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I ladri non sono stati inventati a Corinaldo, come neanche le conseguenze disastrose di un atto criminale. Quei ragazzi che hanno generato il panico e provocato morti allo scopo di rubare si segnalano per una sola cosa: la totale indifferenza al dolore altrui. Si può essere delinquenti senza per questo rinunciare all’umanità, loro la sconoscono del tutto. Il prendere viene prima di ogni cosa, anzi: fuori dal prendere non esiste nulla. Non un fremito, un rammarico. Neanche paura.

A El Paso (Il Passo, per due secoli il solo valico del Rio Grande, porta fra Messico e Texas) entrano in un supermercato e fanno strage per opporsi all’immigrazione e combattere, dicono, la distruzione del loro mondo. Nel 2011 restammo impietriti apprendendo che, ad Utoya, un mostro suprematista e nazionalista aveva ammazzato 77 ragazzi, in un campo estivo della gioventù socialista, colpevoli di non opporsi all’immigrazione. Da allora è ricapitato troppe volte.

Dobbiamo continuare a dire che il disagio va compreso? Certo che il nostro mondo è sotto attacco, ma a portarlo sono idioti criminali come questi. Dicono di essere difensori della nostra civiltà, sono solo cacasotto inorriditi dalla libertà, metastasi di ideologie che provano vergogna di sé e si travestono per non farsi schifo.

Difatti a Mosca e Hong Kong, dove la libertà non c’è o è minacciata, si manifesta e si finisce in galera, senza che i cialtroni assassini che si suppongono difensori dell’Occidente trovino modo di esprimere un pensiero. Cosa da cui la natura li difende. E non dicono una parola perché essi sono dalla parte delle dittature, ammirano chi reprime, parteggiano per chi imprigiona. Come i comunisti e i fascisti del secolo scorso. Non possono essere solidali con le migliaia di manifestanti per la libertà perché sono solidali con chi la nega loro.

Dall’indifferenza morale all’identità cercata nella negazione dell’altro sono queste le forze che aggrediscono il nostro mondo. Sono loro. E non si deve certo imitarli, non si deve certo andare loro a sparare. A sputargli sì.

Giacalone spiega cosa lega Corinaldo, El Paso, Mosca e Hong Kong

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