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Una vicenda che “appare paradossale e merita approfondimenti”, quella di Andrea Lucidi, giornalista freelance attivo in Donbass e con posizione anti Ucraina, ospita dell’ambasciata italiana a Mosca per un’iniziativa organizzata dalla Comunità dei Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. A parlare è Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, che ha risposto in commissione a un’interrogazione di Lia Quartapelle, deputata del Partito democratico. Lucidi si definisce giornalista indipendente. Il 24 febbraio del 2022, il giorno dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, rispondeva così alla condanna del presidente russo Vladimir Putin da parte di Giorgia Meloni, allora capo dell’opposizione e oggi presidente del Consiglio: “Meritate la ghigliottina voi e tutti i sostenitori del regime ucraino”.

La risposta di Cirielli

L’evento, definito “quanto meno anomalo” dal viceministro, si è svolto l’11 ottobre. L’ambasciata d’Italia a Mosca aveva offerto i locali di Villa Berg per un’iniziativa organizzata dalla Comunità, “punto di riferimento per i cattolici italiani di Mosca”. “Interamente” realizzato “grazie a contributi volontari forniti da imprese e ristoranti italiani e senza alcuna spesa a carico dell’Erario”, l’evento era finalizzato a “accogliere donazioni per la ristrutturazione di un edificio da adibire a casa parrocchiale e anche a centro assistenza per indigenti”, ha proseguito Cirielli. Per entrare serviva un biglietto. “Le somme versate dai 350 donatori sono state accreditate direttamente sul conto corrente dell’associazione”, ha continuato il viceministro. Lucidi “non aveva pertanto ricevuto alcun invito dall’ambasciata, ma aveva acquistato il biglietto di ingresso”.

Poi sono scattate le verifiche da parte dell’ambasciata sulla lista dei donatori. Obiettivo: “Escludere in particolare la presenza di individui e rappresentanti di enti sanzionati dall’Unione europea e di ospiti gravati da carichi pendenti. Questo filtro ha consentito di escludere alcuni nomi dalla lista dei partecipanti”, ha spiegato ancora Cirielli. “Ma questo non è servito tuttavia ad individuare il signor Andrea Lucidi. Questi infatti non ricadeva in queste categorie e non era noto al personale dell’ambasciata, né all’ambasciatore [Giorgio] Starace. Almeno così sostengono gli interessati”. Della vicenda, ha concluso il viceministro, “sono stati comunque informati, per le valutazioni di competenza, il segretario generale e la direzione generale per le risorse umane e l’innovazione” della Farnesina.

La replica di Quartapelle

Soddisfatta Quartapelle. Nel suo intervento di replicata la deputata ha apprezzato particolare le considerazioni severe espresse dal viceministro nei riguardi di talune modalità organizzative scelte dall’ambasciata d’Italia a Mosca nello svolgimento dell’evento, si legge nel resoconto della seduta. In particolare, la Farnesina sembra condividere la preoccupazione per la partecipazione, a tale evento, di persone che contribuiscono a diffondere la propaganda e la disinformazione russa, recita ancora il comunicato. Per questo, Quartapelle ha auspicato che l’ambasciata d’Italia a Mosca eserciti un controllo più rigoroso sui soggetti che partecipano agli eventi, preservando il prestigio e la sicurezza del nostro Paese.

Che ci faceva il filorusso Lucidi all’ambasciata a Mosca? La risposta di Cirielli

Vicenda “paradossale” che “merita approfondimenti”, quella del giornalista pro Cremlino ospite di un evento a Villa Berg, ha dichiarato il viceministro rispondendo a un’interrogazione della deputata dem

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