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Mancano 48 ore. Oggi si chiude la campagna elettorale a Ravenna con i tre leader nazionali dei partiti che compongono la coalizione del centrodestra. L’Emilia-Romagna freme. Attende l’alba di una domenica destinata, in un altro, a rimanere nella storia. Chiaramente, la vera svolta sarebbe se, dopo oltre 40 anni di dominio della sinistra, trionfasse il centrodestra. Più di ogni altra volta però, la scelta della coalizione rappresentata da Lucia Borgonzoni, candidata in quota Lega a viale Aldo Moro, è orientata all’apertura. Ed è Borgonzoni in persona, ad aver spiegato a Formiche.net, l’altro giorno a Ferrara, la propria decisone di “valorizzare i civici, in particolare gli amministratori che vivono e conoscono i territori”.

La strategia certo non è nuova, ma i sindaci a detta di Borgonzoni “sono i soli che realmente vengono a contatto ogni giorno con le problematiche che da più parti vengono sollevati dai territori”. La visione che sottende a questo ragionamento è chiara e si inserisce in un consolidato riscontro elettorale: puntare sulla provincia. I margini, le periferie. I luoghi fuori dai centri storici in cui la Lega, e più in generale il centrodestra, fa il pieno di consensi. E Borgonzoni, nell’incontro dell’altro giorno a Ferrara, affiancata dal sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, fa chiaramente capire la sua volontà: “Mi piacerebbe immaginare una Regione non Bologna-centrica”. Al di là degli slogan del voler “liberare la Regione da questo sistema”, e oltre all’affrontare i temi classici che hanno a più riprese ( e ormai in tutte le salse) caratterizzato il dibattito in campagna elettorale – infrastrutture, sanità e smantellamento del sistema burocratico in ottica di rilancio per le imprese e il comparto produttivo – Borgonzoni torna sulla questione legata all’assessorato al Turismo. “A me piacerebbe – sostiene la candidata – un assessorato al turismo che funziona bene. In più, credo che sia necessario pensare ad una legge speciale che tuteli le nostre tradizioni a partire dal Carnevale e dalle rassegne che rievocano le nostre usanze legate alla tradizione anche popolare”.

Proprio puntando sulla forte vocazione agricola emiliano-romagnola, Borgonzoni assicura di orientare il proprio impegno politico “per cercare di sbloccare i fondi destinati all’agricoltura colpita dalla cimice asiatica e le colture di pere in modo particolare”. Tornando sul piano politico, attingendo a piene mani ad una tattica utilizzata anche nei territori amministrati dalle coalizioni a trazione leghista, Borgonzoni rimarca la necessità di “allargare il concetto di centrodestra. Ed è per questo che è fondamentale un apporto, specie dal punto di vista di idee e proposte concrete, da parte dei civici”. Questo aspetto, sostiene la candidata “è stato utile a creare quell’amalgama che ha consentito, per la prima volta nella storia al centrodestra, di presentarsi alle elezioni come un blocco unico e compatto”. Rendendo il fortino rosso, per la prima volta, veramente contendibile.

Territorio e provincia. Borgonzoni spiega come vincerà in Emilia

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