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Enav, grazie allo studio realizzato con Bain&Co e presentato a Roma, ha messo in luce l’impatto positivo che il settore del trasporto aereo ha sull’economia italiana, generando un effetto moltiplicatore che impatta notevolmente sull’indotto. La società è nata come dipartimento dell’Aeronautica militare, per poi divenire Ente pubblico economico e infine Trasformarsi in una società quotata sul mercato azionario, tra le più note in Europa e con ampie collaborazioni in Paesi stranieri. Nel 2106, tra l’altro, ha raggiunto il primato dello 0,002 minuti per volo per i ritardi attribuibili al controllo del traffico aereo.“Enav – come ha spiegato il suo presidente Roberto Scaramella – rappresenta un caso virtuoso in cui la lungimiranza istituzionale e la qualità del management hanno trovato sintesi in un programma di investimenti in sviluppo tecnologico di oltre 100 milioni di euro all’anno che ci consentono di essere all’avanguardia nel nostro settore e di poter essere un riferimento non solo per gli operatori di economie emergenti, ma anche per i nostri omologhi in Europa e in Nord America”.

IL FREE ROUTE ATTRAE TRAFFICO IN ITALIA

Nell’ambito del Cielo unico europeo, ma con largo anticipo rispetto alla tabella di marcia detta da Bruxelles, Enav ha implementato il progetto del Free Route. Si tratta di un sistema rivoluzionario che consente ai velivoli in sorvolo a una quota superiore agli 11mila metri, di attraversare i cieli italiani con un percorso diretto senza far più riferimento al network di rotte, che è stato conseguenzialmente eliminato. Grazie al Free Route, come ha spiegato l’ad di Enav, Roberta Neri “è stato possibile generare, nel 2017, un risparmio di circa 30 milioni di kg di carburante pari a circa 95 milioni Kg di CO2 che non sono stati dispersi nell’ambiente. C’è anche un discreto risparmio per le compagnie di circa 22 milioni di euro nel 2017 e infatti grazie al Free Route siamo anche riusciti ad attrarre traffico e a far transitare sui nostri cieli rotte che prima ci evitavano”.

BUSINESS NEI PAESI AFRICANI E ASIATICI

Il business della società si concentra in parte anche su collaborazioni con Paesi extra europei. Si tratta di Paesi con un alto potenziale di crescita, ma dove manca l’expertise per gestire il traffico aereo. Mercati che la società italiana osserva con attenzione: “Avendo delle competenze così elevate, sarebbe un peccato non esportale – ha sottolineato l’ad di Enav – siamo presenti nel sud est asiatico da diverso tempo, in particolare in Malesia dove abbiamo una collaborazione intensa e in molti Stati africani. Da circa due anni siamo anche in Arabia Saudita”.

LA PARTNERSHIP CON L’AMERICANA AIREON

Enav, oltre ai servizi interni e a quelli forniti ad altri Paesi, sta puntando sullo sviluppo di nuove tecnologie, come i sistemi satellitari. La società strategica italiana possiede una quota di minoranza in Aireon, realtà americana che sta lanciando il primo sistema di sorveglianza satellitare al mondo. “Sarà pienamente operativo nel 2020 – ha spiegato Roberta Neri – e ci consentirà di sapere con esattezza la posizione degli aerei su tutto il globo. Ad oggi solo il 30% della terra ha la copertura grazie ai radar. Da questo investimento contiamo di avere un ritorno per la commercializzazione del segnale a partire dal 2021/2022”.

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