecnologie destinate a cambiare economia e società, come la blockchain e l'intelligenza artificiale. A crederlo è Gabriele Ferrieri, presidente dell'Associazione Nazionale Giovani Innovatori (Angi) - organizzazione nazionale no profit dedicata al mondo dell’innovazione - che…

blockchain

Blockchain come strumento di voto. L'esempio thailandese

Di Massimo Simbula, Claudio Telmon, Stefano Quintarelli

In una recente intervista apparsa sul quotidiano La Repubblica, Davide Casaleggio ha annunciato importanti novità relative alla piattaforma Rousseau, utilizzata dal Movimento 5 Stelle quale strumento di condivisione proposte e soluzioni politiche nonché gestione delle votazioni on line degli utenti accreditati. Nell’intervista Casaleggio farebbe riferimento anche all’utilizzo della tecnologia blockchain quale strumento per gestire tali votazioni e questo ha riaperto…

×

Iscriviti alla newsletter