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Un fronte parlamentare trasversale per il Mes, proprio mentre il premier Giuseppe Conte compie l’ennesima piroetta sugli ormai famigerati 37 miliardi per la sanità (qui l’intervista di Formiche.net al sottosegretario dem all’Economia, Pier Paolo Baretta).

Due giorni fa il premier ha eloquentemente chiuso la porta al Mes, salvo riaprirla parzialmente ieri. Oggi nuovo dietrofront, perché “i soldi per la sanità si possono trovare in modo diverso”. E così, tra Montecitorio e Palazzo Madama ha visto la luce il primo intergruppo parlamentare Camera-Senato denominato Mes subito.

L’iniziativa a favore del Fondo Ue salva-Stati è partita dai deputati di Italia Viva, Camillo D’Alessandro e Vito De Filippo, ma sono diverse le adesioni provenienti da tutti i partiti: per il Pd il vice segretario Andrea Orlando con diversi parlamentari, per Italia Viva Matteo Renzi ed altri esponenti, folta anche la pattuglia di Forza Italia. Ma, e qui sta forse la notizia, è presente anche il Movimento Cinque Stelle, per mezzo del medico-deputato Giorgio Trizzino, raggiunto da Formiche.net. Presto per dire se la nascita del fronte pro-Mes inguai davvero Conte, di certo è un segnale che il tempo delle scelte si avvicina.

“Da diverso tempo sostengo che questa linea di finanziamento può essere presa in considerazione soprattutto in un’emergenza come quella che stiamo vivendo. Il nostro sistema sanitario è chiamato a una prova immensa, il Mes rappresenta per l’Italia la possibilità di attingere a risorse immediate”, spiega Trizzino. “Non vedo problemi e limiti a una valutazione del Mes. D’altronde, parliamoci chiaro, la sanità italiana è alla ricerca di fondi con l’obiettivo di riformare il sistema territoriale e quello ospedaliero. Il governo ha stanziato in manovra per il prossimo anno 4 miliardi di euro ma temo ne servano molti di più per far fronte alla situazione di emergenza”.

Per il parlamentare grillino però c’è un errore da non commettere se si vuole portare avanti un vero confronto sul Mes. E cioè “evitare di trasformare il tutto in un mero dibattito politico. Guardiamo al merito, senza tifoserie. Dobbiamo ragionare a mente fredda e soprattutto lasciare a Conte il tempo di decidere, ma senza rinunciare in modo pre-concettuale al Mes. Come ho detto, se ne avessimo bisogno sul serio, non vedo ragione per cui non dovremmo utilizzarlo e dico di più, dovremmo qualora necessario chiederlo anche con una certa fretta. Non scordiamoci mai che i soldi stanziati in manovra sono pochi in relazione al nostro fabbisogno, anche se è un passo in avanti, tuttavia non sufficiente, stiamo vedendo dei numeri che aumentano, il primo obiettivo è fronteggiare l’avanzata, sappiamo che avremo una spesa enorme per il personale e per i vaccini, dobbiamo dunque guardare in faccia la realtà”.

Trizzino non si smarca nemmeno a una domanda sull’atteggiamento del Movimento verso un Giuseppe Conte in evidente difficoltà sul Fondo Salva Stati, anche causa pressing incessante del Pd. “Ho visto Conte in imbarazzo, ma la scelta sul Mes è una scelta di competenze, che deve avvenire da parte di chi sa come andare a trattare in Ue. Il premier è in difficoltà proprio perché una valutazione di merito si è trasformata in uno scontro politico. Detto questo sono pronto a votare a favore del Mes qualora il premier decidesse di chiederlo, anche a costo di disattendere la linea del partito. Onestamente credo che se Conte dirà di sì il Movimento si allineerà”.

Mes? Conte dica sì, e il Movimento… Parla Trizzino (M5S)

Nasce l’intergruppo parlamentare per spronare il governo a chiedere i 37 miliardi per la sanità. Tra i firmatari, il medico-deputato grillino, Trizzino. A Formiche.net dice: i soldi per la Sanità previsti in manovra sono pochi e non bastano a fronteggiare l’emergenza Covid, se l’Italia ha bisogno di soldi li prenda dal Mes. Se Conte dirà di sì, lo seguirò e alla fine anche il M5S

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