Skip to main content

Quali sono i Paesi europei dove c’è più occupazione? Quelli dove ci sono più contratti a termine. Quali sono i settori economici più dinamici e con più assunzioni? Quelli con più contratti a termine. Più precarietà uguale più occupazione? No, più flessibilità uguale più dinamicità, quindi, più occupazione. Sono i numeri che parlano. E bisognerebbe ascoltare i numeri, che non hanno un valore assoluto per affermare la verità, ma che possono avere un valore per svelare la post verità.

Come scrive il professor Marco Fortis della Fondazione Edison, su il Foglio, i contratti a termine in Italia sono fra i più bassi in Europa, in termini percentuali, 15,5%. La Francia 16,8, la Svezia 16,1, i Paesi Bassi 21,7, la Polonia e la Spagna, Paesi in crescita, 26,1 e 26,8. In valore assoluto, 4,7 milioni in Germania, 4,2 milioni in Spagna, 3,4 in Francia e 2,7 in Italia. È una tendenza che si ripete in quasi tutti i settori. Meno dove l’Italia è più dinamica, agricoltura e turismo. Dal 2008 al 20017 i contratti a termine in Italia sono cresciuti di 434mila unità, ma i 3/4 sono nei settori che ci hanno portato fuori dalla crisi, agricoltura, manifattura, alberghi e ristoranti. Siamo ultimi in Europa nel settore più statico, l’edilizia. Quindi non è vero che il contratto a termine è “sfruttamento”, figlio della staticità, della bassa qualità e della bassa crescita. È vero il contrario, dove c’è più dinamismo e crescita ci sono più contratti a termine. Dove c’è più mercato, c’è più ricchezza, ci sono più contratti di lavoro e più contratti a termine. È la legge dello sviluppo in questa epoca, con mercati flessibili e dinamiche industriali iper flessibili, se non hai un mercato del lavoro flessibile crei disoccupazione! E lavoro nero.

Bisogna avere il binocolo al contrario della vecchia sinistra del vecchio lavoro o non aver mai lavorato, per non capirlo. E non c’è alcuna Dignità che si possa affermare per decreto. Anzi, se, contemporaneamente, riduci la flessibilità del contratto a termine e appesantisci il costo del contratto a tempo indeterminato, produci meno lavoro. E non c’è dignità in questa operazione. Prima del job act i contratti a tempo indeterminato erano il 17 per cento del totale. Oggi, un contratto su due, dei nuovi assunti, è a tempo indeterminato! In Italia, il governo populista applica la regola opposta alla logica, se funziona cambiamo.

Di Maio sul lavoro, Salvini sul lavoro di Minniti. Le grandi trasformazioni dell’economia e del lavoro non stanno nella scatola dei giochi di Di Maio e Salvini. Il futuro è dei contratti a termine con rinnovi indeterminabili e dei contratti a tempo indeterminato, determinabili. Non si scappa. Ci sono due studi che mi ha segnalato un mio amico sociologo dello Iulm. Il primo dice che un ragazzo che è oggi al liceo, fra dieci anni farà un lavoro che non è stato ancora inventato! Il secondo studio afferma che un ragazzo o una ragazza, che nascono oggi, faranno, nella loro vita, 7 lavori diversi. Non sette posti di lavoro diversi, ma sette tipologie diverse di lavoro. Con i contratti alla Di Maio, si fermeranno al primo o, al massimo, al secondo. Poi buio. È la flessibilità bellezza! Senza non c’è lavoro.

Naturalmente tutto questo richiede una rivoluzione del Welfare. Se la vita di chi lavora è sottoposta a cambiamenti continui, occorrono politiche di Welfare capaci di governare i cambiamenti. Formazione continua, politiche attive molto dinamiche e innovative sull’incontro fra domanda e offerta e scuola e lavoro. Agenzie per l’impiego non solo statali e burocratiche (la strada di Di Maio) ma private. Imprese della creazione di lavoro. Un nuovo Welfare al servizio di un mercato più degno del decreto dignità.

Welfare lavoro giovani occupazione

Elogio del contratto a termine

Di Sergio Pizzolante

Quali sono i Paesi europei dove c’è più occupazione? Quelli dove ci sono più contratti a termine. Quali sono i settori economici più dinamici e con più assunzioni? Quelli con più contratti a termine. Più precarietà uguale più occupazione? No, più flessibilità uguale più dinamicità, quindi, più occupazione. Sono i numeri che parlano. E bisognerebbe ascoltare i numeri, che non…

stati uniti

Pieno sostegno del Senato Usa all'Intelligence sui cyber attacchi russi. Con buona pace di Trump

Dopo il disegno di legge bipartisan per bloccare qualsiasi decisione improvvisa della Casa Bianca sulla Nato, il Senato Usa ha detto nuovamente la sua anche sul discusso tema dei cyber attacchi, soprattutto quelli di matrice russa. LA PROPOSTA BIPARTISAN Con una nuova risoluzione introdotta dalla senatrice democratica Amy Klobuchar e dal suo omologo repubblicano Lindsey Graham, la Camera Alta del…

Erdogan

Se gli Stati Uniti colpiscono la Turchia sul vivo. Limitati i prestiti al Paese

Ci hanno messo un po' a capirlo o meglio, a far vedere che lo sapevano, ma finalmente gli Stati Uniti hanno fatto capire a Recep Tayyip Erdogan che sono pronti a colpirlo sull'unica cosa che gli interessa veramente, ossia i soldi, e che davanti a questa non c'è Gülen o Siria che tenga. La decisione della Commissione esteri del Senato…

Tutti i (nuovi e vecchi) veleni tra Erdogan e Gulen

Un nuovo capitolo della guerra (non più sotterranea) tra il presidente turco Erdogan e il predicatore Gulen riguarda l'assassinio dell'ex ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov ucciso nel 2016. Le forze dell'ordine turche hanno arrestato un ex agente di polizia, sospettato di aver preso parte all'agguato e puntando ancora il dito contro una non meglio precisata organizzazione terroristica, che però…

Gang islamiche in Uk, le novità sul caso Sarah Champion

Sarah Champion, l'ex parlamentare laburista che condusse una campagna di sensibilizzazione per lo scandalo delle migliaia di bambine e ragazzine abusate sessualmente da gang islamiche su e giù per la Gran Bretagna, è di nuovo in prima pagina. La scorsa estate la donna che militava nel partito di Corbyn fu costretta alle dimissioni per volontà del suo stesso leader per…

Nato stoltenberg

Prevenire è meglio che curare. Così il Senato Usa blinda la Nato

Quattro senatori americani hanno introdotto una proposta di legge bipartisan in Senato per impedire all'attuale presidente e qualsiasi altro in futuro di provvedere in modo indipendente alla decisione di ritirare gli Stati Uniti dalla Nato. I firmatari sono due democratici, Tim Kaine della Virginia e Jack Reed del Rhode Island, e due repubblicani, John McCain dell'Arizona e Cory Gardner del Colorado. Lo statement congiunto,…

luna

Da Marte alla Luna. L'eclissi più lunga spiegata dal professor D'Amico (Inaf)

In questi giorni tutta la nostra fantasia e la nostra curiosità sono concentrate verso una sensazionale scoperta: un lago sotterraneo di acqua sul pianeta Marte. Pubblicata su Science da un gruppo di ricerca tutto italiano, che vede l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) come capofila, la scoperta ha letteralmente saturato tutte le testate nazionali e internazionali. Si tratta peraltro di acqua…

La croce del governo. Storia e vangelo sconosciuti

Trascorsi quasi 150 giorni dalle elezioni del 4 marzo scorso e circa 60 dall’inizio dell’attività del governo del prof. Giuseppe Conte, gli annunciati segnali di “cambiamento” evocati con tanta enfasi dai due estensori del “contratto” (Lega e M5S), sono ancora da definire. L’esecutivo si sta distinguendo più per la sua eccessiva inclinazione mediatica che per un’azione di governo concreta e…

Energia a tutto digitale, nel nome del risparmio. Lo Nostro racconta il caso Sorgenia

Manca ancora qualche mese alla definitiva caduta del muro del regime tutelato. Ma per gli operatori energetici del libero mercato è già tempo di preparare il terreno. Anzi, c'è chi come Sorgenia, lo ha già fatto da un pezzo per di più con degli accorgimenti che si stanno rivelando estremamente preziosi (qui l'intervista al ceo Gianfilippo Mancini). Tra questi, la…

nato

Così Moavero e Trenta blindano l’Italia nella Nato. Ecco cosa hanno detto

Mentre nell’aula di palazzo Madama andava in scena un acceso question time del ministro dell'Interno Matteo Salvini, di fronte alle commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato i ministri Enzo Moavero Milanesi ed Elisabetta Trenta riferivano del recente Summit Nato di Bruxelles. Un vertice che, nonostante l'impatto mediatico dell'effetto Trump, ha mandato “un messaggio di unità e solidarietà…

×

Iscriviti alla newsletter