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Cosa non si fa per un posto al sole. Chiedere a Valeria Valente per saperlo. La candidata del Pd alle amministrative di Napoli giura di fare i salti mortali pur di non perdersi nemmeno una puntata della popolare fiction napoletana. Ma non c’è solo quel “Un posto al sole” che va in onda tutte le sere su Rai3 a interessare la deputata dem. C’è anche il posto al sole della politica, seppure all’ombra del Vesuvio; ed è quello che questa quasi 40enne allevata nella filiera post-comunista napoletana cerca ora di conquistarsi a tutti i costi con una coalizione che pende verso il centro.
La strada per scorgere qualche raggio solare che le valga un posto al sole è parecchio buia; anzi, assomiglia proprio a un tunnel al fondo del quale manco si vede la luce. Già, perché l’ex bassoliniana che ha rinnegato il suo padre politico Antonio Bassolino battendolo alle contestatissime primarie, difficilmente riuscirà nell’impresa di insediarsi a Palazzo San Giacomo. Almeno così narrano i sondaggi che la danno in svantaggio, stretta com’è tra la popolarità del sindaco Luigi De Magistris, il traino del Movimento 5 Stelle (al netto del debole candidato che esprimono) e i voti del centrodestra su Gianni Lettieri. Non bastasse, a penalizzarla ci sono pure le ataviche divisioni nel Pd napoletano con smottamenti a sinistra (cioè verso De Magistris).

L’ORFINIANA CHE SI RISCOPRE RENZIANA

Da fedelissima orfiniana quale ancora dovrebbe essere, la Valente ormai si è riscoperta una vena renziana che forse nemmeno lei sapeva di avere. Ha votato Gianni Cuperlo all’ultimo congresso del Pd? Poco importa, ora c’è Matteo Renzi che comanda e che le ha chiesto di impegnarsi in prima persona nella difficilissima sfida di Napoli; e ci sono soprattutto i renziani partenopei che l’hanno sostenuta alle primarie e ora le tirano la volata finale. Il suo capocorrente Matteo Orfini non vuole alleanze con Denis Verdini a Roma dove è commissario del partito? La Valente fa spallucce e a Napoli imbarca Ala, si fa immortalare sorridente con l’ex plenipotenziare berlusconiano già in buoni rapporti con Nicola Cosentino, facendo così infuriare mezzo Pd proprio lei che è coordinatrice regionale di Rifare l’Italia (il network dei Giovani turchi) e che aveva il suo ufficio nella Fondazione Sud di Bassolino.

UNA COALIZIONE SBILANCIATA VERSO IL CENTRO(DESTRA)

C’è davvero poca sinistra nella coalizione di ben 11 liste al traino della Valente. A fare discutere è innanzitutto la lista del Pd. Qualche esempio? Tra i candidati spuntano personaggi con un passato politico non proprio schierato a sinistra. Dall’ex consigliere comunale già transitato in An, Udeur e Italia Futura Diego Venanzoni, all’ex forzista Carmine Attanasio fino all’ex mastelliano Carlo Migliaccio. Uno che è stato sempre a sinistra è Antonio Borriello, bassoliniano poi convertitosi alla Valente; peccato che questo consigliere comunale uscente sia tra i protagonisti del video di Fanpage sulle monetine distribuite fuori dai seggi delle primarie del Pd, e proprio nel suo quartiere di San Giovanni a Teduccio la Valente abbia staccato di parecchi voti Bassolino riuscendo a vincere per un soffio la competizione finale.
Le liste di area centrista, alcune delle quali raccolgono pezzi dell’ex centrodestra, la fanno da padrone. A partire dalla tanto discussa presenza di Ala (Alleanza Liberal Democratica) di Verdini, che tanti imbarazzi sta creando alla candidata tra le invettive del vulcanico (e cosentiniano) senatore Enzo D’Anna contro Roberto Saviano e la senatrice pd Rosaria Capocchione, e la presenza di candidati dai legami familiari discutibili. Guai poi a dimenticarsi dei Moderati con Valente, formazione messa in piedi dal deputato ex Idv Nello Formisano che alla Camera ha costituito il gruppo dei Moderati di Centrosinistra con Giacomo Portas; quindi il Centro Democratico di Bruno Tabacci la cui collocazione politica è dichiarata sin dal nome, gli eredi dei due storici partiti Pri-Pli, l’Udc che ha come capolista l’ex assessore di centrodestra a Gragnano Erik Furno (tra i candidati c’è anche la firma di Formiche.net Raffaele Reina) fino a Napoli Popolare, la lista espressione del Nuovo Centrodestra dove figurano gli ex consiglieri del Pdl Mimmo Palmieri e Marco Mansueto. E ancora la lista Cittadini per Napoli lanciata dall’onorevole Giovanni Palladino come espressione locale di Scelta Civica, ed Elaboratorio Nazionale promossa dall’ex vice regionale dei finiani di Fli Raffaele Di Monda con capolista la moglie Cristiana Barone, giornalista televisiva. Chiudono il cerchio Psi e Valente sindaco. Di sinistra, come detto, c’è davvero poco, mentre il peso di Verdini in questa coalizione rischia di essere preponderante, come sottolineato da Ciro Pellegrino su Fanpage.

UN PROGRAMMA DIPINTO DI BLU

Nel programma di Valeria Valente (eccolo qui) viene dato grande spazio al mare. Lei dice di non voler fare promesse o falsa retorica. “Una città che ricomincia dal mare: il mare torna ad essere il mare di Napoli” scrive. E così via con le idee: dalle suggestioni della Smart Bay a Bagnoli dove “diviene possibile dare spazio a tutte le nostre eccellenze scientifiche”, alla Stazione marittima trasformata in Stazione d’Arte passando per la piena balneabilità del mare e la sabbia sul lungomare di via Caracciolo. Sono solo alcuni esempi, pillole tratte da un documento di 24 pagine dove contenuti e idee non mancano. Sarebbe bene sapere anche con quali risorse si realizzano certi progetti, ma tant’é, la campagna elettorale è pure questo. Dalla creazione di un sistema turistico di offerta congressuale alla valorizzazione del brand “Made in Naples – Enjoy in the Wordl” fino all’istituzione di uno Sportello Unico delle Arti e dello Spettacolo. E ancora start-up e innovazione, revisione della macchina comunale, scuola, trasporti. Senza dimenticare i rifiuti. Solo al punto 10 arrivano legalità e sicurezza, due temi che dovrebbe stare in cima all’agenda di ogni candidato sindaco partenopeo. Si parla di accordi, tavoli, protocolli (previsto quello con l’Anac). Chissà, magari bastano quelli per risolvere il problema.

LO SPECIALE DI FORMICHE.NET SULLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE CITTA’ PER CITTA’:

ROMA

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Roma, ecco come i popolari si sono sparpagliati tra Giachetti, Marchini e Meloni. Di Andrea Picardi

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Perché sostengo Alfio Marchini. Di Gianfranco Polillo

Tutti i nomi della squadra di Roberto Giachetti per il Campidoglio. Di Andrea Picardi

Ecco la squadra di Alfio Marchini per il Campidoglio. Di Andrea Picardi

Che cosa (non) farà Silvio Berlusconi a Roma, Torino e Napoli. Di Francesco Damato

Come (non) è andato lo streaming a 5 stelle con i candidati sindaco Appendino, Bugani e Raggi di Andrea Picardi

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Ecco come Denis Verdini tiferà ancora per Matteo Renzi. Di Andrea Picardi

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Ecco come (e con chi) Fassina eroderà voti a Giachetti. Di Andrea Picardi

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Tutte le idee (economiche) di Giorgia Meloni per Roma. Di Andrea Picardi

Tutti i folli slogan dei candidati sindaco a Roma. Di Daniele Capezzone

Tutti gli ostacoli al salvataggio della Nuova Fiera di Roma. Di Andrea Picardi

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Tutte le panzane dietrologiche di Meloni e Salvini sulla mossa di Berlusconi pro Marchini. Di Francesco Damato

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Perché io, non berlusconiano, elogio la mossa di Berlusconi su Marchini. Di Giuseppe Turani

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MILANO

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Ecco come Stefano Parisi e Giuseppe Sala si sono sfidati nei teatri di Milano. Di Antonella Luppoli

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NAPOLI

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TORINO

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Ecco come a Torino Giorgio Airaudo cerca di azzoppare Piero Fassino. Di Sabina Prestipino

Torino, ecco come la grillina Chiara Appendino rottama la retorica No tav e la decrescita felice. Di Sabina Prestipino

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Napoli, ecco come e con chi l'ex bassoliniana Valente vuole scalzare De Magistris

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