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La modernizzazione delle Forze armate, la centralità del Mediterraneo per gli interessi nazionali e la strategicità delle unità navali nei nuovi scenari operativi. Sono questi i temi che risuonano più di altri nella 101esima giornata della Marina militare, i cui festeggiamenti hanno raggiunto il loro apice a Taranto, con la consegna della Bandiera di Combattimento a Nave “Martinengo”. Alla Marina sono arrivati gli auguri di tutti i vertici istituzionali, a partire dal capo dello Stato Sergio Mattarella che venerdì aveva ricevuto al Quirinale il capo della Forza armata Valter Girardelli. Tra l’altro, la festa arriva in un momento particolare proprio per l’imminente cambio al vertice, il quale potrebbe svelarsi già nell’atteso Consiglio dei ministri di domani, visto che l’ammiraglio ha l’incarico in scadenza (e non prorogabile) il prossimo 21 giugno.

IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO

Oggi è però giorno di celebrazioni, nel ricordo di quando, esattamente un secolo e un anno fa, la Regia Marina realizzò a Premuda la “perfetta impresa”, arrecando un colpo determinante alla forze navali austro-ungariche e contribuendo così alla conclusione vittoriosa dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Ancora oggi, ha ricordato Mattarella, la Marina “costituisce, con i suoi mezzi tecnologicamente avanzati, i suoi uomini e le sue donne, uno degli assetti di eccellenza del Paese”. D’altra parte, ha aggiunto, “il mare rappresenta sempre più una dimensione strategica e, per il nostro Paese in particolare, posto al centro del Mediterraneo, una risorsa imprescindibile. La garanzia della libera navigazione e del libero commercio – ha spiegato il presidente – è un carattere essenziale del mantenimento di una condizione di pace e cooperazione internazionale”.

LE MINACCE NEL MEDITERRANEO

Il ruolo della Marina è dunque centrale, come ha ribadito anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta: “Viviamo un presente incerto; le minacce e le instabilità sono in allarmante aumento nel Mediterraneo e in tutti i mari del pianeta”. Da qui, la convinzione della necessità di “uno strumento militare persistente, in grado di estendere nel tempo e nello spazio gli effetti delle sue capacità”. La Forza armata, ha aggiunto la titolare di palazzo Baracchini, “sintetizza queste capacità grazie a personale altamente qualificato, alla versatilità strategica delle sue unità e al livello di prontezza e di autonomia logistica che ne rappresentano elementi distintivi”.

LA MODERNIZZAZIONE DELLO STRUMENTO MILITARE

Poi, il riferimento alla modernizzazione delle Forze armate, che segue la strigliata arrivata al governo dal presidente Mattarella venerdì scorso. “Oggi è il tempo del fare, del costruire, del rinnovare – ha detto il ministro Trenta – e la Marina è avviata con convinzione sulla strada della costante modernizzazione, affinché le sue capacità operative possano continuare a fare la differenza in uno spettro di ambiti diversi”.

IL RUOLO DELLA MARINA

Parole a cui ha fatto eco il sottosegretario leghista alla Difesa Raffaele Volpi. I marinai di oggi, “impegnati in missioni nazionali e multinazionali, affrontano quotidianamente sfide e minacce che coinvolgono l’Italia e la pace internazionale”. In tale contesto, ha rimarcato, “si evidenzia ogni giorno l’alto senso del dovere e l’assoluta dedizione con la quale i nostri marinai servono il Paese e garantiscono la sicurezza e la stabilità del bacino Mediterraneo e delle acque limitrofe, dal Golfo di Guinea al Golfo persico, all’oceano Indiano occidentale, vitali per il nostro approvvigionamento energetico, l’importazione ed esportazione di merci e manufatti, le attività ittiche e turistiche da cui dipende il nostro sviluppo industriale ed economico”.

La Marina fa 101. Più moderna (la linea di Mattarella) e centrale nel Mediterraneo

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