Skip to main content

Contro il coronavirus, Donald Trump prende l’idrossiclorochina, un farmaco antimalarico, “da oltre una settimana e mezzo”: “Una pillola al giorno, cosa c’è da perdere?”, ha detto alla Casa Bianca, parlando ai giornalisti. Trump, che fa regolarmente il tampone – ogni due giorni, è l’ultima notizia – e che è sempre risultato negativo, sfida così le riserve della scienza sul medicinale: non ne risultano benefici nella cura del coronavirus e i suoi effetti possono essere dannosi, se usato in combinazione con altri farmaci.

La idrossiclorochina, di cui il presidente ha parlato più volte in termini positivi e per la quale s’è pure ipotizzato un conflitto d’interesse, visti i coinvolgimenti dei Trump nelle aziende produttrici, è già stata elemento di contrasto con la task force della Casa Bianca che si occupa dell’epidemia e sarebbe all’origine della rimozione del responsabile dei vaccini al Ministero della Salute, il dottor Rick Bright.

“Un paio di settimane fa ho cominciato a prenderla”, ha detto Trump ai reporter, aggiungendo d’essersi consultato con il medico della Casa Bianca. Non è chiaro se ci sia e chi sia il ‘rasputin dell’idrossiclorochina’ del presidente, che s’è già dimostrato sensibile ai suggerimenti di santoni e ciarlatani. La ‘rivelazione’ coincide con l’annuncio di progressi incoraggianti negli Usa nella ricerca di un vaccino anti-coronavirus.

Gli ultimi dati della John Hopkins University dicono che i contagi negli Usa hanno ormai superato 1.500.000 e che i decessi hanno superato i 90 mila – erano 90.353 alla mezzanotte della Costa Est. Trump promette vaccino gratis per tutti – quando ci sarà, ma è visibilmente nervoso: ha replicato alle critiche di Barack Obama, che lo accusa di “non sapere quel che fa”, agitando lo spettro d’un’inchiesta su un fantomatico ‘Obamagate’ ed evocando la prigione per il duo Obama-Biden, come nel 2016 chiedeva le manette per la Clinton.

Persino il segretario alla Giustizia William Barr, uno yes man della sua squadra, frena sull’ipotesi di indagini sull’ ‘Obamagate’, suscitando la sorpresa del magnate

Nella giornata in cui si apre l’assemblea mondiale virtuale dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, Trump scrive una lettera al direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus (e la posta su Twitter), elencando le accuse sulla gestione della pandemia – costata “molte vite umane” – e sulla vicinanza alla Cina – “L’Oms è un burattino di Pechino”. Il presidente avverte: se l’Organizzazione “non si impegna a sostanziali miglioramenti nei prossimi 30 giorni”, “renderò definitiva la decisione temporanea di sospendere i finanziamenti degli Usa all’Oms e riconsidererò l’adesione degli Usa all’Oms”.

All’Oms, si discute, anche per iniziativa dell’Ue, che cerca di tenersi fuori dal rimpallo di accuse tra Washington e Pechino, l’ipotesi di un’inchiesta sulle origini della pandemia: gli Usa premono, la Cina frena, dicendo sì, ma solo dopo la sconfitta del morbo.

Le grane per l’Amministrazione del magnate non finiscono mai: l’ultima tocca il segretario di Stato Mike Pompeo, uno ‘yes man’ del presidente, su cui l’ispettore generale del Dipartimento di Stato, Steve Linick, nel frattempo licenziato, stava conducendo un’indagine per accertare l’uso improprio di personale federale per ritirare i pasti al ‘take away’ o i vestiti in lavanderia o portare a passeggio il cane. E’ stata avviata un’indagine parlamentare, anche se Pompeo nega che il licenziamento sia stata una ritorsione. A domande in merito, Trump, che ha autorizzato i suoi ministri a cacciare gli ispettori nominati dall’Amministrazione Obama, risponde che non sapeva su che cosa indagasse l’ispettore silurato.

L'Oms, il vaccino, i guai per Pompeo. Gramaglia racconta le ultime dagli Usa

Contro il coronavirus, Donald Trump prende l'idrossiclorochina, un farmaco antimalarico, "da oltre una settimana e mezzo": "Una pillola al giorno, cosa c'è da perdere?", ha detto alla Casa Bianca, parlando ai giornalisti. Trump, che fa regolarmente il tampone – ogni due giorni, è l’ultima notizia – e che è sempre risultato negativo, sfida così le riserve della scienza sul medicinale:…

Fare non def icere

La maggioranza, nella bozza della risoluzione al DEF al voto nella Camera dei deputati, impegna il governo "ad agevolare gli investimenti orientati a promuovere un nuovo modello di sviluppo produttivo ed industriale, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitivo, orientato alla crescita, all'innovazione tecnologica e alla creazione di lavoro; a promuovere lo sviluppo del capitale umano". Tal generica disposizione…

Linee guida, fonti del diritto e (ir)responsabilità. Il commento del prof. Monti

Di Andrea Monti

Linee guida e protocolli sono stati ampiamente utilizzati durante la fase più grave dell’emergenza e ora sono alla base del riavvio di tutte le attività. Ma linee guida e protocolli non hanno alcun valore giuridico: seguirli anche scrupolosamente, infatti, non esclude la responsabilità individuale per non avere fatto quel “di più” o quel “qualcosa di diverso” che nel caso concreto…

Oms, così il Pd spinge il governo a punzecchiare la Cina

Tutti i Paesi Ue, tra cui l’Italia, hanno chiesto all’assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità un’inchiesta indipendente sull’origine del coronavirus. E con i 27 ci sono altri 116 Stati del mondo. “Good news”, scrive su Twitter la viceministra degli Esteri Marina Sereni. Good news: l’iniziativa promossa dai 27 Stati #Ue all’Assemblea @WHO per un’inchiesta indipendente sull’origine del #Covid_19 raccoglie il consenso di…

Covid-19, il vaccino di Moderna sembra funzionare

Moderna, prima casa farmaceutica ad aver avviato la sperimentazione sull'uomo per il vaccino contro il coronavirus, ha annunciato che i primi risultati​ ​sono positivi. In anticipo sulla tabella di marcia, infatti, l'azienda – fra le otto in corsa per il vaccino con sperimentazioni attive – riferisce che il vaccino sembra essere "sicuro ed efficace" a soli 63 giorni dalla pubblicazione…

L'amore per la pace e per i poveri di Giovanni Paolo II. Il ricordo di Impagliazzo (Sant'Egidio)

"Se desideri la pace, va’ incontro ai poveri". Uno degli aspetti che talvolta rischia di passare in ombra di Giovanni Paolo II, e che è quindi motivo maggiore di sottolineatura nel centenario della sua nascita, è l'amore che il Papa polacco ebbe, nella sua vita e durante l'intero suo Pontificato, per i poveri e per la pace. Due caratteri evangelici…

Giovanni Paolo II e Andreotti, quel ponte fra le due sponde del Tevere

Di Roberto Rotondo

Il rapporto tra Andreotti e Wojtyla attraversa ventisette anni di storia nei quali è cambiato il mondo, con una velocità e una intensità forse senza precedenti. Dall’ottobre del 1978 (che fu definito l’annus horribilis) al 2005, anno della morte di Giovanni Paolo II, si sono consumati processi storici che potrebbero riempire un secolo: la fine dei regimi comunisti nell’Est Europa,…

Cosa (non) mi convince del fondo Merkel-Macron. Parla Nelli Feroci (Iai)

Ha stampata la bandiera francese e tedesca il Fondo per la ricostruzione europea post Covid-19. In una conferenza stampa congiunta il presidente Emmanuel Macron e la cancelliera Angela Merkel hanno lanciato un piano congiunto per la ripartenza. Sarà "un fondo temporaneo di 500 miliardi di euro da mettere a disposizione delle spese necessarie". I finanziamenti, ha precisato Macron, "dovranno essere…

Xi all'Oms parla di trasparenza. Ecco cosa non torna

Si è aperta questa mattina in modalità virtuale l’Assemblea mondiale della Sanità, organo decisionale dell’Organizzazione mondiale della sanità dove partecipano 194 Stati membri. Una assemblea che si tiene mentre la pandemia del nuovo coronavirus è ancora pienamente in corso, e in un clima di grande tensione tra la Repubblica popolare cinese e gli Stati Uniti d’America. Due i temi previsti…

No all'Ue, sì alla Cina. L’opinione degli italiani nel sondaggio Iai/Laps

Delusi dalle democrazie. Fan dei regimi illiberali. Arrabbiati con la Cina, ma anche affascinati. Che succede agli italiani? Un sondaggio dello Iai (Istituto affari internazionali) e del Laps (Laboratorio analisi politiche e sociali) dell'Università di Siena svela come tre mesi di pandemia hanno cambiato la percezione della politica estera nell'opinione pubblica italiana. LA CINA È (PIÙ) VICINA Lo studio accende…

×

Iscriviti alla newsletter