Skip to main content

Cosa avrà mai fatto l’Europa a tanti italiani? Domanda quasi retorica, ce ne rendiamo conto, nel momento di più bassa popolarità del sogno e della realtà unitaria europea, nel nostro Paese. Eppure, certe verità vanno affrontate, pur consapevoli di guadagnarne sicura impopolarità. Non stiamo parlando di massimi sistemi o del dibattito nazionale, è più che sufficiente una qualsiasi serata fra amici e conoscenti.

Fate quest’esperimento: lanciatevi in una difesa appassionata dell’Unione Europea, del destino comune europeo e della nostra collocazione continentale. Se va bene, pioveranno sorrisini ironici e qualche sberleffo, se va meno bene, una carrettata di insulti.
Nessuno discute gli errori commessi, nella gestione della devastante crisi economica successiva ai fatti del 2008. Che però ogni male, ogni guasto, ma anche ogni semplice fastidio possa avere origine a Bruxelles è una tale idiozia…

Chiunque non abbia voglia di mandare al macero il proprio cervello dovrebbe ribellarsi a questa palese falsificazione. Non è una questione di partiti, non è posizionarsi, in vista del 29 maggio, è una questione di verità. Moltissimi dei guasti che ascriviamo agli altri sono frutto delle nostre scelte, fatte spesso in contrasto proprio delle indicazioni arrivate da quell’Europa, poi additata a colpevole di tutto. È faticoso spiegarlo, è ancora più faticoso sostenerlo. Nella personale esperienza radiofonica, so bene quanto possa essere impopolare, anche limitarsi a ricordare l’ovvio.

È sintomo di una malattia pericolosissima: il disconnettersi dalla realtà, per drogarla e in definitiva ignorarla. Non ha mai portato bene. Nessuno di noi può prevedere con ragionevole certezza cosa sarà dell’Europa, dopo il prossimo appuntamento elettorale. Crediamo, in ogni caso, che sia dovere di chi abbia a cuore la Storia e la realtà dei fatti, non arrendersi al pensiero comune. Non accettare scorciatoie verso il burrone. Perché mentre si accusa Bruxelles di qualsiasi cosa, la nostra economia sta cominciando a inviare segnali molto preoccupanti.

Possiamo far finta di niente e dire che il mondo ce l’abbia con l’Italia, ma noi cosa stiamo facendo, mentre ci balocchiamo con queste scuse? Se non avremo il coraggio e l’onestà intellettuale di porre questa domanda ad alta voce, saremo complici di una semplificazione tanto seducente, quanto pericolosa.

europa

Europa, fra clamorosa impopolarità e un minimo di verità

Cosa avrà mai fatto l’Europa a tanti italiani? Domanda quasi retorica, ce ne rendiamo conto, nel momento di più bassa popolarità del sogno e della realtà unitaria europea, nel nostro Paese. Eppure, certe verità vanno affrontate, pur consapevoli di guadagnarne sicura impopolarità. Non stiamo parlando di massimi sistemi o del dibattito nazionale, è più che sufficiente una qualsiasi serata fra…

infrazione, europa, pythia Brexit, francia, Europa, riformare, cyber, italia, mattarella, europa, difesa

Cari sovranisti, per riformare l'Ue è necessario conoscerla

Lavoro con le istituzioni europee da 40 anni e le frizioni tra il nostro governo e la Commissione non mi meravigliano. Mi ricordano frizioni simili, negli anni ’90, quando il ministro italiano coinvolto era il prof. Spaventa che diverse volte aveva lasciato Bruxelles sbattendo la porta. Ricordo che queste brusche reazioni venivano accolte positivamente a Bruxelles perché, finalmente, l’Italia si…

midterms

Midterms, l’America della speranza non è tornata

L’America della speranza non è tornata. Due anni dopo, l’America resta una Trumpland impaurita e chiusa in sé stessa, popolata di uomini bianchi spaventati dalla prospettiva di perdere il loro potere sulla loro terra. Dal voto di midterm, escono solo frammenti di speranza che ancora non riempiono il quadro, con la diversità delle vittorie delle prime donne musulmane al Congresso…

Le elezioni Usa e la vittoria del dualismo globale

I risultati delle importanti elezioni americane di medio termine sono già a disposizione, mentre ancora le urne in molti Stati sono aperte. Quello che era pronosticato come l’anti Trump Day ha deluso le aspettative progressiste. I democratici, infatti, hanno conquistato la maggioranza di 218 seggi, indispensabile per la Camera, ma non sono riusciti nell’impresa di strappare agli avversari il Senato,…

Ondata rosa alle midterms. Così i democratici vincono la partita delle minoranze

Il voto delle midterm rimette gli Stati Uniti in una situazione ideale per lo stallo. Il Paese è profondamente diviso. I democratici hanno riconquistato la Camera dopo otto anni e ottengono poltrone chiave di governatore, con liberali e moderati uniti contro il presidente. Mentre i repubblicani rafforzano la loro maggioranza al Senato, conquistando una serie di seggi in Stati di…

Perché il risultato delle midterms fa felice Wall Street

Tra il bicchiere mezzo pieno e quello mezzo vuoto Wall Street sceglie quello pieno. Le elezioni del midterm che hanno sancito il rafforzamento dei repubblicani al Senato ma anche l'affermazione dei democratici alla Camera (persa nel 2010 a metà mandato di Barack Obama), rappresentano un gran bel risultato per gli investitori americani. Essenzialmente per due ragioni. Wall Street non ha mai…

casa bianca, midterms

Come cambierà il corso della presidenza Trump. Numeri e scenari

Di Salvatore Borghese

Alla fine il “colpo di scena” nelle elezioni di midterm non si è verificato: l’imprevisto che smentisce tutti i sondaggi e le previsioni unanimi degli analisti sembra essere rimasto – per ora – un caso confinato all’elezione di Trump nel 2016. Le elezioni di midterm statunitensi sono andate secondo le attese: i Democratici hanno guadagnato molti seggi alla Camera, conquistando…

Cosa c'è dietro la crisi di governo in Albania

“Questa crisi non è né personale né politica. La crisi è costituzionale”. Le parole del premir albanese Edi Rama contro il Presidente della Repubblica Ilir Meta giungono nel bel mezzo di un semestre delicatissimo per le sorti dell'Albania. I colloqui di adesione con l'Unione Uuropea entreranno nel vivo non appena sarà eletto il prossimo Parlamento (maggio 2019), con in cima…

ponte

Così i sindacati vogliono rinnovare il contratto del petrolio e dell’energia

Si apre una nuova stagione di rinnovi contrattuali ed il settore dei lavoratori dell’energia e petrolio, che comprende circa 37mila addetti, apre la strada delle vertenze in questione. I sindacati di categoria interessati si ritroveranno a Roma il prossimo l’11 dicembre per approvare definitivamente la piattaforma rivendicativa da presentare a Confindustria Energia, associazione imprenditoriale di riferimento. Ma già questa mattina…

digitale

Rivoluzione umana

Di Felicia Pelagalli

Abbiamo la convinzione che sia la tecnologia a cambiarci, mentre a cambiare è il modo in cui noi consideriamo la tecnologia. Spesso, nei convegni e nella formazione aziendale, si tende a connotare il fenomeno della trasformazione digitale come una sfida culturale: “Non si tratta solo di introdurre nuove tecnologie, ma di cambiare cultura”. Bene. Condivisibile. Ma cosa vuol dire? A…

×

Iscriviti alla newsletter